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Ricordo di Vanni Scheiwiller
La mostra, a cura di Giuseppe Appella, accoglie immagini e documenti, sculture, disegni e incisioni
Comunicato stampa
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Sabato 17 ottobre 2009, alle ore 17.00, il MUSMA, in occasione del decimo anniversario della morte, organizza un
RICORDO DI VANNI SCHEIWILLER
che vede la presenza di un folto stuolo di amici convenuti da tutta Italia e, fra questi, Giuseppe Appella, Carlo Bertelli, Mary de Rachewiltz e Giovanni Russo che, introdotti dal Presidente della Fondazione Zetema, Raffaello De Ruggieri, ne delineeranno in Palazzo Viceconte, già Venusio (via San Potito 7) la figura e l’impegno di uomo di cultura, non ultimo il rapporto, lungo mezzo secolo, con la Lucania (da Potenza a Maratea, da Castronuovo Sant’Andrea a Venosa, da Rotondella a Metaponto e Nova Siri), in particolare con Matera, La Scaletta, “Le Grandi Mostre nei Sassi” e gli amici di sempre: Dinu Ademesteanu, Rocco Mazzarone, Leonardo Sinisgalli, Albino Pierro, Michele Parrella, Vito Riviello, José Ortega, Michele D’Elia, Ginetto Guerricchio, Vincenzo Baldoni, Mario Trufelli, Peppino Mitarotonda.
Subito dopo, nelle Sale della Caccia, destinate dal MUSMA alle esposizioni temporanee, e nella Biblioteca che all’apertura del Museo, in segno di gratitudine, fu intestata all’accanito difensore della bellezza della Città assurta a Patrimonio dell’Umanità, verrà inaugurata la mostra che partendo dalla collana “Arte Moderna Italiana” iniziata nel 1925 da Giovanni Scheiwiller, il padre di Vanni, e attraverso il “Pesce d’Oro”, proseguito da Vanni a partire dal 1951, ricostruisce origini e sviluppi di un’attività editoriale che, con la presenza discreta del fratello Silvano e, dal 1980, della moglie Alina Kalczynska, ha segnato la cultura del secolo appena trascorso.
La mostra, a cura di Giuseppe Appella, accoglie immagini e documenti, sculture, disegni e incisioni (Klinger, Marquet, Ensor, De Segonzac, Wildt, De Chirico, Savinio, Matisse, Martini, Fontana, Melotti, Marino, Fazzini, Goetz, Sutherland, Manzù, Messina, Picasso, Martini, Arp, Consagra, Burri, Campigli, Capogrossi, Gentilini, Guerrini, Giovanola, Roccamonte, Assadour, Strazza, Napoleone, Azuma, Raphaël, Mafai, Scipione, Maccari, Bartolini, Bradley, Clerici, Chillida, Dorazio, Fautrier, Primo Conti, De Pisis, Kubin, Man Ray, Cocteau, Bram Van Velde, Ginna, Licini, Michaux, Motherwell, Moore, Munari, Wotruba, Reggiani, Veronesi, Uncini, Morlotti, Ortega, Della Torre, Strazza, …), i libri all’Insegna del Pesce d’Oro (Sbarbaro, Jahier, Montale, Rebora, Carrieri, Noventa, Campana, Savinio, Palazzeschi, Bilenchi, D’Arrigo, Cristina Campo, Piccolo, Angelini, Pound, Bartolini, Belli, Brandi, Calvino, Cattafi, Covoni, Gatto, Delfini, Longanesi, Flaiano, Penna, Cetrangolo, Chiara, Chilanti, De Libero, La Cava, Parronchi, Fratini, Giuliani, Balestrini, Giudici, Pizzuto, Marin, Mendes, Prezzolini, Quasimodo, Sereni, Ungaretti, Vivaldi, Erba, Raboni, Zavattini, Alda Merini, …), la grafica editoriale della moglie Alina, trenta disegni del fratello Silvano, ripercorrendo in sintesi quasi cento anni di volumi costruiti, con righello e forbici, sotto gli occhi degli autori - artisti, scrittori, poeti - e con la complicità di tipografi quali Mardersteig, Maestri e Lucini. Il risultato? Una interdisciplinarità tra testo e immagine che non ha eguali nell’attività editoriale della seconda metà del XX secolo.
Ogni libro una nuova amicizia o la riconferma di una stima, anche internazionale, che da Pound si estende a Eliot, Cummings, Auden, Marianne Moore, Guillén, Aleixandre, Cocteau, Butor, Benn, Ritsos, Seferis, Seuphor, Alonso, Heaney, Milosz, Wislawa Szymborska, Giono.
L’amore di Vanni per la letteratura, l’arte, la grafica, era tale da non ammettere confini e classificazioni esclusive. Il “fenomeno unico”, come lo indicò Prezzolini, “eternamente giovane”, come lo vide Mary de Rachewiltz, ironico, appassionato, anticonformista, “ingegno fertile, uomo generoso e critico discriminante, perfezionista insofferente”, come giustamente lo descrive Carlo Bertelli, proprio con la connessione letteratura-arte porta immediatamente un sensibile scarto all’organizzazione paterna, tanto da arrivare, nel 1977, alla creazione della “Libri Scheiwiller” cui si deve, in un felice sodalizio con il mecenatismo bancario, una delle più belle e importanti collane di studi sull’Italia antica, “Antica Madre”, a cura di Giovanni Pugliese Caratelli. I volumi di questa collana, oggi, sono nelle più importanti biblioteche del mondo. In una intervista del 1975, Eugenio Montale sintetizzò il lavoro di Vanni Scheiwiller come quello di “un editore marginale, nel senso buono della parola; sempre ai margini di qualcosa, sempre fuori della moda e fuori dell’interesse utilitario, più a suo danno economico che non a vantaggio. Culturalmente gli dà molto prestigio la sua indipendenza”.
***
Vanni Scheiwiller era nato a Milano l’8 febbraio 1934, nipote per parte di madre dello scultore Adolfo Wildt. Il padre, Giovanni Scheiwiller (1889-1965), originario di St. Gallen nella Svizzera tedesca, fu a lungo direttore della Libreria Hoepli.
Nel 1951 subentra al padre che nel 1925 aveva dato inizio a un’attività privata di editore d’arte e letteratura “All’Insegna del Pesce d’Oro”. Nel 1960 si laurea in lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi su Alberto Savinio e/o il surrealismo in Italia.
In quarantotto anni – dal 1951 al 1999 – pubblica oltre tremila titoli suddivisi in 44 collane.
Dal 1969 al 1978 tiene rubriche d’arte su “Panorama”, “Il Settimanale”, “L’Europeo”, “Il Giornale nuovo” di Montanelli. Dal 1984 al 1999 collabora a “Il Sole 24 ore”.
Alla sua attività editoriale sono state dedicate varie esposizioni: Roma 1974, Parigi 1978, Milano 1983, Reggio Emilia 1986, Mosca 1987, Lugano 1990, Cracovia 1991, Lodz 1993, Varsavia 1994, New York 1996.
Si è spento a Milano il 17 ottobre 1999.
RICORDO DI VANNI SCHEIWILLER
che vede la presenza di un folto stuolo di amici convenuti da tutta Italia e, fra questi, Giuseppe Appella, Carlo Bertelli, Mary de Rachewiltz e Giovanni Russo che, introdotti dal Presidente della Fondazione Zetema, Raffaello De Ruggieri, ne delineeranno in Palazzo Viceconte, già Venusio (via San Potito 7) la figura e l’impegno di uomo di cultura, non ultimo il rapporto, lungo mezzo secolo, con la Lucania (da Potenza a Maratea, da Castronuovo Sant’Andrea a Venosa, da Rotondella a Metaponto e Nova Siri), in particolare con Matera, La Scaletta, “Le Grandi Mostre nei Sassi” e gli amici di sempre: Dinu Ademesteanu, Rocco Mazzarone, Leonardo Sinisgalli, Albino Pierro, Michele Parrella, Vito Riviello, José Ortega, Michele D’Elia, Ginetto Guerricchio, Vincenzo Baldoni, Mario Trufelli, Peppino Mitarotonda.
Subito dopo, nelle Sale della Caccia, destinate dal MUSMA alle esposizioni temporanee, e nella Biblioteca che all’apertura del Museo, in segno di gratitudine, fu intestata all’accanito difensore della bellezza della Città assurta a Patrimonio dell’Umanità, verrà inaugurata la mostra che partendo dalla collana “Arte Moderna Italiana” iniziata nel 1925 da Giovanni Scheiwiller, il padre di Vanni, e attraverso il “Pesce d’Oro”, proseguito da Vanni a partire dal 1951, ricostruisce origini e sviluppi di un’attività editoriale che, con la presenza discreta del fratello Silvano e, dal 1980, della moglie Alina Kalczynska, ha segnato la cultura del secolo appena trascorso.
La mostra, a cura di Giuseppe Appella, accoglie immagini e documenti, sculture, disegni e incisioni (Klinger, Marquet, Ensor, De Segonzac, Wildt, De Chirico, Savinio, Matisse, Martini, Fontana, Melotti, Marino, Fazzini, Goetz, Sutherland, Manzù, Messina, Picasso, Martini, Arp, Consagra, Burri, Campigli, Capogrossi, Gentilini, Guerrini, Giovanola, Roccamonte, Assadour, Strazza, Napoleone, Azuma, Raphaël, Mafai, Scipione, Maccari, Bartolini, Bradley, Clerici, Chillida, Dorazio, Fautrier, Primo Conti, De Pisis, Kubin, Man Ray, Cocteau, Bram Van Velde, Ginna, Licini, Michaux, Motherwell, Moore, Munari, Wotruba, Reggiani, Veronesi, Uncini, Morlotti, Ortega, Della Torre, Strazza, …), i libri all’Insegna del Pesce d’Oro (Sbarbaro, Jahier, Montale, Rebora, Carrieri, Noventa, Campana, Savinio, Palazzeschi, Bilenchi, D’Arrigo, Cristina Campo, Piccolo, Angelini, Pound, Bartolini, Belli, Brandi, Calvino, Cattafi, Covoni, Gatto, Delfini, Longanesi, Flaiano, Penna, Cetrangolo, Chiara, Chilanti, De Libero, La Cava, Parronchi, Fratini, Giuliani, Balestrini, Giudici, Pizzuto, Marin, Mendes, Prezzolini, Quasimodo, Sereni, Ungaretti, Vivaldi, Erba, Raboni, Zavattini, Alda Merini, …), la grafica editoriale della moglie Alina, trenta disegni del fratello Silvano, ripercorrendo in sintesi quasi cento anni di volumi costruiti, con righello e forbici, sotto gli occhi degli autori - artisti, scrittori, poeti - e con la complicità di tipografi quali Mardersteig, Maestri e Lucini. Il risultato? Una interdisciplinarità tra testo e immagine che non ha eguali nell’attività editoriale della seconda metà del XX secolo.
Ogni libro una nuova amicizia o la riconferma di una stima, anche internazionale, che da Pound si estende a Eliot, Cummings, Auden, Marianne Moore, Guillén, Aleixandre, Cocteau, Butor, Benn, Ritsos, Seferis, Seuphor, Alonso, Heaney, Milosz, Wislawa Szymborska, Giono.
L’amore di Vanni per la letteratura, l’arte, la grafica, era tale da non ammettere confini e classificazioni esclusive. Il “fenomeno unico”, come lo indicò Prezzolini, “eternamente giovane”, come lo vide Mary de Rachewiltz, ironico, appassionato, anticonformista, “ingegno fertile, uomo generoso e critico discriminante, perfezionista insofferente”, come giustamente lo descrive Carlo Bertelli, proprio con la connessione letteratura-arte porta immediatamente un sensibile scarto all’organizzazione paterna, tanto da arrivare, nel 1977, alla creazione della “Libri Scheiwiller” cui si deve, in un felice sodalizio con il mecenatismo bancario, una delle più belle e importanti collane di studi sull’Italia antica, “Antica Madre”, a cura di Giovanni Pugliese Caratelli. I volumi di questa collana, oggi, sono nelle più importanti biblioteche del mondo. In una intervista del 1975, Eugenio Montale sintetizzò il lavoro di Vanni Scheiwiller come quello di “un editore marginale, nel senso buono della parola; sempre ai margini di qualcosa, sempre fuori della moda e fuori dell’interesse utilitario, più a suo danno economico che non a vantaggio. Culturalmente gli dà molto prestigio la sua indipendenza”.
***
Vanni Scheiwiller era nato a Milano l’8 febbraio 1934, nipote per parte di madre dello scultore Adolfo Wildt. Il padre, Giovanni Scheiwiller (1889-1965), originario di St. Gallen nella Svizzera tedesca, fu a lungo direttore della Libreria Hoepli.
Nel 1951 subentra al padre che nel 1925 aveva dato inizio a un’attività privata di editore d’arte e letteratura “All’Insegna del Pesce d’Oro”. Nel 1960 si laurea in lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi su Alberto Savinio e/o il surrealismo in Italia.
In quarantotto anni – dal 1951 al 1999 – pubblica oltre tremila titoli suddivisi in 44 collane.
Dal 1969 al 1978 tiene rubriche d’arte su “Panorama”, “Il Settimanale”, “L’Europeo”, “Il Giornale nuovo” di Montanelli. Dal 1984 al 1999 collabora a “Il Sole 24 ore”.
Alla sua attività editoriale sono state dedicate varie esposizioni: Roma 1974, Parigi 1978, Milano 1983, Reggio Emilia 1986, Mosca 1987, Lugano 1990, Cracovia 1991, Lodz 1993, Varsavia 1994, New York 1996.
Si è spento a Milano il 17 ottobre 1999.
17
ottobre 2009
Ricordo di Vanni Scheiwiller
Dal 17 ottobre 2009 all'otto gennaio 2010
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
MUSMA – MUSEO DELLA SCULTURA CONTEMPORANEA MATERA
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Biglietti
Biglietto d’ingresso (comprensivo della visita al Musma) intero Euro 5,00; ridotto Euro 3,50.
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 14,00. Giornata di chiusura il lunedì.
Vernissage
17 Ottobre 2009, ore 17
Sito web
www.lascaletta.net
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore