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Ricordi dell’antico. Sculture, porcellane e arredi all’epoca del Grand Tour
Una raffinata selezione di circa 150 opere che vanno dalla produzione di porcellane, bronzi e biscuit ispirati ai capolavori dell’antichità, a dipinti, disegni e incisioni che testimoniano lo studio e la ricerca del rapporto con l’Antico
Comunicato stampa
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La volontà del recupero delle opere antiche caratterizzò tutto il XVIII secolo in virtù di quella consapevolezza che vide nell’ antichità classica una fonte di ispirazione per l’artista moderno.
Questa consapevolezza è alla base della mostra “Ricordi dell’antico. Sculture, porcellane e arredi all’epoca del Grand Tour” promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.
Curata da Andreina d’Agliano e Luca Melegati in collaborazione con la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, organizzata da Zètema Progetto Cultura, l’esposizione presenta al pubblico una raffinata selezione di circa 150 opere cha vanno dalla produzione di porcellane e biscuit ispirati ai capolavori dell’antichità, ai dipinti, disegni e incisioni che testimoniano lo studio e la ricerca del rapporto con l’Antico. Saranno i Musei Capitolini – le Sale di Palazzo Caffarelli – ad ospitarla dal 7 marzo all’8 giugno 2008.
Il desiderio di appropriarsi di una parte dell’eredità classica attraverso il possesso di opere d’arte antica moltiplicò le collezioni e gli scavi e incrementò le attività antiquariali e quelle apertamente commerciali.
Grazie a questa esposizione, il visitatore potrà rendersi conto di questa mania dell’antico che portò a riprodurre in materiali diversi -marmo,terracotta, bronzo e porcellana- alcuni dei più noti prototipi della Roma antica e delle collezioni archeologiche romane, rappresentate sia dai bronzi di Valadier e dei Righetti che dalle porcellane delle manifatture della Real Fabbrica di Napoli, di Giovanni Volpato e di Ginori a Doccia, dove venne anticipato il gusto neoclassico ricopiando in porcellana le antiche statue delle collezioni romane e fiorentine.
Molti furono i restauratori e scultori che con la loro opera resero noti i capolavori dell’antichità: fra quelli rappresentati in mostra, Luigi Valadier, di cui possono essere ammirati la Venere Callipigia e l’Apollo del Belvedere del Louvre, Giacomo e Giovanni Zoffoli, Giuseppe Boschi, di cui sono rappresentati in mostra vasi e candelabri appartenenti al noto dessert di Damian Campény, e infine Francesco e Luigi Righetti, di cui sono presenti numerose opere importanti, fra cui i bronzi del Palazzo Reale di Caserta rappresentanti Laocoonte, Castore e Polluce e Bacco e Arianna e il noto tripode in bronzo dorato al Museo Nazionale di Capodimonte, derivato da un esemplare di scavo.
Oggetti tipici dell’epoca furono i dessert che ornavano le tavole ufficiali, eseguiti nei più vari materiali. Vero e proprio capolavoro è il dessert della Regina di Napoli, Maria Carolina d’Austria, portato a termine nel 1805 da Valadier e Albacini, raffigurante i templi di Paestum, oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna, di cui si potranno ammirare in mostra due pezzi, o quello di Giovanni Volpato, di cui è possibile vedere il gruppo di Apollo e le Nove Muse, parte del dessert realizzato in biscuit nel 1786 per l’Ambasciatore di Venezia a Roma Piero Donà.
Giovanni Volpato divenne rapidamente a Roma un punto di riferimento per l’elegante e cosmopolita mondanità dell’epoca e fu celebre sia per le riproduzioni a stampa sia per le copie di capolavori in piccole dimensioni modellate in candido biscuit.
Dopo la metà del secolo, quando la tecnica della porcellana diventò meno costosa e aumentò la richiesta di copie, prese piede nelle manifatture di tutta Europa la produzione su larga scala di plastiche e vasellame ispirati all’Antico di cui si presentano importanti esempi.
Quadri, acquerelli, disegni e incisioni illustreranno l’ambiente figurativo e culturale del tempo e saranno di corredo alla mostra: fra questi sono da segnalare il Ritratto di Charles Townley di Zoffany, vera sintesi del Grand Tour del secondo Settecento, e alcune splendide vedute di Roma antica del Panini, di cui una proveniente dalle collezioni del museo Liechtenstein.
In occasione dell’inaugurazione, dalle 19.00 del 6 marzo 2008, sul Palazzo dei Conservatori sarà realizzata una proiezione scenografica di alcune delle opere esposte in mostra. Per una notte effimere sculture abiteranno la facciata del museo disseminandosi tra le partiture architettoniche michelangiolesche.
Il progetto è a cura di Livia Cannella.
Questa consapevolezza è alla base della mostra “Ricordi dell’antico. Sculture, porcellane e arredi all’epoca del Grand Tour” promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.
Curata da Andreina d’Agliano e Luca Melegati in collaborazione con la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, organizzata da Zètema Progetto Cultura, l’esposizione presenta al pubblico una raffinata selezione di circa 150 opere cha vanno dalla produzione di porcellane e biscuit ispirati ai capolavori dell’antichità, ai dipinti, disegni e incisioni che testimoniano lo studio e la ricerca del rapporto con l’Antico. Saranno i Musei Capitolini – le Sale di Palazzo Caffarelli – ad ospitarla dal 7 marzo all’8 giugno 2008.
Il desiderio di appropriarsi di una parte dell’eredità classica attraverso il possesso di opere d’arte antica moltiplicò le collezioni e gli scavi e incrementò le attività antiquariali e quelle apertamente commerciali.
Grazie a questa esposizione, il visitatore potrà rendersi conto di questa mania dell’antico che portò a riprodurre in materiali diversi -marmo,terracotta, bronzo e porcellana- alcuni dei più noti prototipi della Roma antica e delle collezioni archeologiche romane, rappresentate sia dai bronzi di Valadier e dei Righetti che dalle porcellane delle manifatture della Real Fabbrica di Napoli, di Giovanni Volpato e di Ginori a Doccia, dove venne anticipato il gusto neoclassico ricopiando in porcellana le antiche statue delle collezioni romane e fiorentine.
Molti furono i restauratori e scultori che con la loro opera resero noti i capolavori dell’antichità: fra quelli rappresentati in mostra, Luigi Valadier, di cui possono essere ammirati la Venere Callipigia e l’Apollo del Belvedere del Louvre, Giacomo e Giovanni Zoffoli, Giuseppe Boschi, di cui sono rappresentati in mostra vasi e candelabri appartenenti al noto dessert di Damian Campény, e infine Francesco e Luigi Righetti, di cui sono presenti numerose opere importanti, fra cui i bronzi del Palazzo Reale di Caserta rappresentanti Laocoonte, Castore e Polluce e Bacco e Arianna e il noto tripode in bronzo dorato al Museo Nazionale di Capodimonte, derivato da un esemplare di scavo.
Oggetti tipici dell’epoca furono i dessert che ornavano le tavole ufficiali, eseguiti nei più vari materiali. Vero e proprio capolavoro è il dessert della Regina di Napoli, Maria Carolina d’Austria, portato a termine nel 1805 da Valadier e Albacini, raffigurante i templi di Paestum, oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna, di cui si potranno ammirare in mostra due pezzi, o quello di Giovanni Volpato, di cui è possibile vedere il gruppo di Apollo e le Nove Muse, parte del dessert realizzato in biscuit nel 1786 per l’Ambasciatore di Venezia a Roma Piero Donà.
Giovanni Volpato divenne rapidamente a Roma un punto di riferimento per l’elegante e cosmopolita mondanità dell’epoca e fu celebre sia per le riproduzioni a stampa sia per le copie di capolavori in piccole dimensioni modellate in candido biscuit.
Dopo la metà del secolo, quando la tecnica della porcellana diventò meno costosa e aumentò la richiesta di copie, prese piede nelle manifatture di tutta Europa la produzione su larga scala di plastiche e vasellame ispirati all’Antico di cui si presentano importanti esempi.
Quadri, acquerelli, disegni e incisioni illustreranno l’ambiente figurativo e culturale del tempo e saranno di corredo alla mostra: fra questi sono da segnalare il Ritratto di Charles Townley di Zoffany, vera sintesi del Grand Tour del secondo Settecento, e alcune splendide vedute di Roma antica del Panini, di cui una proveniente dalle collezioni del museo Liechtenstein.
In occasione dell’inaugurazione, dalle 19.00 del 6 marzo 2008, sul Palazzo dei Conservatori sarà realizzata una proiezione scenografica di alcune delle opere esposte in mostra. Per una notte effimere sculture abiteranno la facciata del museo disseminandosi tra le partiture architettoniche michelangiolesche.
Il progetto è a cura di Livia Cannella.
06
marzo 2008
Ricordi dell’antico. Sculture, porcellane e arredi all’epoca del Grand Tour
Dal 06 marzo all'otto giugno 2008
arti decorative e industriali
Location
MUSEI CAPITOLINI
Roma, Piazza Del Campidoglio, 1, (Roma)
Roma, Piazza Del Campidoglio, 1, (Roma)
Vernissage
6 Marzo 2008, ore 19
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
ZETEMA
Curatore