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Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello
Dopo il successo della grande mostra dedicata al Quattrocento romano, la Fondazione Roma offre al pubblico un’affascinante retrospettiva sulla Roma del Cinquecento. La mostra Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello indaga e approfondisce per la prima volta gli aspetti artistici, e insieme architettonici e urbanistici del Cinquecento nell’Urbe
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Rinascimento a Roma.
Nel segno di Michelangelo e Raffaello
25 ottobre 2011 - 12 febbraio 2012
Roma, Fondazione Roma Museo, Palazzo Sciarra
COMUNICATO STAMPA
Dopo il successo della grande mostra dedicata al Quattrocento romano, la Fondazione Roma
offre al pubblico un’affascinante retrospettiva sulla Roma del Cinquecento. La mostra Il
Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello indaga e approfondisce per la
prima volta gli aspetti artistici, e insieme architettonici e urbanistici del Cinquecento nell’Urbe.
Promossa dalla Fondazione Roma, l’esposizione è organizzata dalla Fondazione Roma Arte
Musei con Arthemisia Group e sarà ospitata nelle sale del Museo Fondazione Roma, Palazzo
Sciarra dal 25 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012.
La mostra Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello deve considerarsi il
continuum di quella dedicata al risveglio quattrocentesco della città, intitolata Il ’400 a Roma. La
rinascita delle arti da Donatello a Perugino voluta dal Presidente della Fondazione Roma
Emmanuele F.M. Emanuele nel 2008, curata da Marco Bussagli e Claudio Strinati, con il
coordinamento di Maria Grazia Bernardini.
Questa volta l’esposizione, a cura di Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli, illustra l’arte
nel Cinquecento della Città eterna, dall’alto Rinascimento della Roma di papa Giulio II e Leone X
- e dei due massimi artisti, Michelangelo e Raffaello - fino all’arte dei decenni successivi che,
sostanziata di cultura umanistica, declina verso una astrazione della forma più elegante e
decorativa per arrivare all’epoca della morte di Michelangelo (1564) profondamente condizionata
da una nuova e coinvolgente religiosità.
Per l’occasione la Fondazione Roma ha provveduto a restaurare alcune importantissime opere,
tra cui la Pietà di Buffalo (Stati Uniti) di ambito michelangiolesco (con attribuzione a Michelangelo
stesso da parte di alcuni studiosi), che verrà esposta in mostra dopo il restauro realizzato sotto la
direzione dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma.
La mostra si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Vittorio Sgarbi e
formato da Cristina Acidini, Maria Grazia Bernardini, Marco Bussagli, Nicole Dacos, Marzia
Faietti, Marcello Fagiolo, Kristina Herrmann Fiore, Sylvia Ferino Pagden, Christoph L. Frommel,
Anna Lo Bianco, Maria Luisa Madonna, Lorenza Mochi Onori, Antonio Paolucci, Silvia Danesi
Squarzina, Rossella Vodret, Alessandro Zuccari.
LA MOSTRA
L’evento riunisce opere d’arte nell’intento di raccontare un’epoca ricca di vicende politiche e
religiose in tutta Europa, che si ripercossero sulla Città eterna, spesso anche in maniera
devastante.
Questo ricco momento storico del ‘500 romano prese avvio dal pontificato di Giulio II (1503-
1513) per arrivare al 1564, anno della morte di Michelangelo, che seguì di poco la conclusione
del Concilio di Trento nel 1563. Tale data suggellò un’epoca aprendone contemporaneamente
un’altra all’insegna di quella Controriforma che, reagendo alla Riforma protestante, portò a un
radicale mutamento del clima sociale, culturale e artistico in tutto il Vecchio Continente.
Il fortunato avvicendarsi al soglio pontificio di illustri e grandi mecenati quali Giulio II della Rovere,
Leone X e Clemente VII de’ Medici, Paolo III Farnese e la concomitante presenza a Roma di
Michelangelo e Raffaello furono la spinta propulsiva del secolo: uno tra i più fiorenti di tutta la
Storia dell’arte.
Per illustrarlo è stato selezionato un nucleo straordinario di oltre 170 opere, tra sculture,
dipinti, disegni, incisioni e medaglie provenienti da importanti istituzioni museali italiane e
straniere, tra cui, oltre ai maggiori Musei romani, i Musei Vaticani, la Galleria degli Uffizi, il Museo
Nazionale del Bargello di Firenze, la Pinacoteca Nazionale di Capodimonte di Napoli, e il
Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Hermitage di San Pietroburgo, l’Albertina Museum di
Vienna, e la già citata Royal Library di Londra.
Per introdurre il visitatore nel clima suggestivo del Rinascimento a Roma saranno esposti
capolavori di Raffaello, quali l’Autoritratto e il Ritratto di Fedra Inghirami, e di Michelangelo,
quale il David-Apollo proveniente dal Museo Nazionale del Bargello, oltre a numerose opere
d’arte di artisti coevi, come Sebastiano del Piombo e Francesco Salviati.
Capolavori antichi come la Statua di Afrodite accovacciata di Palazzo Altemps e il Dioniso ed
Eros del Museo Archeologico di Napoli, che apparteneva alla collezione Farnese, dialogano con
opere moderne a testimoniare quanto l’antico favorì la radice vitale del momento artistico
cinquecentesco, divenendo fonte di ispirazione per alcuni e di emulazione per altri: in mostra la
copia del Laocoonte di Pietro da Barga dal Museo del Bargello, oltre allo splendido disegno del
Pantheon realizzato da Raffaello come studio.
Il momento storico e la concomitante parabola artistica furono però minati dalla tragedia del
Sacco di Roma che vide nel 1527 la città messa a ferro e fuoco dalle truppe imperiali di Carlo V.
Quale rappresentazione del tragico episodio, in mostra sono esposte due opere di Sebastiano del
Piombo − Ritratto di Clemente VII − raffiguranti il papa seduto sul soglio pontificio al tempo del
Sacco: l’opera del 1526 raffigura Clemente VII glabro, mentre quella del 1527 lo ritrae con la
barba. Le opere a confronto sono esaustive di un’epoca caratterizzata da una profonda angoscia.
La rinascita della città dopo il 1530 coincise con il papato di Paolo III Farnese, colui che
commissionò a Michelangelo la decorazione della parete di fondo della Cappella Sistina. In
mostra una grande tavola di Marcello Venusti che copia il Giudizio Universale, rendendo
omaggio al grande affresco, tra i capolavori indiscussi di tutta la Storia dell’arte.
La ricchezza artistica dell’epoca è altresì documentata dal compimento della straordinaria
impresa architettonica del rifacimento della Basilica di San Pietro, di cui in mostra sono presenti i
modelli lignei che illustrano anche l’originario progetto con le due torri campanarie.
Esposte anche opere di Perin del Vaga, Daniele da Volterra, Jacopino del Conte, Taddeo
Zuccari e Federico Zuccari, Girolamo Muziano e Marcello Venusti.
Novità assoluta è la suggestiva ricostruzione virtuale in 3D della meravigliosa Loggia di Amore
e Psiche della Farnesina, l’antica Villa voluta da Agostino Chigi a Porta Settimiana e affrescata
dalla scuola di Raffaello, riprodotta in mostra grazie alla tecnologia ENEA.
Il pubblico della mostra potrà così immergersi in uno scenario virtuale di affreschi affascinanti che
raccontano mirabili storie e miti antichi nella seducente atmosfera del Cinquecento romano.
IL PERCORSO IN SETTE SEZIONI
PRIMA SEZIONE La Roma di Giulio II e Leone X
Non di rado paragonato all’età di Pericle, che ha assunto nell’immaginario collettivo quasi un
valore mitico, il ventennio che vide sul soglio pontificio il succedersi di Giulio II della Rovere
(1503-1513) e Leone X de’ Medici (1513-1521) fu caratterizzato da imprese ineguagliate e
ineguagliabili per il resto dei secoli a venire; la mente infatti va subito all’impresa della Cappella
Sistina, a quella delle Stanze di Raffaello e alla Loggia di Psiche a Villa Farnesina.
La sezione documenta lo sviluppo e lo splendore di Roma con piante, progetti per chiese e
palazzi, ma anche scorci della città in momenti ludici − come la gigantesca Naumachia nel Cortile
del Belvedere −, nonché la presenza nell’Urbe di grandi artisti come Raffaello con il Ritratto del
cardinale Alessandro Farnese (Napoli, Museo di Capodimonte) e Michelangelo con lo Studio per
una figura maschile nuda seduta (Firenze, Uffizi) insieme ad altri pittori come Giulio Romano,
Sebastiano del Piombo, Baldassarre Peruzzi, Parmigianino, Polidoro da Caravaggio, Benvenuto
Tisi detto il Garofano, Girolamo da Carpi e Perin del Vaga, di cui è esposta la Sacra Famiglia
proveniente dalla National Gallery di Victoria (Australia).
SECONDA SEZIONE Il Rinascimento e il rapporto con l’antico
Il rapporto fra Roma e l’antico è consustanziale alla città e in ogni epoca − dal medioevo all’età
moderna − ha costituito motivo d’attrazione per artisti, letterati e mercanti. La sezione documenta
la triangolazione fra la città, gli artisti e l’ideale del Rinascimento, prendendo in esame i modelli,
le collezioni, le imitazioni − come Lo Spinario di Guglielmo della Porta proveniente dall’Hermitage
di San Pietroburgo − e le opere che si ispirano a questo tema, come il monumentale affresco
staccato dal Casino del Bufalo di Polidoro da Caravaggio che rappresenta Perseo libera
Andromeda (Roma, Museo di Roma).
TERZA SEZIONE La Riforma di Lutero e il Sacco di Roma
L’evento tragico della prima metà del Cinquecento romano fu il Sacco che colpì la città, come un
fulmine a ciel sereno, il 5 maggio 1527. L’episodio scosse l’Europa e fu la conseguenza della crisi
religiosa e politica che aveva investito il Vecchio Continente. Questa sezione ha come
protagonisti il Ritratto di Martin Lutero e Caterina Bora dipinto da Lucas Cranach, proveniente
dagli Uffizi, e quello già citato di Clemente VII di Sebastiano del Piombo, quali testimoni della
nefasta vicenda che ebbe come fulcro la fortezza di Castel Sant’Angelo, teatro dei violentissimi
scontri.
QUARTA SEZIONE I fasti farnesiani
L’età di papa Paolo III Farnese (1534-1549) coincise con la rinascita della città dopo la terribile
devastazione. La sezione, che si apre con i ritratti del pontefice, documenta lo sviluppo prodotto
dall’attività privata − in mostra i disegni di Palazzo Farnese provenienti dall’Archivio di Stato e dal
Museo di Roma − e pubblica di Paolo III cui si deve, tra l’altro, il definitivo conferimento
dell’incarico a Michelangelo per il Giudizio Universale. La novità presentata in mostra, è costituita
dalla presenza di un testo edito a Roma nel 1506, il Iudicium Dei de vivis et mortuis di Giovanni
Sulpicio Verolano, restaurato per l'occasione (Roma, Biblioteca Vallicelliana, cod. misc. F. 93),
che va considerato la principale fonte letteraria dell'affresco dopo le Sacre Scritture e la Divina
Commedia. Il capolavoro esposto in questa sezione, però, è lo splendido David-Apollo del Museo
del Bargello che Michelangelo scolpì fra il 1530 ed il 1532 per il comandante delle guardie
pontificie. La presenza michelangiolesca è centrale nella sezione che espone opere importanti e
di recente acquisizione al dibattito critico, come il Crocifisso di Oxford e la Pietà di Buffalo, di
ambito michelangiolesco con una recente attribuzione a Michelangelo stesso. Opere inoltre di
Daniele da Volterra, Perin del Vaga, Francesco Salviati, Pellegrino Tibaldi, Marco Pino,
documentano l’evoluzione del linguaggio rinascimentale verso forme più sofisticate, eleganti,
astratte e ornamentali, pur nel segno di Michelangelo e Raffaello, che costituiscono le
caratteristiche principali della Maniera romana
QUINTA SEZIONE La Basilica di San Pietro
Nella sezione dedicata alla più grande impresa architettonica della città, il pezzo di maggiore
impatto è senz’altro il Modello ligneo dell’abside di San Pietro, già inserito nel grande modello di
Antonio da Sangallo il Giovane (Città del Vaticano, Fabbrica di San Pietro). Naturalmente, molte
altre sono le opere che documentano questa straordinaria impresa: medaglie, libri a stampa,
disegni e piante come quella celeberrima, disegnata e acquerellata da Donato Bramante su
pergamena (Firenze, Uffizi), che costituisce l’idea primigenia della Basilica alla cui realizzazione,
come architetti della Fabbrica, lavorarono Raffaello, Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane,
Michelangelo, Pirro Ligorio e il Vignola.
SESTA SEZIONE La maniera a Roma alla metà del secolo
La penultima sezione, quella che porta a compimento l’assunto critico della mostra, documenta
come gli insegnamenti di Michelangelo e Raffaello furono assorbiti e rielaborati da una larga
schiera di pittori nella Roma rinascimentale. Lo testimoniano, per esempio, il Torchio mistico dei
Musei Vaticani dipinto da Marco Pino ispirato alla Trasfigurazione di Raffaello, le due Pietà di
Jacopino del Conte e Taddeo Zuccari che riprendono un tema caro a Michelangelo, e il trittico di
Siciolante da Sermoneta Madonna con Bambino e S. Andrea e S. Caterina D'Alessandria,
proveniente dalla Galleria Colonna, che è un esplicito recupero del primo Raffaello.
Un altro importante capolavoro di questa sezione è il San Francesco in preghiera della Galleria
Colonna − restaurato per l’occasione grazie alla Fondazione Roma − dipinto da quel Girolamo
Muziano che, insieme a Federico Zuccari, diede vita all’Accademia di San Luca, l’attuale
Accademia di Belle Arti di Roma.
La presenza di due dipinti su cuoio (Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, Roma) di Federico
Zuccari testimonia come il leit-motiv dei modelli artistici dei due grandi maestri fosse oggetto di
riflessione e studio ancora nella metà del secolo: l’opera Taddeo Zuccari copia il Giudizio
Universale di Michelangelo è esplicativa nel titolo, e il dipinto Taddeo dipinge al lume della luna
mostra il soggetto sotto le volte delle Logge di Raffaello di Villa Chigi. Infine un tavolo a marmi
commessi su disegno di Vasari vuole ricordare l’intensa attività dell’artista aretino a Roma.
SETTIMA SEZIONE Gli arredi
L’ultima sezione è dedicata a quella che potremmo definire la vita quotidiana di Roma, e
testimonia le esigenze giornaliere degli abitanti della città. Piatti da portata si trasformano in vere
e proprie opere d’arte, come la splendida maiolica che rappresenta il Passaggio del Mar Rosso,
oppure un calamaio rappresentante La Pietà diventa una scultura monumentale. Non mancano le
straordinarie mattonelle pavimentali della Logge Vaticane, disegnate da Raffaello e realizzate da
Luca della Robbia provenienti dai Musei Vaticani.
Catalogo Electa
Ufficio Stampa Arthemisia Group
Ilaria Bolognesi
ib@arthemisia.it - M +39 3939673674
Adele Della Sala
ads@arthemisia.it - M +39 345 7503572
press@arthemisia.it - T +39 026596888
Catalogo Electa
Ufficio Stampa Electa
T +39 02 21563250
imaggi@mondadori.it
elestamp@mondadori.it
SCHEDA TECNICA
Titolo
IL RINASCIMENTO A ROMA.
Nel segno di Michelangelo e Raffaello
Sede
Museo Fondazione Roma
Palazzo Sciarra
Via Marco Minghetti, 22 - 00187 Roma
T +39 06 697645599
www.fondazioneromamuseo.it
Date al pubblico
Dal 25 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012
Promossa da
Fondazione Roma
Questa mostra è stata organizzata da
Fondazione Roma Arte Musei
con
Arthemisia Group
Mostra a cura di
Maria Grazia Bernardini
Marco Bussagli
Comitato scientifico
Vittorio Sgarbi
Cristina Acidini
Maria Grazia Bernardini
Marco Bussagli
Nicole Dacos
Marzia Faietti
Marcello Fagiolo
Kristina Herrmann Fiore
Sylvia Ferino Pagden
Christoph L. Frommel
Anna Lo Bianco
Maria Luisa Madonna
Lorenza Mochi Onori
Antonio Paolucci
Silvia Danesi Squarzina
Rossella Vodret
Alessandro Zuccari
Biglietteria
Pierreci
Servizi didattici
Pierreci
Audioguide
Start
Catalogo
Electa
Orario apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Lunedì chiuso
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00
Ridotto gruppi € 8,00 (valido dal martedì al
venerdì)
Scuole € 4,50
Famiglia € 20,50
Ridotto speciale Il Rinascimento a Roma.
Nel segno di Michelangelo e Raffaello +
Georgia O’Keeffe € 15,00
Diritto di Prenotazione
(il diritto di prenotazione non sarà applicato
ai gruppi accompagnati da guida interna)
Scuole € 15,00
Gruppi € 25,00
Informazioni e prenotazioni
T +39 06 399 678 88
(da lunedì a venerdì ore 9.00>18.00, sabato ore
9.00>14.00)
Biglietteria on line
www.pierreci.it
Visite guidate per singoli
(tariffe biglietto escluso)
Sabato e domenica ore 16.00 € 4,00
Visite guidate per gruppi e scuole
(tariffe biglietto escluso, prenotazione
obbligatoria, max 25 persone)
Gruppi € 100,00
Scuole € 80,00
Visite guidate per famiglie
Sabato ore 16.00
(tariffe biglietto escluso, prenotazione
obbligatoria per i bambini)
Adulti e bambini dai 6 ai 10 anni € 4,00 a
persona
Laboratori Didattici
Storie tra pennello e scalpello
(tariffe biglietto escluso, prenotazione
obbligatoria, max 25 persone)
€ 130,00
Itinerari e aperture straordinarie
Il Rinascimento in città
Sabato ore 11.00
(prenotazione obbligatoria, min 10 - max 25
persone)
Intero € 15,00
Ridotto € 12,00
Pacchetto tre appuntamenti
Intero € 30,00
Ridotto € 25,00
Sistema di microfonaggio
Incluso nel costo della visita guidata, per
gruppi e scuole con guida interna
Incluso nel costo del diritto di prenotazione,
per gruppi e scuole con guida esterna
Ufficio Stampa
Arthemisia Group
Ilaria Bolognesi - ib@arthemisia.it
M +39 393 9673674
Adele Della Sala - ads@arthemisia.it
M +39 345 7503572
press@arthemisia.it - T +39 06 69380306
Catalogo Electa
Ufficio Stampa Electa
T +39 02 21563250
imaggi@mondadori.it
elestamp@mondadori.it
Nel segno di Michelangelo e Raffaello
25 ottobre 2011 - 12 febbraio 2012
Roma, Fondazione Roma Museo, Palazzo Sciarra
COMUNICATO STAMPA
Dopo il successo della grande mostra dedicata al Quattrocento romano, la Fondazione Roma
offre al pubblico un’affascinante retrospettiva sulla Roma del Cinquecento. La mostra Il
Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello indaga e approfondisce per la
prima volta gli aspetti artistici, e insieme architettonici e urbanistici del Cinquecento nell’Urbe.
Promossa dalla Fondazione Roma, l’esposizione è organizzata dalla Fondazione Roma Arte
Musei con Arthemisia Group e sarà ospitata nelle sale del Museo Fondazione Roma, Palazzo
Sciarra dal 25 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012.
La mostra Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello deve considerarsi il
continuum di quella dedicata al risveglio quattrocentesco della città, intitolata Il ’400 a Roma. La
rinascita delle arti da Donatello a Perugino voluta dal Presidente della Fondazione Roma
Emmanuele F.M. Emanuele nel 2008, curata da Marco Bussagli e Claudio Strinati, con il
coordinamento di Maria Grazia Bernardini.
Questa volta l’esposizione, a cura di Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli, illustra l’arte
nel Cinquecento della Città eterna, dall’alto Rinascimento della Roma di papa Giulio II e Leone X
- e dei due massimi artisti, Michelangelo e Raffaello - fino all’arte dei decenni successivi che,
sostanziata di cultura umanistica, declina verso una astrazione della forma più elegante e
decorativa per arrivare all’epoca della morte di Michelangelo (1564) profondamente condizionata
da una nuova e coinvolgente religiosità.
Per l’occasione la Fondazione Roma ha provveduto a restaurare alcune importantissime opere,
tra cui la Pietà di Buffalo (Stati Uniti) di ambito michelangiolesco (con attribuzione a Michelangelo
stesso da parte di alcuni studiosi), che verrà esposta in mostra dopo il restauro realizzato sotto la
direzione dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma.
La mostra si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Vittorio Sgarbi e
formato da Cristina Acidini, Maria Grazia Bernardini, Marco Bussagli, Nicole Dacos, Marzia
Faietti, Marcello Fagiolo, Kristina Herrmann Fiore, Sylvia Ferino Pagden, Christoph L. Frommel,
Anna Lo Bianco, Maria Luisa Madonna, Lorenza Mochi Onori, Antonio Paolucci, Silvia Danesi
Squarzina, Rossella Vodret, Alessandro Zuccari.
LA MOSTRA
L’evento riunisce opere d’arte nell’intento di raccontare un’epoca ricca di vicende politiche e
religiose in tutta Europa, che si ripercossero sulla Città eterna, spesso anche in maniera
devastante.
Questo ricco momento storico del ‘500 romano prese avvio dal pontificato di Giulio II (1503-
1513) per arrivare al 1564, anno della morte di Michelangelo, che seguì di poco la conclusione
del Concilio di Trento nel 1563. Tale data suggellò un’epoca aprendone contemporaneamente
un’altra all’insegna di quella Controriforma che, reagendo alla Riforma protestante, portò a un
radicale mutamento del clima sociale, culturale e artistico in tutto il Vecchio Continente.
Il fortunato avvicendarsi al soglio pontificio di illustri e grandi mecenati quali Giulio II della Rovere,
Leone X e Clemente VII de’ Medici, Paolo III Farnese e la concomitante presenza a Roma di
Michelangelo e Raffaello furono la spinta propulsiva del secolo: uno tra i più fiorenti di tutta la
Storia dell’arte.
Per illustrarlo è stato selezionato un nucleo straordinario di oltre 170 opere, tra sculture,
dipinti, disegni, incisioni e medaglie provenienti da importanti istituzioni museali italiane e
straniere, tra cui, oltre ai maggiori Musei romani, i Musei Vaticani, la Galleria degli Uffizi, il Museo
Nazionale del Bargello di Firenze, la Pinacoteca Nazionale di Capodimonte di Napoli, e il
Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Hermitage di San Pietroburgo, l’Albertina Museum di
Vienna, e la già citata Royal Library di Londra.
Per introdurre il visitatore nel clima suggestivo del Rinascimento a Roma saranno esposti
capolavori di Raffaello, quali l’Autoritratto e il Ritratto di Fedra Inghirami, e di Michelangelo,
quale il David-Apollo proveniente dal Museo Nazionale del Bargello, oltre a numerose opere
d’arte di artisti coevi, come Sebastiano del Piombo e Francesco Salviati.
Capolavori antichi come la Statua di Afrodite accovacciata di Palazzo Altemps e il Dioniso ed
Eros del Museo Archeologico di Napoli, che apparteneva alla collezione Farnese, dialogano con
opere moderne a testimoniare quanto l’antico favorì la radice vitale del momento artistico
cinquecentesco, divenendo fonte di ispirazione per alcuni e di emulazione per altri: in mostra la
copia del Laocoonte di Pietro da Barga dal Museo del Bargello, oltre allo splendido disegno del
Pantheon realizzato da Raffaello come studio.
Il momento storico e la concomitante parabola artistica furono però minati dalla tragedia del
Sacco di Roma che vide nel 1527 la città messa a ferro e fuoco dalle truppe imperiali di Carlo V.
Quale rappresentazione del tragico episodio, in mostra sono esposte due opere di Sebastiano del
Piombo − Ritratto di Clemente VII − raffiguranti il papa seduto sul soglio pontificio al tempo del
Sacco: l’opera del 1526 raffigura Clemente VII glabro, mentre quella del 1527 lo ritrae con la
barba. Le opere a confronto sono esaustive di un’epoca caratterizzata da una profonda angoscia.
La rinascita della città dopo il 1530 coincise con il papato di Paolo III Farnese, colui che
commissionò a Michelangelo la decorazione della parete di fondo della Cappella Sistina. In
mostra una grande tavola di Marcello Venusti che copia il Giudizio Universale, rendendo
omaggio al grande affresco, tra i capolavori indiscussi di tutta la Storia dell’arte.
La ricchezza artistica dell’epoca è altresì documentata dal compimento della straordinaria
impresa architettonica del rifacimento della Basilica di San Pietro, di cui in mostra sono presenti i
modelli lignei che illustrano anche l’originario progetto con le due torri campanarie.
Esposte anche opere di Perin del Vaga, Daniele da Volterra, Jacopino del Conte, Taddeo
Zuccari e Federico Zuccari, Girolamo Muziano e Marcello Venusti.
Novità assoluta è la suggestiva ricostruzione virtuale in 3D della meravigliosa Loggia di Amore
e Psiche della Farnesina, l’antica Villa voluta da Agostino Chigi a Porta Settimiana e affrescata
dalla scuola di Raffaello, riprodotta in mostra grazie alla tecnologia ENEA.
Il pubblico della mostra potrà così immergersi in uno scenario virtuale di affreschi affascinanti che
raccontano mirabili storie e miti antichi nella seducente atmosfera del Cinquecento romano.
IL PERCORSO IN SETTE SEZIONI
PRIMA SEZIONE La Roma di Giulio II e Leone X
Non di rado paragonato all’età di Pericle, che ha assunto nell’immaginario collettivo quasi un
valore mitico, il ventennio che vide sul soglio pontificio il succedersi di Giulio II della Rovere
(1503-1513) e Leone X de’ Medici (1513-1521) fu caratterizzato da imprese ineguagliate e
ineguagliabili per il resto dei secoli a venire; la mente infatti va subito all’impresa della Cappella
Sistina, a quella delle Stanze di Raffaello e alla Loggia di Psiche a Villa Farnesina.
La sezione documenta lo sviluppo e lo splendore di Roma con piante, progetti per chiese e
palazzi, ma anche scorci della città in momenti ludici − come la gigantesca Naumachia nel Cortile
del Belvedere −, nonché la presenza nell’Urbe di grandi artisti come Raffaello con il Ritratto del
cardinale Alessandro Farnese (Napoli, Museo di Capodimonte) e Michelangelo con lo Studio per
una figura maschile nuda seduta (Firenze, Uffizi) insieme ad altri pittori come Giulio Romano,
Sebastiano del Piombo, Baldassarre Peruzzi, Parmigianino, Polidoro da Caravaggio, Benvenuto
Tisi detto il Garofano, Girolamo da Carpi e Perin del Vaga, di cui è esposta la Sacra Famiglia
proveniente dalla National Gallery di Victoria (Australia).
SECONDA SEZIONE Il Rinascimento e il rapporto con l’antico
Il rapporto fra Roma e l’antico è consustanziale alla città e in ogni epoca − dal medioevo all’età
moderna − ha costituito motivo d’attrazione per artisti, letterati e mercanti. La sezione documenta
la triangolazione fra la città, gli artisti e l’ideale del Rinascimento, prendendo in esame i modelli,
le collezioni, le imitazioni − come Lo Spinario di Guglielmo della Porta proveniente dall’Hermitage
di San Pietroburgo − e le opere che si ispirano a questo tema, come il monumentale affresco
staccato dal Casino del Bufalo di Polidoro da Caravaggio che rappresenta Perseo libera
Andromeda (Roma, Museo di Roma).
TERZA SEZIONE La Riforma di Lutero e il Sacco di Roma
L’evento tragico della prima metà del Cinquecento romano fu il Sacco che colpì la città, come un
fulmine a ciel sereno, il 5 maggio 1527. L’episodio scosse l’Europa e fu la conseguenza della crisi
religiosa e politica che aveva investito il Vecchio Continente. Questa sezione ha come
protagonisti il Ritratto di Martin Lutero e Caterina Bora dipinto da Lucas Cranach, proveniente
dagli Uffizi, e quello già citato di Clemente VII di Sebastiano del Piombo, quali testimoni della
nefasta vicenda che ebbe come fulcro la fortezza di Castel Sant’Angelo, teatro dei violentissimi
scontri.
QUARTA SEZIONE I fasti farnesiani
L’età di papa Paolo III Farnese (1534-1549) coincise con la rinascita della città dopo la terribile
devastazione. La sezione, che si apre con i ritratti del pontefice, documenta lo sviluppo prodotto
dall’attività privata − in mostra i disegni di Palazzo Farnese provenienti dall’Archivio di Stato e dal
Museo di Roma − e pubblica di Paolo III cui si deve, tra l’altro, il definitivo conferimento
dell’incarico a Michelangelo per il Giudizio Universale. La novità presentata in mostra, è costituita
dalla presenza di un testo edito a Roma nel 1506, il Iudicium Dei de vivis et mortuis di Giovanni
Sulpicio Verolano, restaurato per l'occasione (Roma, Biblioteca Vallicelliana, cod. misc. F. 93),
che va considerato la principale fonte letteraria dell'affresco dopo le Sacre Scritture e la Divina
Commedia. Il capolavoro esposto in questa sezione, però, è lo splendido David-Apollo del Museo
del Bargello che Michelangelo scolpì fra il 1530 ed il 1532 per il comandante delle guardie
pontificie. La presenza michelangiolesca è centrale nella sezione che espone opere importanti e
di recente acquisizione al dibattito critico, come il Crocifisso di Oxford e la Pietà di Buffalo, di
ambito michelangiolesco con una recente attribuzione a Michelangelo stesso. Opere inoltre di
Daniele da Volterra, Perin del Vaga, Francesco Salviati, Pellegrino Tibaldi, Marco Pino,
documentano l’evoluzione del linguaggio rinascimentale verso forme più sofisticate, eleganti,
astratte e ornamentali, pur nel segno di Michelangelo e Raffaello, che costituiscono le
caratteristiche principali della Maniera romana
QUINTA SEZIONE La Basilica di San Pietro
Nella sezione dedicata alla più grande impresa architettonica della città, il pezzo di maggiore
impatto è senz’altro il Modello ligneo dell’abside di San Pietro, già inserito nel grande modello di
Antonio da Sangallo il Giovane (Città del Vaticano, Fabbrica di San Pietro). Naturalmente, molte
altre sono le opere che documentano questa straordinaria impresa: medaglie, libri a stampa,
disegni e piante come quella celeberrima, disegnata e acquerellata da Donato Bramante su
pergamena (Firenze, Uffizi), che costituisce l’idea primigenia della Basilica alla cui realizzazione,
come architetti della Fabbrica, lavorarono Raffaello, Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane,
Michelangelo, Pirro Ligorio e il Vignola.
SESTA SEZIONE La maniera a Roma alla metà del secolo
La penultima sezione, quella che porta a compimento l’assunto critico della mostra, documenta
come gli insegnamenti di Michelangelo e Raffaello furono assorbiti e rielaborati da una larga
schiera di pittori nella Roma rinascimentale. Lo testimoniano, per esempio, il Torchio mistico dei
Musei Vaticani dipinto da Marco Pino ispirato alla Trasfigurazione di Raffaello, le due Pietà di
Jacopino del Conte e Taddeo Zuccari che riprendono un tema caro a Michelangelo, e il trittico di
Siciolante da Sermoneta Madonna con Bambino e S. Andrea e S. Caterina D'Alessandria,
proveniente dalla Galleria Colonna, che è un esplicito recupero del primo Raffaello.
Un altro importante capolavoro di questa sezione è il San Francesco in preghiera della Galleria
Colonna − restaurato per l’occasione grazie alla Fondazione Roma − dipinto da quel Girolamo
Muziano che, insieme a Federico Zuccari, diede vita all’Accademia di San Luca, l’attuale
Accademia di Belle Arti di Roma.
La presenza di due dipinti su cuoio (Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, Roma) di Federico
Zuccari testimonia come il leit-motiv dei modelli artistici dei due grandi maestri fosse oggetto di
riflessione e studio ancora nella metà del secolo: l’opera Taddeo Zuccari copia il Giudizio
Universale di Michelangelo è esplicativa nel titolo, e il dipinto Taddeo dipinge al lume della luna
mostra il soggetto sotto le volte delle Logge di Raffaello di Villa Chigi. Infine un tavolo a marmi
commessi su disegno di Vasari vuole ricordare l’intensa attività dell’artista aretino a Roma.
SETTIMA SEZIONE Gli arredi
L’ultima sezione è dedicata a quella che potremmo definire la vita quotidiana di Roma, e
testimonia le esigenze giornaliere degli abitanti della città. Piatti da portata si trasformano in vere
e proprie opere d’arte, come la splendida maiolica che rappresenta il Passaggio del Mar Rosso,
oppure un calamaio rappresentante La Pietà diventa una scultura monumentale. Non mancano le
straordinarie mattonelle pavimentali della Logge Vaticane, disegnate da Raffaello e realizzate da
Luca della Robbia provenienti dai Musei Vaticani.
Catalogo Electa
Ufficio Stampa Arthemisia Group
Ilaria Bolognesi
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Adele Della Sala
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SCHEDA TECNICA
Titolo
IL RINASCIMENTO A ROMA.
Nel segno di Michelangelo e Raffaello
Sede
Museo Fondazione Roma
Palazzo Sciarra
Via Marco Minghetti, 22 - 00187 Roma
T +39 06 697645599
www.fondazioneromamuseo.it
Date al pubblico
Dal 25 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012
Promossa da
Fondazione Roma
Questa mostra è stata organizzata da
Fondazione Roma Arte Musei
con
Arthemisia Group
Mostra a cura di
Maria Grazia Bernardini
Marco Bussagli
Comitato scientifico
Vittorio Sgarbi
Cristina Acidini
Maria Grazia Bernardini
Marco Bussagli
Nicole Dacos
Marzia Faietti
Marcello Fagiolo
Kristina Herrmann Fiore
Sylvia Ferino Pagden
Christoph L. Frommel
Anna Lo Bianco
Maria Luisa Madonna
Lorenza Mochi Onori
Antonio Paolucci
Silvia Danesi Squarzina
Rossella Vodret
Alessandro Zuccari
Biglietteria
Pierreci
Servizi didattici
Pierreci
Audioguide
Start
Catalogo
Electa
Orario apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Lunedì chiuso
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00
Ridotto gruppi € 8,00 (valido dal martedì al
venerdì)
Scuole € 4,50
Famiglia € 20,50
Ridotto speciale Il Rinascimento a Roma.
Nel segno di Michelangelo e Raffaello +
Georgia O’Keeffe € 15,00
Diritto di Prenotazione
(il diritto di prenotazione non sarà applicato
ai gruppi accompagnati da guida interna)
Scuole € 15,00
Gruppi € 25,00
Informazioni e prenotazioni
T +39 06 399 678 88
(da lunedì a venerdì ore 9.00>18.00, sabato ore
9.00>14.00)
Biglietteria on line
www.pierreci.it
Visite guidate per singoli
(tariffe biglietto escluso)
Sabato e domenica ore 16.00 € 4,00
Visite guidate per gruppi e scuole
(tariffe biglietto escluso, prenotazione
obbligatoria, max 25 persone)
Gruppi € 100,00
Scuole € 80,00
Visite guidate per famiglie
Sabato ore 16.00
(tariffe biglietto escluso, prenotazione
obbligatoria per i bambini)
Adulti e bambini dai 6 ai 10 anni € 4,00 a
persona
Laboratori Didattici
Storie tra pennello e scalpello
(tariffe biglietto escluso, prenotazione
obbligatoria, max 25 persone)
€ 130,00
Itinerari e aperture straordinarie
Il Rinascimento in città
Sabato ore 11.00
(prenotazione obbligatoria, min 10 - max 25
persone)
Intero € 15,00
Ridotto € 12,00
Pacchetto tre appuntamenti
Intero € 30,00
Ridotto € 25,00
Sistema di microfonaggio
Incluso nel costo della visita guidata, per
gruppi e scuole con guida interna
Incluso nel costo del diritto di prenotazione,
per gruppi e scuole con guida esterna
Ufficio Stampa
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Catalogo Electa
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24
ottobre 2011
Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello
Dal 24 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012
arte antica
Location
MUSEO FONDAZIONE ROMA – PALAZZO SCIARRA COLONNA
Roma, Via Marco Minghetti, 22, (Roma)
Roma, Via Marco Minghetti, 22, (Roma)
Biglietti
Intero € 10. Ridotto € 8. Ridotto gruppi € 8 (valido dal martedì al venerdì). Scuole € 4,50 Famiglia € 20,50 Ridotto speciale Il Rinascimento a Roma.
Nel segno di Michelangelo e Raffaello + Georgia O’Keeffe € 15
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 Lunedì chiuso (la biglietteria chiude un’ora prima)
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ARTHEMISIA
Curatore