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Riflessi nell’arte
percorsi italiani tra arte pop, concettuale, transavanguardia e anacronismo
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 16 ottobre 2004 alle ore 18,30 alla Mole Vanvitelliana di Ancona la mostra Riflessi nell’arte, percorsi italiani tra arte pop, concettuale, transavanguardia e pittura colta.
L’iniziativa organizzata dall’Associazione Artistica Artemisia, rientra nel complesso del più consistente e lungo progetto presentato nell’ambito della legge della Provincia di Ancona «Leggere il ‘900», ed è la naturale conclusione di un importante itinerario sulla considerazione dei vari aspetti e dei movimenti dell’arte contemporanea cominciato quasi un anno fa nel dicembre 2003 presso gli spazi della Galleria Artemisia Arte Contemporanea di Falconara M.
Dopo una serie di mostre dedicate alla lettura dei movimenti dell’arte più significativi della fine del ‘900, Pop - art, Concettuale, Transavanguardia e Anacronisti e Pittura colta, questa di Ancona è la Rassegna conclusiva che propone una serie di circa sessanta autori presenti con più di cento opere secondo l’intento di una rivisitazione autorevole, seppure legata ad un semplice quanto significativo percorso didascalico sia dei movimenti, all’interno dei quali si sono generate certe esperienze artistiche, sia della poetica di ognuno degli artisti presenti in mostra secondo l’idea storiografica che nell’ambito della propria maturazione artistica ognuno di questi ha sviluppato un percorso spesso svincolato ed autonomo da una etichetta o da un cliché che lo avesse potuto definire.
Lo scopo è quello di offrire l’opportunità di avvicinarsi all’esperienza artistica nell’ambito di un corretto e disciplinato approccio all’arte contemporanea per mezzo di un corretto percorso storico, filologico e pedagogico attraverso una mostra di grande rilievo rivolta sia al pubblico degli specialisti del settore che a tutti coloro, giovani e adulti, compreso particolarmente il mondo delle scuole, i quali sono interessati all’offerta di un’occasione importante per presiedere ad iniziative culturali a carattere artistico di elevato spessore.
In questa mostra si potranno ritrovare quasi tutti i maggiori autori italiani esponenti delle varie tendenze che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea della seconda metà del Novecento, che partendo dalla comune matrice informale percorrono le esperienze successive dell’arte contemporanea.
Sono presenti gli autori italiani della pop art che vogliono essere considerati non tanto epigoni degli americani, ma autorevoli esponenti di una poetica legata alla storia ed alla tradizione europea da Pascali agli artisti della Scuola romana di Piazza del Popolo (Angeli, Festa, Schifano, Giosetta Fioroni) o ai décollagisti come Rotella o dell’arte meccanica come Bertini, o quelli del Nouveau Realisme di Pierre Restany da Adami a Tadini a Concetto Pozzati. Non mancano tutti colo che hanno respirato l’iniziale ambiente pop italiano da Tacchi a Mambor, da Mondino a Mauri da Marotta a Lombardo per concludere con Ceroli e Gilardi.
Così come non mancano i rappresentanti di un po’ tutti gli aspetti dell’arte concettuale, della poetica dadaista che approda alla dissacrazione dell'oggetto artistico come rifiuto della concezione dell'opera d'arte, come oggetto mercificabile, privilegiandone invece l'aspetto ideologico, conoscitivo e, appunto, intellettuale: dall’arte povera (Merz, Anselmo, Boetti, Paolini, Pistoletto, Zorio) compresi Calzolari, Kounellis, Prini ad importanti esponenti della poesia visiva come Agnetti, Isgrò Baldessarri o Mirella Bentivoglio, ai fiorentini del Gruppo ’70 vicini alle esperienze di Fluxus come Giuseppe Chiari, Luciano Ori e Lucia Marcucci, per certi aspetti vere rarità espositive nel territorio geografico della provincia di Ancona e della regione delle Marche, almeno in una occasione come questa.
Sono inoltre presenti Marchegiani, Pisani l’anconetano De Dominicis e i marchigiani Vittorio Cintoli e Magdalo Mussio.
Il percorso di esperienze italiane che nascono con movimenti importanti di respiro internazionale, secondo il senso della mostra, continua con tutti e cinque gli esponenti della Transavanguardia che achille Bonito Oliva aveva presentato in occasione della Biennale di Venezia del 1980: Sandro Chia, Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Mimmo Paladino, e Nicola De Maria. Attraverso alcune opere caratteristiche della loro produzione artistica e intorno anche all’esperienza della tecnica calcografica con qualche inedito per qualcuno dei cinque, viene presentata l’essenza del movimento della Transavanguardia. La ripresa della figurazione attuata in una cosciente elaborazione della cultura delle esperienze delle avanguardie storiche del '900 proposte con modalità e materiali tradizionali naturali di intensa fisicità (legno, ferro, terra), a significare l'eternità e l'immutabilità delle forze che animano l'uomo e la sua vicenda, pur nella totale disarticolazione della forma, manipolata fino a divenire espressione instabile dell'interiorità e della condizione esistenziale dell’umanità.
Infine, la mostra si completa con gli artisti cosiddetti “Pittori della memoria” che affiancano la Transavanguardia in vari movimenti diversamente etichettati, ma ugualmente caratterizzati dall'abbandono del concetto di avanguardia, in un atteggiamento estetico più in generale volto al ritorno della ricerca di forme autonome e non predeterminate e nel recupero di un'idea di revival delle più varie esperienze figurative del XX secolo. Sono gli artisti cosiddetti Anacronisti (organizzati intorno allo storico Maurizio Calvesi), Pittori Colti (Italo Mussa), o del Magico primario (Flavio Caroli), gli Ipermanieristi (Italo Tomassoni), i Nuovi nuovi (Renato Barilli), i Citazionisti.
Sono presenti un po’ tutti gli autori che hanno caratterizzato questo più recente aspetto dell’arte italiana dagli antesignani, Carlo Maria Mariani, Luigi Ontani e Salvo ai più conosciuti Galliani, Di Stasio, Paola Gandolfi, Piruca Mainolfi, Abate Levini e Salvatori ai marchigiani Luciano Bartolini e Bruno D’arcevia a Barni, Jori, Granchi, Bertocci, Bonechi, Livadiotti, Marrone, Spoldi, Benuzzi.
La mostra, curata da Stefano Tonti, docente di Didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze, si è avvalsa di un Comitato Scientifico composto da Roberto Cresti, docente all’Accademia di Belle Arti e all’Università di Macerata, Silvia Cuppini, docente all’Università di Urbino, Mauro Pratesi, docente all’Accademia di Belle Arti e all’Università di Firenze, con la partecipazione di Armando Ginesi professore emerito di Storia dell'arte già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.
La mostra, aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20 e chiusa nelle giornate di lunedì, sarà corredata da un catalogo di circa 200 pagine con saggi e biografie sugli artisti ed un valido apparato iconografico a colori, edito per le Edizioni Artemisia e da pieghevoli esplicativi allo scopo di illustrarne i contenuti specifici. Sono previste visite guidate per gruppi o per le scolaresche prenotando al 338-7755798.
Altre opere scelte della mostra Riflessi nell’arte saranno esposte presso la Galleria Artemisia
Arte Contemporanea di Falconara M. dal 19 ottobre al 25 novembre con orario 10 – 12 e 17 – 19,30.
L’iniziativa organizzata dall’Associazione Artistica Artemisia, rientra nel complesso del più consistente e lungo progetto presentato nell’ambito della legge della Provincia di Ancona «Leggere il ‘900», ed è la naturale conclusione di un importante itinerario sulla considerazione dei vari aspetti e dei movimenti dell’arte contemporanea cominciato quasi un anno fa nel dicembre 2003 presso gli spazi della Galleria Artemisia Arte Contemporanea di Falconara M.
Dopo una serie di mostre dedicate alla lettura dei movimenti dell’arte più significativi della fine del ‘900, Pop - art, Concettuale, Transavanguardia e Anacronisti e Pittura colta, questa di Ancona è la Rassegna conclusiva che propone una serie di circa sessanta autori presenti con più di cento opere secondo l’intento di una rivisitazione autorevole, seppure legata ad un semplice quanto significativo percorso didascalico sia dei movimenti, all’interno dei quali si sono generate certe esperienze artistiche, sia della poetica di ognuno degli artisti presenti in mostra secondo l’idea storiografica che nell’ambito della propria maturazione artistica ognuno di questi ha sviluppato un percorso spesso svincolato ed autonomo da una etichetta o da un cliché che lo avesse potuto definire.
Lo scopo è quello di offrire l’opportunità di avvicinarsi all’esperienza artistica nell’ambito di un corretto e disciplinato approccio all’arte contemporanea per mezzo di un corretto percorso storico, filologico e pedagogico attraverso una mostra di grande rilievo rivolta sia al pubblico degli specialisti del settore che a tutti coloro, giovani e adulti, compreso particolarmente il mondo delle scuole, i quali sono interessati all’offerta di un’occasione importante per presiedere ad iniziative culturali a carattere artistico di elevato spessore.
In questa mostra si potranno ritrovare quasi tutti i maggiori autori italiani esponenti delle varie tendenze che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea della seconda metà del Novecento, che partendo dalla comune matrice informale percorrono le esperienze successive dell’arte contemporanea.
Sono presenti gli autori italiani della pop art che vogliono essere considerati non tanto epigoni degli americani, ma autorevoli esponenti di una poetica legata alla storia ed alla tradizione europea da Pascali agli artisti della Scuola romana di Piazza del Popolo (Angeli, Festa, Schifano, Giosetta Fioroni) o ai décollagisti come Rotella o dell’arte meccanica come Bertini, o quelli del Nouveau Realisme di Pierre Restany da Adami a Tadini a Concetto Pozzati. Non mancano tutti colo che hanno respirato l’iniziale ambiente pop italiano da Tacchi a Mambor, da Mondino a Mauri da Marotta a Lombardo per concludere con Ceroli e Gilardi.
Così come non mancano i rappresentanti di un po’ tutti gli aspetti dell’arte concettuale, della poetica dadaista che approda alla dissacrazione dell'oggetto artistico come rifiuto della concezione dell'opera d'arte, come oggetto mercificabile, privilegiandone invece l'aspetto ideologico, conoscitivo e, appunto, intellettuale: dall’arte povera (Merz, Anselmo, Boetti, Paolini, Pistoletto, Zorio) compresi Calzolari, Kounellis, Prini ad importanti esponenti della poesia visiva come Agnetti, Isgrò Baldessarri o Mirella Bentivoglio, ai fiorentini del Gruppo ’70 vicini alle esperienze di Fluxus come Giuseppe Chiari, Luciano Ori e Lucia Marcucci, per certi aspetti vere rarità espositive nel territorio geografico della provincia di Ancona e della regione delle Marche, almeno in una occasione come questa.
Sono inoltre presenti Marchegiani, Pisani l’anconetano De Dominicis e i marchigiani Vittorio Cintoli e Magdalo Mussio.
Il percorso di esperienze italiane che nascono con movimenti importanti di respiro internazionale, secondo il senso della mostra, continua con tutti e cinque gli esponenti della Transavanguardia che achille Bonito Oliva aveva presentato in occasione della Biennale di Venezia del 1980: Sandro Chia, Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Mimmo Paladino, e Nicola De Maria. Attraverso alcune opere caratteristiche della loro produzione artistica e intorno anche all’esperienza della tecnica calcografica con qualche inedito per qualcuno dei cinque, viene presentata l’essenza del movimento della Transavanguardia. La ripresa della figurazione attuata in una cosciente elaborazione della cultura delle esperienze delle avanguardie storiche del '900 proposte con modalità e materiali tradizionali naturali di intensa fisicità (legno, ferro, terra), a significare l'eternità e l'immutabilità delle forze che animano l'uomo e la sua vicenda, pur nella totale disarticolazione della forma, manipolata fino a divenire espressione instabile dell'interiorità e della condizione esistenziale dell’umanità.
Infine, la mostra si completa con gli artisti cosiddetti “Pittori della memoria” che affiancano la Transavanguardia in vari movimenti diversamente etichettati, ma ugualmente caratterizzati dall'abbandono del concetto di avanguardia, in un atteggiamento estetico più in generale volto al ritorno della ricerca di forme autonome e non predeterminate e nel recupero di un'idea di revival delle più varie esperienze figurative del XX secolo. Sono gli artisti cosiddetti Anacronisti (organizzati intorno allo storico Maurizio Calvesi), Pittori Colti (Italo Mussa), o del Magico primario (Flavio Caroli), gli Ipermanieristi (Italo Tomassoni), i Nuovi nuovi (Renato Barilli), i Citazionisti.
Sono presenti un po’ tutti gli autori che hanno caratterizzato questo più recente aspetto dell’arte italiana dagli antesignani, Carlo Maria Mariani, Luigi Ontani e Salvo ai più conosciuti Galliani, Di Stasio, Paola Gandolfi, Piruca Mainolfi, Abate Levini e Salvatori ai marchigiani Luciano Bartolini e Bruno D’arcevia a Barni, Jori, Granchi, Bertocci, Bonechi, Livadiotti, Marrone, Spoldi, Benuzzi.
La mostra, curata da Stefano Tonti, docente di Didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze, si è avvalsa di un Comitato Scientifico composto da Roberto Cresti, docente all’Accademia di Belle Arti e all’Università di Macerata, Silvia Cuppini, docente all’Università di Urbino, Mauro Pratesi, docente all’Accademia di Belle Arti e all’Università di Firenze, con la partecipazione di Armando Ginesi professore emerito di Storia dell'arte già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.
La mostra, aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20 e chiusa nelle giornate di lunedì, sarà corredata da un catalogo di circa 200 pagine con saggi e biografie sugli artisti ed un valido apparato iconografico a colori, edito per le Edizioni Artemisia e da pieghevoli esplicativi allo scopo di illustrarne i contenuti specifici. Sono previste visite guidate per gruppi o per le scolaresche prenotando al 338-7755798.
Altre opere scelte della mostra Riflessi nell’arte saranno esposte presso la Galleria Artemisia
Arte Contemporanea di Falconara M. dal 19 ottobre al 25 novembre con orario 10 – 12 e 17 – 19,30.
16
ottobre 2004
Riflessi nell’arte
Dal 16 ottobre all'otto dicembre 2004
arte contemporanea
Location
MOLE VANVITELLIANA
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.00 - 12.30 e 17.00 - 19.30
domenica pomeriggio e lunedì chiuso
Vernissage
16 Ottobre 2004, ore 18.30
Curatore