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Riflessi d’Oriente
La mostra racconta l’evoluzione dell’immagine della Cina nella cartografia occidentale grazie a preziosi atlanti, mappe, libri storici e geografici, contenenti carte e descrizioni della Cina
Comunicato stampa
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Le carte geografiche, nel corso dei secoli, hanno rappresentato un insostituibile mezzo per la registrazione e la trasmissione del sapere geografico ed hanno insieme testimoniato sia la curiosità degli uomini di cultura nei confronti dei mondi oltre i confini conosciuti, sia il desiderio di superare questi limiti per ragioni di studio, conquista o economiche.
Fulcro della mostra sarà la figura di padre Martino Martini, autore del primo atlante moderno della Cina (il Novus Atlas Sinensis, pubblicato ad Amsterdam da Joan Blaeu in prima edizione nel 1655), trait-d’union fra la tradizione cartografica occidentale e quella orientale e figura di raccordo tra il mondo culturale europeo e quello cinese. Accanto ad alcune sue opere verranno posti oggetti, come libri, dipinti, strumenti, opere d’arte, testimonianze di cultura materiale, che permetteranno di inquadrare storicamente la figura di Martino Martini nella Trento del suo tempo, città di confine tra l’Italia e la Germania e importante crocevia internazionale di influenze culturali diverse.
Curata da Michele Castelnovi, ricercatore di Geografia presso l'Università di Genova, Aldo Caterino, direttore del Centro Studi Martino Martini di Trento e direttore editoriale della casa editrice Il Portolano di Genova, Miriam Lenzi, coordinatrice attività del Centro Studi Martino Martini di Trento e Riccardo Scartezzini, docente di Sociologia presso l'Università di Trento e presidente del Centro Studi Martino Martini di Trento, la mostra offrirà una visione d’insieme su oltre dieci secoli di raffigurazioni dell’ecumene fra Asia e Cina (cuore dell’esposizione), partendo dalla grande sintesi tolemaica, vera summa del sapere geografico antico, riscoperta dagli umanisti italiani nel Quattrocento e riportata agli onori della cultura occidentale dopo i lunghi secoli dell’oblio medievale. Insieme alle carte saranno esposti esempi di strumenti astronomici, nautici, topografici e geodetici (astrolabi, quadranti, sfere armillari, ottanti, sestanti, grafometri, ecc.) che hanno permesso ai geografi e ai cartografi di offrire rappresentazioni sempre più complete e precise delle terre e dei mari. L’immagine della Cina che emerge dalla cartografia occidentale non è soltanto il prodotto di conoscenze scientifiche e abilità tecniche di geografi e cartografi europei, ma è anche il frutto dello scambio culturale, artistico e commerciale che si è prodotto fra queste due civiltà, delle comunanze e delle affinità che si sono sviluppate nel corso dei secoli e dei rapporti di collaborazione instauratisi fra studiosi europei e cinesi.
Il catalogo è stato curato da Aldo Caterino e pubblicato dalla casa editrice Il Portolano di Genova
Fulcro della mostra sarà la figura di padre Martino Martini, autore del primo atlante moderno della Cina (il Novus Atlas Sinensis, pubblicato ad Amsterdam da Joan Blaeu in prima edizione nel 1655), trait-d’union fra la tradizione cartografica occidentale e quella orientale e figura di raccordo tra il mondo culturale europeo e quello cinese. Accanto ad alcune sue opere verranno posti oggetti, come libri, dipinti, strumenti, opere d’arte, testimonianze di cultura materiale, che permetteranno di inquadrare storicamente la figura di Martino Martini nella Trento del suo tempo, città di confine tra l’Italia e la Germania e importante crocevia internazionale di influenze culturali diverse.
Curata da Michele Castelnovi, ricercatore di Geografia presso l'Università di Genova, Aldo Caterino, direttore del Centro Studi Martino Martini di Trento e direttore editoriale della casa editrice Il Portolano di Genova, Miriam Lenzi, coordinatrice attività del Centro Studi Martino Martini di Trento e Riccardo Scartezzini, docente di Sociologia presso l'Università di Trento e presidente del Centro Studi Martino Martini di Trento, la mostra offrirà una visione d’insieme su oltre dieci secoli di raffigurazioni dell’ecumene fra Asia e Cina (cuore dell’esposizione), partendo dalla grande sintesi tolemaica, vera summa del sapere geografico antico, riscoperta dagli umanisti italiani nel Quattrocento e riportata agli onori della cultura occidentale dopo i lunghi secoli dell’oblio medievale. Insieme alle carte saranno esposti esempi di strumenti astronomici, nautici, topografici e geodetici (astrolabi, quadranti, sfere armillari, ottanti, sestanti, grafometri, ecc.) che hanno permesso ai geografi e ai cartografi di offrire rappresentazioni sempre più complete e precise delle terre e dei mari. L’immagine della Cina che emerge dalla cartografia occidentale non è soltanto il prodotto di conoscenze scientifiche e abilità tecniche di geografi e cartografi europei, ma è anche il frutto dello scambio culturale, artistico e commerciale che si è prodotto fra queste due civiltà, delle comunanze e delle affinità che si sono sviluppate nel corso dei secoli e dei rapporti di collaborazione instauratisi fra studiosi europei e cinesi.
Il catalogo è stato curato da Aldo Caterino e pubblicato dalla casa editrice Il Portolano di Genova
19
dicembre 2008
Riflessi d’Oriente
Dal 19 dicembre 2008 al 15 marzo 2009
arte antica
arte etnica
arte etnica
Location
CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO
Trento, Via Bernardo Clesio, 5, (Trento)
Trento, Via Bernardo Clesio, 5, (Trento)
Biglietti
Intera € 7,00
Ridotta € 4,00
Promozionale 3 sedi € 8,00. Nella giornata dell’8 marzo l’ingresso al museo sarà gratuito per tutte le donne
Orario di apertura
da martedì a domenica: 10-18. Chiuso il lunedì
Curatore