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Rifrazioni
L’arte vista allo specchio. Diciassette artisti allo specchio. È la proposta della collettiva Rifrazioni. Una mostra con la quale la storica galleria romana dà inizio alla collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba.
Comunicato stampa
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L’ARTE VISTA ALLO SPECCHIO
«RIFRAZIONI» ALLA GALLERIA DON CHISCIOTTE DI ROMA
Don Chisciotte incontra Mario Lattes. Nuove alleanze nel mondo dell’arte, all’ombra del Grinzane Cavour
(Roma, 20 novembre 2009). 17 artisti allo specchio. È la proposta della collettiva Rifrazioni alla , Galleria Don Chisciotte di Roma. Una mostra con la quale la storica galleria romana dà inizio alla collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (www.fondazionebottarilattes.it), dedicata all’opera di Mario Lattes, pittore, scrittore ed editore scomparso nel 2001. Fondazione che si è appena aggiudicata il Premio Grinzane Cavour, a rischio di scomparsa dopo le vicende legate alla gestione del fondatore Giuliano Soria.
Proprio con una mostra di Lattes si inaugurò, nel 1962, la galleria di Piazza del Popolo. E partendo da un olio dell’artista piemontese, Lo specchio, le curatrici Caterina Bottari Lattes e Giulia Collina hanno proposto ad alcuni artisti del nostro tempo di «riflettere» attorno all’immagine suscitata dalla superficie riflettente, di indagare sulle rifrazioni della luce che viene ad attraversare la lente dell’artista. Una ricerca tra immagine e visione che si innesta perfettamente nel solco tracciato, fin dalla sua fondazione, dalla Galleria Don Chisciotte, da sempre interessata, restando fedele al suo nome, ai temi dell’Arte visionaria.
Alle opere di Claudio Acchiardi, Sonia Alvarez, Francesco Balsamo, Pedro Cano, Alan Feltus, Piero Guccione, Lani Irwin, Pierluigi Isola, Jonathan Janson, Ana Kapor, Anna Lequio, Giuseppe Modica, Nora Orioli, Vladimir Pajevic e Roberto Stelluti si aggiungono un pastello di Carlo Cattaneo, artista profondamente legato alla Don Chisciotte e recentemente scomparso, e la tela realizzata da Mario Lattes nel 1968.
Una compagine eterogenea per dati biografici, percorsi artistici e tecniche espressive, ma accomunata, in questa grande collettiva, dalla stessa ricerca sullo specchio: una superficie sulla quale riflettersi alla ricerca di una visione di sé, oppure da orientare verso l’esterno, per cogliere riflessi e riverberi provenienti da altri mondi.
«Gli specchi (…) non costituiscono un segno definito e univoco, ma la rappresentazione, continuamente cangiante, di segni diversi. Proprio per questa sua caratteristica, però, lo specchio riesce il naturale simbolo dell’arte, e dunque il punto d’incontro, il denominatore comune tra esperienze diverse e per certi versi contraddittorie» scrive Valter Boggione, associato alla Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Torino, che firma l’introduzione al catalogo.
La collaborazione tra la fondazione piemontese presieduta da Caterina Bottari Lattes e la galleria romana diretta da Giulia Collina – secondo un progetto che prevede anche forme di partecipazione societaria - punta a stimolare e promuovere gli scambi artistici tra il Piemonte e la Capitale, proponendosi come polo culturale capace di integrare in sé tutta la filiera dell’arte, dalla produzione artistica alla sua valorizzazione critica, dalla promozione dell’opera alla sua commercializzazione, senza limitarsi alle arti figurative. Non a caso la Fondazione, che conta nel consiglio d’amministrazione nomi come legati al mondo letterario e dell’editoria, come Giorgio Barberi Squarotti e Rolando Picchioni, è riuscita lo scorso 18 novembre ad aggiudicarsi il Grinzane Cavour, vincendo l’asta indetta dal Tribunale di Torino per la vendita del patrimonio mobiliare del prestigioso premio.
MARIO LATTES
Nato a Torino il 25 ottobre 1923, durante la seconda guerra mondiale sfugge alle leggi razziali e si unisce alle truppe alleate. Al termine del conflitto, dopo la maturità classica, si avvia alla pittura e prende le redini della casa editrice Lattes, fondata nel 1893 dal nonno Simone. Fonda nel 1953 la rivista Galleria Arti e Lettere che l’anno seguente prenderà il nome Questioni e sarà pubblicata fino al 1960. A Mario Lattes si deve la diffusione in Italia dei romanzi di Erenbúrg, Faulkner e Blum. I primi anni '50 lo vedono protagonista del mondo culturale torinese con l'allestimento di numerose mostre all'interno della sede della casa editrice di Via Confienza. Fra gli artisti esposti spiccano Manessier, Singier, Prassinos, Winter.
Nel 1960 si laurea in Filosofia all'Università di Torino. Lattes si dedica anche all’attività letteraria pubblicando quattro romanzi e collaborando al Mondo, alla Fiera letteraria e a La Gazzetta del popolo. Dopo la riforma scolastica del 1963, dà vita ad una pubblicazione semestrale rivolta agli insegnanti, dal titolo Notizie Lattes.
Si spegne nella sua città il 28 dicembre 2001. Poco più di due anni dopo viene pubblicato postumo il suo ultimo romanzo, Il Castello d'acqua (Torino 2004).
«RIFRAZIONI» ALLA GALLERIA DON CHISCIOTTE DI ROMA
Don Chisciotte incontra Mario Lattes. Nuove alleanze nel mondo dell’arte, all’ombra del Grinzane Cavour
(Roma, 20 novembre 2009). 17 artisti allo specchio. È la proposta della collettiva Rifrazioni alla , Galleria Don Chisciotte di Roma. Una mostra con la quale la storica galleria romana dà inizio alla collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (www.fondazionebottarilattes.it), dedicata all’opera di Mario Lattes, pittore, scrittore ed editore scomparso nel 2001. Fondazione che si è appena aggiudicata il Premio Grinzane Cavour, a rischio di scomparsa dopo le vicende legate alla gestione del fondatore Giuliano Soria.
Proprio con una mostra di Lattes si inaugurò, nel 1962, la galleria di Piazza del Popolo. E partendo da un olio dell’artista piemontese, Lo specchio, le curatrici Caterina Bottari Lattes e Giulia Collina hanno proposto ad alcuni artisti del nostro tempo di «riflettere» attorno all’immagine suscitata dalla superficie riflettente, di indagare sulle rifrazioni della luce che viene ad attraversare la lente dell’artista. Una ricerca tra immagine e visione che si innesta perfettamente nel solco tracciato, fin dalla sua fondazione, dalla Galleria Don Chisciotte, da sempre interessata, restando fedele al suo nome, ai temi dell’Arte visionaria.
Alle opere di Claudio Acchiardi, Sonia Alvarez, Francesco Balsamo, Pedro Cano, Alan Feltus, Piero Guccione, Lani Irwin, Pierluigi Isola, Jonathan Janson, Ana Kapor, Anna Lequio, Giuseppe Modica, Nora Orioli, Vladimir Pajevic e Roberto Stelluti si aggiungono un pastello di Carlo Cattaneo, artista profondamente legato alla Don Chisciotte e recentemente scomparso, e la tela realizzata da Mario Lattes nel 1968.
Una compagine eterogenea per dati biografici, percorsi artistici e tecniche espressive, ma accomunata, in questa grande collettiva, dalla stessa ricerca sullo specchio: una superficie sulla quale riflettersi alla ricerca di una visione di sé, oppure da orientare verso l’esterno, per cogliere riflessi e riverberi provenienti da altri mondi.
«Gli specchi (…) non costituiscono un segno definito e univoco, ma la rappresentazione, continuamente cangiante, di segni diversi. Proprio per questa sua caratteristica, però, lo specchio riesce il naturale simbolo dell’arte, e dunque il punto d’incontro, il denominatore comune tra esperienze diverse e per certi versi contraddittorie» scrive Valter Boggione, associato alla Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Torino, che firma l’introduzione al catalogo.
La collaborazione tra la fondazione piemontese presieduta da Caterina Bottari Lattes e la galleria romana diretta da Giulia Collina – secondo un progetto che prevede anche forme di partecipazione societaria - punta a stimolare e promuovere gli scambi artistici tra il Piemonte e la Capitale, proponendosi come polo culturale capace di integrare in sé tutta la filiera dell’arte, dalla produzione artistica alla sua valorizzazione critica, dalla promozione dell’opera alla sua commercializzazione, senza limitarsi alle arti figurative. Non a caso la Fondazione, che conta nel consiglio d’amministrazione nomi come legati al mondo letterario e dell’editoria, come Giorgio Barberi Squarotti e Rolando Picchioni, è riuscita lo scorso 18 novembre ad aggiudicarsi il Grinzane Cavour, vincendo l’asta indetta dal Tribunale di Torino per la vendita del patrimonio mobiliare del prestigioso premio.
MARIO LATTES
Nato a Torino il 25 ottobre 1923, durante la seconda guerra mondiale sfugge alle leggi razziali e si unisce alle truppe alleate. Al termine del conflitto, dopo la maturità classica, si avvia alla pittura e prende le redini della casa editrice Lattes, fondata nel 1893 dal nonno Simone. Fonda nel 1953 la rivista Galleria Arti e Lettere che l’anno seguente prenderà il nome Questioni e sarà pubblicata fino al 1960. A Mario Lattes si deve la diffusione in Italia dei romanzi di Erenbúrg, Faulkner e Blum. I primi anni '50 lo vedono protagonista del mondo culturale torinese con l'allestimento di numerose mostre all'interno della sede della casa editrice di Via Confienza. Fra gli artisti esposti spiccano Manessier, Singier, Prassinos, Winter.
Nel 1960 si laurea in Filosofia all'Università di Torino. Lattes si dedica anche all’attività letteraria pubblicando quattro romanzi e collaborando al Mondo, alla Fiera letteraria e a La Gazzetta del popolo. Dopo la riforma scolastica del 1963, dà vita ad una pubblicazione semestrale rivolta agli insegnanti, dal titolo Notizie Lattes.
Si spegne nella sua città il 28 dicembre 2001. Poco più di due anni dopo viene pubblicato postumo il suo ultimo romanzo, Il Castello d'acqua (Torino 2004).
27
novembre 2009
Rifrazioni
Dal 27 novembre 2009 al 16 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA DON CHISCIOTTE
Roma, Via Angelo Brunetti, 21, (Roma)
Roma, Via Angelo Brunetti, 21, (Roma)
Orario di apertura
10.30-13.00 e 16.00-19.30, chiuso domenica e lunedì mattina
Vernissage
27 Novembre 2009, ore 18.30 su invito
Autore
Curatore