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Riflessioni. Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi
Una raccolta ideale che mette in relazione una selezione di opere custodite nei musei di Torino con il lavoro dell’artista
Comunicato stampa
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RIFLESSIONI
Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi
a cura di Paolo Colombo
dal 4 novembre 2016 al 26 febbraio 2017
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli prosegue il progetto di ricerca sul tema del collezionismo e presenta
RIFLESSIONI. Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi, una raccolta ideale che mette in relazione una
selezione di opere custodite nei musei di Torino con il lavoro dell’artista.
Le opere sono state individuate da Rosemarie Trockel insieme al curatore della mostra Paolo Colombo e
articolano un percorso del tutto inedito, sviluppato a partire dal tema del ritratto e del significato iconologico
delle superfici specchianti nel lavoro dell’artista tedesca.
Con allusioni alla cultura “alta” e a quella “popolare”, Trockel si interroga sulla condizione umana, sul ruolo
dell’artista, sulla traccia lasciata da un’anima dietro di sé, in una complessa e stratificata rappresentazione
sociale dell’individuo.
Sin dall’inizio della sua carriera, l’interesse per la psicologia e il mondo emotivo costituisce il carattere
identificativo della produzione artistica, consentendole di maturare una riflessione che l’ha portata a parafrasare
Joseph Beuys:“Ogni uomo è un artista” Joseph Beuys /“Ogni animale è un artista” Rosemarie Trockel.
La mostra è scandita intorno a due grandi temi cari all’artista tedesca.
Nella prima sezione dedicata al ritratto, trovano spazio quadri e disegni appartenenti alle collezioni pubbliche di
Torino. Queste opere sono messe in relazione con la vasta produzione di Trockel, in particolare con i lavori più
recenti e ancora inediti dedicati ai ritratti maschili e femminili.
La seconda parte della mostra è dedicata al tema della superficie specchiante e allude a elementi portanti della
nostra esistenza in rapporto agli aspetti affrontati nella sezione precedente: dall’attrazione al riconoscimento
della bellezza, dal senso del tempo che passa alla transizione della vita verso la morte. Le opere custodite dai
musei torinesi che raffigurano specchi e vanitas, diventeranno il contraltare storico per le sculture in ceramica di
Rosemarie Trockel: sia astratte sia figurative, queste sculture sono caratterizzate da una superficie specchiante,
ottenuta con polveri di platino e argento, mischiate con l’invetriatura della ceramica. L’effetto è quello di
un’opera ricca, densa di consistenza, e nel contempo dotata di una particolare leggerezza.
L’allestimento della mostra è stato curato da Marco Palmieri, catalogo edito da Corraini.
Nata a Schwerte nel 1952, Rosemarie Trockel ha studiato alla Fachhochschule di Cologna.
Le sue prime mostre sono state organizzate nelle gallerie Monika Sprüth Cologne e Philomene Magers Bonn,
entrambre nel 1983.
Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale - per esempio al Museum of Modern Art, New York (1988),
Museum of Contemporary Art Chicago (1991), all’ Institute of Contemporary Art di Boston (1991) – così come in
molte mostre in Europa, come di recente l’importante mostra personale Märzôschnee ûnd Wiebôrweh sand am
Môargô niana më alla Kunsthaus Bregenz (2015), A Cosmos al Reina Sofia Madrid, New Museum New York and
Serpentine Gallery London (2012/2013), Flagrant Delight al Wiels Bruxelles, Culturegest Lisbona e Museion
Bolzano (2012/2013) or Delisquence of the Mother alla Kunsthalle si Zurigo (2010) e la sua retrospettiva Post-
Menopause al Museum Ludwig di Cologna (2005). Nel 1997 è stata la prima artista donna a rappresentare la
Germania alla Biennale di Venezia e nel 2012 ha preso parte a Documenta X a Kassel.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con:
Accademia Albertina
Palazzo Madama
Biblioteca Reale
Galleria Sabauda
Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi
a cura di Paolo Colombo
dal 4 novembre 2016 al 26 febbraio 2017
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli prosegue il progetto di ricerca sul tema del collezionismo e presenta
RIFLESSIONI. Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi, una raccolta ideale che mette in relazione una
selezione di opere custodite nei musei di Torino con il lavoro dell’artista.
Le opere sono state individuate da Rosemarie Trockel insieme al curatore della mostra Paolo Colombo e
articolano un percorso del tutto inedito, sviluppato a partire dal tema del ritratto e del significato iconologico
delle superfici specchianti nel lavoro dell’artista tedesca.
Con allusioni alla cultura “alta” e a quella “popolare”, Trockel si interroga sulla condizione umana, sul ruolo
dell’artista, sulla traccia lasciata da un’anima dietro di sé, in una complessa e stratificata rappresentazione
sociale dell’individuo.
Sin dall’inizio della sua carriera, l’interesse per la psicologia e il mondo emotivo costituisce il carattere
identificativo della produzione artistica, consentendole di maturare una riflessione che l’ha portata a parafrasare
Joseph Beuys:“Ogni uomo è un artista” Joseph Beuys /“Ogni animale è un artista” Rosemarie Trockel.
La mostra è scandita intorno a due grandi temi cari all’artista tedesca.
Nella prima sezione dedicata al ritratto, trovano spazio quadri e disegni appartenenti alle collezioni pubbliche di
Torino. Queste opere sono messe in relazione con la vasta produzione di Trockel, in particolare con i lavori più
recenti e ancora inediti dedicati ai ritratti maschili e femminili.
La seconda parte della mostra è dedicata al tema della superficie specchiante e allude a elementi portanti della
nostra esistenza in rapporto agli aspetti affrontati nella sezione precedente: dall’attrazione al riconoscimento
della bellezza, dal senso del tempo che passa alla transizione della vita verso la morte. Le opere custodite dai
musei torinesi che raffigurano specchi e vanitas, diventeranno il contraltare storico per le sculture in ceramica di
Rosemarie Trockel: sia astratte sia figurative, queste sculture sono caratterizzate da una superficie specchiante,
ottenuta con polveri di platino e argento, mischiate con l’invetriatura della ceramica. L’effetto è quello di
un’opera ricca, densa di consistenza, e nel contempo dotata di una particolare leggerezza.
L’allestimento della mostra è stato curato da Marco Palmieri, catalogo edito da Corraini.
Nata a Schwerte nel 1952, Rosemarie Trockel ha studiato alla Fachhochschule di Cologna.
Le sue prime mostre sono state organizzate nelle gallerie Monika Sprüth Cologne e Philomene Magers Bonn,
entrambre nel 1983.
Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale - per esempio al Museum of Modern Art, New York (1988),
Museum of Contemporary Art Chicago (1991), all’ Institute of Contemporary Art di Boston (1991) – così come in
molte mostre in Europa, come di recente l’importante mostra personale Märzôschnee ûnd Wiebôrweh sand am
Môargô niana më alla Kunsthaus Bregenz (2015), A Cosmos al Reina Sofia Madrid, New Museum New York and
Serpentine Gallery London (2012/2013), Flagrant Delight al Wiels Bruxelles, Culturegest Lisbona e Museion
Bolzano (2012/2013) or Delisquence of the Mother alla Kunsthalle si Zurigo (2010) e la sua retrospettiva Post-
Menopause al Museum Ludwig di Cologna (2005). Nel 1997 è stata la prima artista donna a rappresentare la
Germania alla Biennale di Venezia e nel 2012 ha preso parte a Documenta X a Kassel.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con:
Accademia Albertina
Palazzo Madama
Biblioteca Reale
Galleria Sabauda
03
novembre 2016
Riflessioni. Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi
Dal 03 novembre 2016 al 26 febbraio 2017
arte antica
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI – LINGOTTO
Torino, Via Nizza, 230, (Torino)
Torino, Via Nizza, 230, (Torino)
Biglietti
Intero €10; Ridotto €8
Orario di apertura
10-19 - da martedì a domenica | Chiuso il lunedì
Vernissage
3 Novembre 2016, su invito
Editore
CORRAINI
Autore
Curatore