Piazze, strade, fiumi, colline, questi per molti anni sono stati i miei palcoscenici, le tele sulle quali dipingere le mie visioni, le pagine della mia drammaturgia urbana. Oggi giro il binocolo al contrario e creo installazioni come quadri intimi, non più destinati alla visione gratuita dei cittadini, ma di chi intimamente vuole prenderseli, possederli, metterli in mostra per se stessi, com'è l'arte appesa ai muri.
Un diverso modo di lavorare, di esprimere visioni, di attraversare testa, cuore e pancia, mettendo insieme linguaggi espressivi che si contaminano. Nelle mie tavole tridimensionali di uno, due metri quadri puoi vederli e contarli: metafisica, surrealismo, realismo, astrattismo, dadaismo, futurismo, luce.

Sole Bianco e Sole Nero: dopo tanta luce declinata in infiniti modi queste due tavole esprimono non la luce che illumina ma la luce che c'è stata. Come uno straccio colorato lasciato al sole dove il colore si è trasformato in un cromatismo sbiadito, l'ombra che resta nell'opera è testimonianza di una luce ormai scomparsa che ha segnato e disegnato.

Passaggio in Bianco: la cittá bianca si é spaccata in due, dieci elefanti bianchi tornano sul percorso antico.