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Riccardo Pocci
Riccardo Pocci, giovane artista piombinese che con i suoi lavori si è fatto conoscere in tutto il mondo, esponendo a Buenos Aires così come a Praga, a Granada, Malaga e nelle più importanti città italiane
Comunicato stampa
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Verrà inaugurata venerdì 13 gennaio, con la personale di Riccardo Pocci, la rassegna Proposte d’arte contemporanea ospitata per il secondo anno nelle sale del cinema Dessé di Livorno, in via dell’Angiolo 19 (vernissage ore 17,30). Organizzata dall’agenzia Cdcom, patrocinata dal Comune di Livorno e curata da Cristina Olivieri, la rassegna si apre con la mostra di Riccardo Pocci, giovane artista piombinese che con i suoi lavori si è fatto conoscere in tutto il mondo, esponendo a Buenos Aires così come a Praga, a Granada, Malaga e nelle più importanti città italiane.
Per Livorno sarà invece la prima occasione di ammirare le opere di questo giovane talento che presenta al cinema Dessé oltre 40 opere diverse per tecniche e dimensioni, che rappresentano tutto il suo percorso artistico ( nell’allestimento realizzato con la collaborazione dell’architetto Mirko Agostini), con uno o più lavori per le diverse serie che ha prodotto negli ultimi dieci anni, tra cui i lavori dedicati al jazz, come il grande olio su tela Donald Byrd (250x150), il Sassofonista (220 x 100, inchiostro su carta) e l’acquerello su carta Ella Fitzgerald; i 27 pezzi della serie Kanji (antichi ideogrammi giapponesi ispirati da quelli cinesi); le grandi tele (150x100) Il terzo elemento, Il Grido e Il ponte sullo Stretto realizzati in una tecnica mista di asfalto e oro su carta.
Nel suo lavoro, dalla pittura alla grafica, Riccardo Pocci compie una continua ricerca di soggetti e di materiali. “Le mie sono continue indagini fotografiche – dice l’artista - per poi rielaborare ed interpretare la percezione del reale cercando di accentuarne la carica emotiva, talvolta legandomi in maniera esatta alla realtà fotografica, talvolta prendendo soltanto spunto dal lavoro fotografico per dare più spazio al gesto e all’istinto”.
Riccardo Pocci sviluppa così un percorso nel soggetto che esamina, partendo da considerazioni generali (che mostrano la globalità del soggetto) per poi smembrarlo in parti, in pezzi di puzzle.
Se ricostruito, questo puzzle assume un valore diverso da quello che aveva in partenza. Una sorta di racconto visivo personale e diverso per intenzioni e per tecniche, dell’oggetto preso in analisi. Ma il filo conduttore che lega tutta la sua produzione è quella che l’artista definisce “l´intenzione di esprimere le sconosciute leggi che collegano una cosa all’altra, creando significati nascosti e personali”.
“La pittura di Riccardo Pocci – dice il critico Lorenzo Canova - è giocata su una visione parallela e quasi antitetica, incentrata sull’iconografica metropolitana, dove l’autore sembra però sdoppiato in un acquerellista che unisce le raffinatezze calligrafiche alla tradizione secolare del paesaggismo e della pittura “di viaggio”, e in un pittore più “freddo” che considera e rielabora nella sua produzione la fotografia, l’iperrealismo, la pop art, la “nuova figurazione” europea degli anni Sessanta e Settanta.
Per Livorno sarà invece la prima occasione di ammirare le opere di questo giovane talento che presenta al cinema Dessé oltre 40 opere diverse per tecniche e dimensioni, che rappresentano tutto il suo percorso artistico ( nell’allestimento realizzato con la collaborazione dell’architetto Mirko Agostini), con uno o più lavori per le diverse serie che ha prodotto negli ultimi dieci anni, tra cui i lavori dedicati al jazz, come il grande olio su tela Donald Byrd (250x150), il Sassofonista (220 x 100, inchiostro su carta) e l’acquerello su carta Ella Fitzgerald; i 27 pezzi della serie Kanji (antichi ideogrammi giapponesi ispirati da quelli cinesi); le grandi tele (150x100) Il terzo elemento, Il Grido e Il ponte sullo Stretto realizzati in una tecnica mista di asfalto e oro su carta.
Nel suo lavoro, dalla pittura alla grafica, Riccardo Pocci compie una continua ricerca di soggetti e di materiali. “Le mie sono continue indagini fotografiche – dice l’artista - per poi rielaborare ed interpretare la percezione del reale cercando di accentuarne la carica emotiva, talvolta legandomi in maniera esatta alla realtà fotografica, talvolta prendendo soltanto spunto dal lavoro fotografico per dare più spazio al gesto e all’istinto”.
Riccardo Pocci sviluppa così un percorso nel soggetto che esamina, partendo da considerazioni generali (che mostrano la globalità del soggetto) per poi smembrarlo in parti, in pezzi di puzzle.
Se ricostruito, questo puzzle assume un valore diverso da quello che aveva in partenza. Una sorta di racconto visivo personale e diverso per intenzioni e per tecniche, dell’oggetto preso in analisi. Ma il filo conduttore che lega tutta la sua produzione è quella che l’artista definisce “l´intenzione di esprimere le sconosciute leggi che collegano una cosa all’altra, creando significati nascosti e personali”.
“La pittura di Riccardo Pocci – dice il critico Lorenzo Canova - è giocata su una visione parallela e quasi antitetica, incentrata sull’iconografica metropolitana, dove l’autore sembra però sdoppiato in un acquerellista che unisce le raffinatezze calligrafiche alla tradizione secolare del paesaggismo e della pittura “di viaggio”, e in un pittore più “freddo” che considera e rielabora nella sua produzione la fotografia, l’iperrealismo, la pop art, la “nuova figurazione” europea degli anni Sessanta e Settanta.
13
gennaio 2006
Riccardo Pocci
Dal 13 gennaio al 09 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
KINO DESSE’
Livorno, Via Dell'angiolo, 19, (Livorno)
Livorno, Via Dell'angiolo, 19, (Livorno)
Orario di apertura
negli orari di apertura del cinema
Vernissage
13 Gennaio 2006, ore 17,30. A seguire, dalle 21,30, la proiezione del film Lavorare con lentezza – Radio Alice 100.6 MHZ per la regia di Guido Chiesa
Ufficio stampa
CDCOM
Autore
Curatore