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Riccardo Colombi – Dipinti e incisioni
mostra personale
Comunicato stampa
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RICCARDO COLOMBI
I tappeti orientali recano in genere come denominazione distintiva il nome della località o del capoluogo della regione in cui furono tessuti: Isfahan, Tabriz, Hamadan, Heriz, Goravan, Shiraz, Yazd, e così via. Con qualche eccezione: Holbein e Lotto non sono nomi di località, ma di pittori, del bavarese Hans Holbein il giovane e del nostro Lorenzo Lotto, che introdussero nei loro dipinti un tappeto anatolico, tanto sovente che il loro cognome passò a quel tipo di manufatti, in un abbinamento ormai indissolubile.
Riccardo Colombi è un pittore e incisore milanese, felicemente attivo ai giorni nostri, che in talune sue nature morte si è dilettato (“Quanto mi piace!”, confessa) di ritrarre i tappeti di casa, accompagnati da qualche oggetto esotico d’antiquariato cui è affezionato. Sono visioni quotidiane, intimiste, personali: “piccole cose” compagne di una quieta esistenza, e di viaggi della mente in terre lontane. Viaggi ne ha compiuti, Colombi, e parecchi, ma il piacere di ritornare in quei luoghi con il pensiero sembra accrescersi nel tempo. Anche indugiando a dipingere minuziosamente velli colorati e lucentezze. Pure i fiori lo attraggono, con la loro bellezza fugace, il loro cromatismo, il loro breve trionfo di luce e di profumo.
All’opposto, apparentemente, a Colombi piace anche tuffarsi nella vita, tra la gente: di un mercatino, di una spiaggia, di un porticciolo, ritraendo azioni quotidiane, gesti spontanei e momentanei, vezzi involontari. Acuto osservatore, non si nega al ritratto, forma in cui può sbizzarrirsi ad accostare alle sembianze quanto di non esteriore un occhio attento riesce a cogliere, riproponendolo in buona pittura.
In questa miniantologica si è voluto inserire anche un ciclo di cinque dipinti relativi allo sviluppo di un cantiere, che l’artista ha avuto agio di osservare dalla finestra dello studio: dall’inizio dello scavo all’interruzione per una nevicata, al sorgere dell’edificio e delle impalcature che tuttora lo avvolgono, abbracciandolo in un gioco di eleganti grafismi.
Naturalmente, non possono qui mancare dei fogli d’incisioni: acqueforti in prevalenza, con pregevoli interventi d’acquatinta e di bulino, richiamano sovente dipinti già eseguiti, o altri che verranno, in una circolarità di vita e arte che ben riflette una piena autorealizzazione esistenziale.
PIER LUIGI SENNA
I tappeti orientali recano in genere come denominazione distintiva il nome della località o del capoluogo della regione in cui furono tessuti: Isfahan, Tabriz, Hamadan, Heriz, Goravan, Shiraz, Yazd, e così via. Con qualche eccezione: Holbein e Lotto non sono nomi di località, ma di pittori, del bavarese Hans Holbein il giovane e del nostro Lorenzo Lotto, che introdussero nei loro dipinti un tappeto anatolico, tanto sovente che il loro cognome passò a quel tipo di manufatti, in un abbinamento ormai indissolubile.
Riccardo Colombi è un pittore e incisore milanese, felicemente attivo ai giorni nostri, che in talune sue nature morte si è dilettato (“Quanto mi piace!”, confessa) di ritrarre i tappeti di casa, accompagnati da qualche oggetto esotico d’antiquariato cui è affezionato. Sono visioni quotidiane, intimiste, personali: “piccole cose” compagne di una quieta esistenza, e di viaggi della mente in terre lontane. Viaggi ne ha compiuti, Colombi, e parecchi, ma il piacere di ritornare in quei luoghi con il pensiero sembra accrescersi nel tempo. Anche indugiando a dipingere minuziosamente velli colorati e lucentezze. Pure i fiori lo attraggono, con la loro bellezza fugace, il loro cromatismo, il loro breve trionfo di luce e di profumo.
All’opposto, apparentemente, a Colombi piace anche tuffarsi nella vita, tra la gente: di un mercatino, di una spiaggia, di un porticciolo, ritraendo azioni quotidiane, gesti spontanei e momentanei, vezzi involontari. Acuto osservatore, non si nega al ritratto, forma in cui può sbizzarrirsi ad accostare alle sembianze quanto di non esteriore un occhio attento riesce a cogliere, riproponendolo in buona pittura.
In questa miniantologica si è voluto inserire anche un ciclo di cinque dipinti relativi allo sviluppo di un cantiere, che l’artista ha avuto agio di osservare dalla finestra dello studio: dall’inizio dello scavo all’interruzione per una nevicata, al sorgere dell’edificio e delle impalcature che tuttora lo avvolgono, abbracciandolo in un gioco di eleganti grafismi.
Naturalmente, non possono qui mancare dei fogli d’incisioni: acqueforti in prevalenza, con pregevoli interventi d’acquatinta e di bulino, richiamano sovente dipinti già eseguiti, o altri che verranno, in una circolarità di vita e arte che ben riflette una piena autorealizzazione esistenziale.
PIER LUIGI SENNA
03
marzo 2011
Riccardo Colombi – Dipinti e incisioni
Dal 03 al 27 marzo 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO DELL’INCISIONE – ALZAIA NAVIGLIO GRANDE
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 66, (Milano)
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 66, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
3 Marzo 2011, ore 18 – 20
Autore