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Riccardo Monachesi – Du ut des 4.0
Per la sua partecipazione all’edizione R.A.W. 2022, Riccardo Monachesi ha deciso di presentare una serie di ciotole inedite dal titolo Do ut des 4.0. La ciotola racchiude in se sia il significato di offrire che quello del ricevere ed a questo il titolo latino fa riferimento.
Comunicato stampa
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La mostra personale di Riccardo Monachesi, intitolata "Do ut des 4.0" apre al pubblico giovedì 27 ot-tobre ore 18:30. La mostra continuerà fino al sabato 29 ottobre quando ci sarà un evento speciale con l’artista presente dalle 18:00 alle 21.
Per la sua partecipazione all'edizione R.A.W. 2022, presso lo studio C.R.E.T.A. Rome, abbiamo deci-so di presentare una serie di ciotole inedite dal titolo Do ut des 4.0. Come da titolo questa selezione, presentata in questa occasione, è la continuazione di una narrazione iniziata nel 2019 con la mostra romana Claustromania. La ciotola, per la sua forma naturale, racchiude in se sia il significato di offrire che quello del ricevere ed a questo il titolo latino fa riferimento.
Come scrive Daniela Gallavotti Cavallero nel catalogo della mostra Claustromania: "La sequenza di ciotole, libere nella forma morbida e casuale, conservano tracce d'oro e ben si situano in uno dei per-corsi più felici di Riccardo Monachesi, quello che conduce alla sequenza seriale."
Dal testo di Maurizio Calvesi nel catalogo della mostra Terramota: “Delle coppe, dei vasi e delle bot-tiglie plasmatati da Riccardo Monachesi si intuiscono facilmente le dimensioni, come di oggetti d’uso. . . Con sorpresa si scoprano invece le misure minimali delle superfici e dei volumi, come di oggetti fatti per essere presi e rigirati fra le mani.
Questo amore del piccolo formatto potrebbe discendere da quella stessa ammirazione per Morandi che la disposizione delle bottiglie di Monachesi lascia intuire, o soltanto immaginare. Gli ossidi che deco-rano le coppe trasferiscono la tradizionale fantasia del decorativo ai segni e alle macchie dell’Informale, denunciano una complicità tra il funzionale e l’artistico. Sono un’incarnazione pratica dell’estetico.”
BIO
Riccardo Monachesi dal 1977, nello studio di Nino Caruso, inizia a utilizzare la creta come medium per fare arte. Nel 1980 si laurea in architettura e dal 1981 inizia ad esporre i lavori in gallerie. Nel 1994 una mostra allo Studio Bocchi, “sdogana” la ceramica quale materia legata al mondo dell’artigianato, per riconsiderarla materia d’arte. Seguono nel 2009 una personale all’Istituto Italiano di Cultura a Vienna; nel 2011 la Galleria Nazionale di Arte Moderna ha collocato presso il Museo Boncompagni Ludovisi 20 ceramiche realizzate con Elisa Montessori; seguono nel 2014 una personale presentata da Maurizio Calvesi e nel 2015 una collettiva presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna. Sempre nel 2015 ha realizzato un’opera site-specific per il Museo Archeologico a Lipari e altri due lavori nell’Ambasciata italiana in Cile. Nel 2017 il Museo della Ceramica di Viterbo gli ha dedicato una personale curata da Francesco Paolo del Re. Nel 2019 a Roma presso lo Studio Canova con una personale propone un'opera site-specific che riprende l'emozione di Amore e Psiche. Chiudono il 2019 la collettiva presso il chiostro di Sant'Alessio a Roma e un'altra collettiva a Napoli, presso il Museo della Ceramica. Nel 2020 a Roma si è tenuta una personale al Palazzo delle Pietre e nel 2021 collettive al Museo Boncompagni-Ludovisi, Castel Sant'Angelo e la Biblioteca Nazionale di Roma.
Altre numerose collettive nel 2022 a Roma, Milano per Design Week, Rovereto presso il M.A.R.T, Roma allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio e altre.
Per la sua partecipazione all'edizione R.A.W. 2022, presso lo studio C.R.E.T.A. Rome, abbiamo deci-so di presentare una serie di ciotole inedite dal titolo Do ut des 4.0. Come da titolo questa selezione, presentata in questa occasione, è la continuazione di una narrazione iniziata nel 2019 con la mostra romana Claustromania. La ciotola, per la sua forma naturale, racchiude in se sia il significato di offrire che quello del ricevere ed a questo il titolo latino fa riferimento.
Come scrive Daniela Gallavotti Cavallero nel catalogo della mostra Claustromania: "La sequenza di ciotole, libere nella forma morbida e casuale, conservano tracce d'oro e ben si situano in uno dei per-corsi più felici di Riccardo Monachesi, quello che conduce alla sequenza seriale."
Dal testo di Maurizio Calvesi nel catalogo della mostra Terramota: “Delle coppe, dei vasi e delle bot-tiglie plasmatati da Riccardo Monachesi si intuiscono facilmente le dimensioni, come di oggetti d’uso. . . Con sorpresa si scoprano invece le misure minimali delle superfici e dei volumi, come di oggetti fatti per essere presi e rigirati fra le mani.
Questo amore del piccolo formatto potrebbe discendere da quella stessa ammirazione per Morandi che la disposizione delle bottiglie di Monachesi lascia intuire, o soltanto immaginare. Gli ossidi che deco-rano le coppe trasferiscono la tradizionale fantasia del decorativo ai segni e alle macchie dell’Informale, denunciano una complicità tra il funzionale e l’artistico. Sono un’incarnazione pratica dell’estetico.”
BIO
Riccardo Monachesi dal 1977, nello studio di Nino Caruso, inizia a utilizzare la creta come medium per fare arte. Nel 1980 si laurea in architettura e dal 1981 inizia ad esporre i lavori in gallerie. Nel 1994 una mostra allo Studio Bocchi, “sdogana” la ceramica quale materia legata al mondo dell’artigianato, per riconsiderarla materia d’arte. Seguono nel 2009 una personale all’Istituto Italiano di Cultura a Vienna; nel 2011 la Galleria Nazionale di Arte Moderna ha collocato presso il Museo Boncompagni Ludovisi 20 ceramiche realizzate con Elisa Montessori; seguono nel 2014 una personale presentata da Maurizio Calvesi e nel 2015 una collettiva presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna. Sempre nel 2015 ha realizzato un’opera site-specific per il Museo Archeologico a Lipari e altri due lavori nell’Ambasciata italiana in Cile. Nel 2017 il Museo della Ceramica di Viterbo gli ha dedicato una personale curata da Francesco Paolo del Re. Nel 2019 a Roma presso lo Studio Canova con una personale propone un'opera site-specific che riprende l'emozione di Amore e Psiche. Chiudono il 2019 la collettiva presso il chiostro di Sant'Alessio a Roma e un'altra collettiva a Napoli, presso il Museo della Ceramica. Nel 2020 a Roma si è tenuta una personale al Palazzo delle Pietre e nel 2021 collettive al Museo Boncompagni-Ludovisi, Castel Sant'Angelo e la Biblioteca Nazionale di Roma.
Altre numerose collettive nel 2022 a Roma, Milano per Design Week, Rovereto presso il M.A.R.T, Roma allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio e altre.
29
ottobre 2022
Riccardo Monachesi – Du ut des 4.0
29 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
C.R.E.T.A. Rome
Roma, Via dei Delfini, 17, (RM)
Roma, Via dei Delfini, 17, (RM)
Orario di apertura
18-21
Sito web
Autore
Curatore