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Richard Wentworth
Attraverso la sua opera, una sorta di filosofia di vita, Wentworth svela la
connessione tra industriale e militare barely visible but infinitely
affecting (a mala pena visibile ma infinitamente attinente) che è centrale
rispetto all’idea di globalismo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Presentare Richard Wentworth (Samoa 1947 - vive e lavora a Londra) è un
grande onore per pinksummer, ma nello stesso tempo rapportarsi, anche con
un breve scritto di comunicato, al suo lavoro diventa difficile: si rischia
in qualche modo di trascrivere pensieri già espressi e straespressi,
scadendo nell¹ovvietà. Fin dai tardi anni O70 Richard Wentworth, con
Richard Deacon, Tony Cragg, ha avuto un ruolo determinante nel sovvertire
il concetto tradizionale di scultura. Quella che fu definita ³la nuova
scultura inglese², nata sotto il segno di Marcel Duchamp,
ha inglobato l¹oggetto Ocrudo¹ dell¹ industria per fargli incontrare nuovi
contesti, nuovi bisogni, nuove relazioni, e a chi guarda uno sguardo fresco
sul mondo.
Viene in mente un libro pubblicato proprio nel O74, l¹anno in cui Wentworth
ha iniziato a scattare la serie di fotografie ³Making Do and Getting By² ,
sculture trovate nella vita di ogni giorno che restituiscono un realismo
magico di matrice metropolitana; tornando al libro si tratta di ³Lo Zen e
l¹arte della manutenzione della motocicletta² di Robert M. Pirsig. L¹autore
racconta del risentimento verso la tecnologia dei suoi amici Sylvia e
John, antipatia condivisa da molte persone che avvertono quanto tecnologia e
industria c¹entrino con le forze politiche che tentano di trasformare le
persone in massa. Pirsig sostiene di non condividere il comportamento dei
due amici, affermando che la fuga dalla tecnologia in sé conduce
ineluttabilmente alla sconfitta. Budda o il Divino si trovano nel motore di
una motocicletta come nei petali di un fiore: ³Quando John guarda la
motocicletta, non vede che pezzi di acciaio che gli ispirano sentimenti
negativi, e così Ospegne¹. Io sto guardando gli stessi pezzi di acciaio e
vedo idee. John pensa che io stia lavorando su pezzi del motore, invece sto
lavorando su dei concetti².
Attraverso la sua opera, una sorta di filosofia di vita, Wentworth svela la
connessione tra industriale e militare ³barely visible but infinitely
affecting (a mala pena visibile ma infinitamente attinente)² che è centrale
rispetto all¹idea di globalismo: la sua forza di scultore, fotografo,
curatore, tende sempre a illuminare ed ad arricchire la percezione fornendo
a chi guarda uno strumento di resistenza rispetto alla produzione
massificata e alla globalizzazione. In un sistema dove neanche le
costruzioni 'Lego' per i bambini possono ancora prescindere dal libretto
delle istruzioni, pensare l¹oggetto in modo anarchico in opposizione a
venire informati su esso, è una boccata d¹aria fresca, aiuta a non
sentirsi stranieri in casa propria, un po¹ come i ragazzi che campionano i
suoni elettronici del Game Boy sovvertendo la destinazione d¹uso
dell¹oggetto per inventare la loro chip music. E¹ un messaggio politico dal
potere tanto eversivo quanto pacifico, invita a pensare idee: talvolta si
tratta di minime alterazioni che disorientando insegnano ad orientarsi e a
riappropriarsi piano piano della realtà che deve appartenerci per provare a
essere persona, individuo nel senso meno egoistico del termine. Per l¹invito
della mostra di pinksummer, Richard Wentworth ci ha chiesto di scegliere una
vecchia cartolina di Genova. Abbiamo trovato un luogo, Portoria, che
com¹era, non esiste più , al centro del quale c¹era il monumento a Balilla,
caro ai vecchi genovesi . Balilla era un ragazzino che, esasperato
dall¹arroganza delle truppe di occupazione austriaca, ha invitato la
popolazione a prendere a sassate i soldati inducendoli alla ritirata: i
genovesi liberarono la loro città; l'immagine ci sembrava concettualmente
affine al lavoro di Wentworth. A questo proposito, oltre ai suoi
ready-made assistiti e alla fotografia a caccia della spontanea distruzione
del luogo comune, occorre citare il progetto commissionatogli da Artangel
nel 2002: ³An Area of Outstanding Unnatural Beauty² , un¹indagine sulla
psicogeografia di Londra muovendo da King¹s Cross, un¹area in cui Richard
Wentworth ha abitato per 25 anni. Ma si tratta di un progetto articolato e
pertanto vi invitiamo ad andare sul sito di Artangel.
Accenniamo ancora a ³Thinking Aloud² (pensando a voce alta) , una mostra
curata da Richard Wentworth nel 1999, che come è stato osservato, pur non
presentando alcuna sua opera, può essere intesa come una sua opera estesa.
Una sorta di wunderkammer in cui l¹artista ha tentato di esplorare il
processo che porta alla formalizzazione delle idee: ³how thoughts become
ideas become realities (come i pensieri diventano idee e le idee diventano
realtà)². Tra i differenti oggetti inclusi nella mostra c¹era il primo
disegno di Pluto uscito dallo Studio Disney, il modello del Guggenheim di
Bilbao di Frank Gehry, oltre alle opere di numerosi giovani artisti tra cui
³Garbage Bag² di Ceal Floyer.
Molti tra i YBA¹s (young british artists) vedono in Richard
Wentworth un padre che come ha scritto Stanley Cavell in ³The Claim of
Reason² ha insegnato che ³Le vie dell¹iniziazione sono infinite, non si
finisce mai di trovare nuove potenzialità nelle parole e nuovi modi per
scoprire gli oggetti², tramuntando l'ambiguità del reale in uno stimolo
creativo. Da pinksummer l'artista presenterà una serie costituita da 60
fotografie. Ringraziamo di cuore Neal Robert Wenman, giovane curatore di
Lisson Gallery, per aver permesso che questa mostra avvenisse.
grande onore per pinksummer, ma nello stesso tempo rapportarsi, anche con
un breve scritto di comunicato, al suo lavoro diventa difficile: si rischia
in qualche modo di trascrivere pensieri già espressi e straespressi,
scadendo nell¹ovvietà. Fin dai tardi anni O70 Richard Wentworth, con
Richard Deacon, Tony Cragg, ha avuto un ruolo determinante nel sovvertire
il concetto tradizionale di scultura. Quella che fu definita ³la nuova
scultura inglese², nata sotto il segno di Marcel Duchamp,
ha inglobato l¹oggetto Ocrudo¹ dell¹ industria per fargli incontrare nuovi
contesti, nuovi bisogni, nuove relazioni, e a chi guarda uno sguardo fresco
sul mondo.
Viene in mente un libro pubblicato proprio nel O74, l¹anno in cui Wentworth
ha iniziato a scattare la serie di fotografie ³Making Do and Getting By² ,
sculture trovate nella vita di ogni giorno che restituiscono un realismo
magico di matrice metropolitana; tornando al libro si tratta di ³Lo Zen e
l¹arte della manutenzione della motocicletta² di Robert M. Pirsig. L¹autore
racconta del risentimento verso la tecnologia dei suoi amici Sylvia e
John, antipatia condivisa da molte persone che avvertono quanto tecnologia e
industria c¹entrino con le forze politiche che tentano di trasformare le
persone in massa. Pirsig sostiene di non condividere il comportamento dei
due amici, affermando che la fuga dalla tecnologia in sé conduce
ineluttabilmente alla sconfitta. Budda o il Divino si trovano nel motore di
una motocicletta come nei petali di un fiore: ³Quando John guarda la
motocicletta, non vede che pezzi di acciaio che gli ispirano sentimenti
negativi, e così Ospegne¹. Io sto guardando gli stessi pezzi di acciaio e
vedo idee. John pensa che io stia lavorando su pezzi del motore, invece sto
lavorando su dei concetti².
Attraverso la sua opera, una sorta di filosofia di vita, Wentworth svela la
connessione tra industriale e militare ³barely visible but infinitely
affecting (a mala pena visibile ma infinitamente attinente)² che è centrale
rispetto all¹idea di globalismo: la sua forza di scultore, fotografo,
curatore, tende sempre a illuminare ed ad arricchire la percezione fornendo
a chi guarda uno strumento di resistenza rispetto alla produzione
massificata e alla globalizzazione. In un sistema dove neanche le
costruzioni 'Lego' per i bambini possono ancora prescindere dal libretto
delle istruzioni, pensare l¹oggetto in modo anarchico in opposizione a
venire informati su esso, è una boccata d¹aria fresca, aiuta a non
sentirsi stranieri in casa propria, un po¹ come i ragazzi che campionano i
suoni elettronici del Game Boy sovvertendo la destinazione d¹uso
dell¹oggetto per inventare la loro chip music. E¹ un messaggio politico dal
potere tanto eversivo quanto pacifico, invita a pensare idee: talvolta si
tratta di minime alterazioni che disorientando insegnano ad orientarsi e a
riappropriarsi piano piano della realtà che deve appartenerci per provare a
essere persona, individuo nel senso meno egoistico del termine. Per l¹invito
della mostra di pinksummer, Richard Wentworth ci ha chiesto di scegliere una
vecchia cartolina di Genova. Abbiamo trovato un luogo, Portoria, che
com¹era, non esiste più , al centro del quale c¹era il monumento a Balilla,
caro ai vecchi genovesi . Balilla era un ragazzino che, esasperato
dall¹arroganza delle truppe di occupazione austriaca, ha invitato la
popolazione a prendere a sassate i soldati inducendoli alla ritirata: i
genovesi liberarono la loro città; l'immagine ci sembrava concettualmente
affine al lavoro di Wentworth. A questo proposito, oltre ai suoi
ready-made assistiti e alla fotografia a caccia della spontanea distruzione
del luogo comune, occorre citare il progetto commissionatogli da Artangel
nel 2002: ³An Area of Outstanding Unnatural Beauty² , un¹indagine sulla
psicogeografia di Londra muovendo da King¹s Cross, un¹area in cui Richard
Wentworth ha abitato per 25 anni. Ma si tratta di un progetto articolato e
pertanto vi invitiamo ad andare sul sito di Artangel.
Accenniamo ancora a ³Thinking Aloud² (pensando a voce alta) , una mostra
curata da Richard Wentworth nel 1999, che come è stato osservato, pur non
presentando alcuna sua opera, può essere intesa come una sua opera estesa.
Una sorta di wunderkammer in cui l¹artista ha tentato di esplorare il
processo che porta alla formalizzazione delle idee: ³how thoughts become
ideas become realities (come i pensieri diventano idee e le idee diventano
realtà)². Tra i differenti oggetti inclusi nella mostra c¹era il primo
disegno di Pluto uscito dallo Studio Disney, il modello del Guggenheim di
Bilbao di Frank Gehry, oltre alle opere di numerosi giovani artisti tra cui
³Garbage Bag² di Ceal Floyer.
Molti tra i YBA¹s (young british artists) vedono in Richard
Wentworth un padre che come ha scritto Stanley Cavell in ³The Claim of
Reason² ha insegnato che ³Le vie dell¹iniziazione sono infinite, non si
finisce mai di trovare nuove potenzialità nelle parole e nuovi modi per
scoprire gli oggetti², tramuntando l'ambiguità del reale in uno stimolo
creativo. Da pinksummer l'artista presenterà una serie costituita da 60
fotografie. Ringraziamo di cuore Neal Robert Wenman, giovane curatore di
Lisson Gallery, per aver permesso che questa mostra avvenisse.
08
luglio 2004
Richard Wentworth
Dall'otto luglio al 20 settembre 2004
arte contemporanea
Location
PINKSUMMER – PALAZZO DUCALE
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 28r, (Genova)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 28r, (Genova)
Orario di apertura
mar/sab 16.30-19.30 - agosto su appuntamento
Vernissage
8 Luglio 2004, ORE 18.30