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Ringo of Dakar – Le vie del cuore
L’artista propone dieci opere su tela
Comunicato stampa
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E' sempre difficile presentare un artista sulla base di una visione sommaria delle sue opere e di una conversazione fugace nel suo studio o meglio nella antica soffitta che funge da effimero atelier. Quando poi si tratta di Ringo of Dakar un giovane senegalese innamorato dell'Europa dove si è trasferito all' età di vent'anni passando da Parigi a Berlino poi in Italia, prima a Genova e Torino ed infine dopo l'incontro con Marta Massaioli , editrice della rivista Crudelia, nelle dolci colline marchigiane l'impresa è davvero impossibile. Ma sono proprio le imprese impossibili che affascinano di più se Sigmund Freud ha scritto che : "insegnare e governare non è difficile, è impossibile " eppure in tanti hanno provato , provano e riprovano a fare entrambe le cose. Veniamo dunque a Ringo, il giovane figlio di un Iman , di etnia Wolof , la più numerosa del Senegal, francofono nato a Louga, una città di oltre mezzo milione di abitanti. Il Senegal è un Paese che dopo aver raggiunto nel 1960 l'indipendenza dalla Francia ha avuto come Presidente un grande poeta come Léopold Senghor e si è sempre sentito vicino all'Europa. In Ringo , il suo curioso nome deriva da una precedente esperienza di cantante di hip-hop, la multiculturalità in cui vive ha però ottenuto l'effetto di aumentare fino all'eccesso il riferimento alle radici ambientali e culturali. La voluta primitività del tratto, la presenza di animali totemici, i colori vivaci, il sole accecante, la vegetazione prorompente, le stelle , lo sciamano che incombe, le figure umane estatiche e la quasi ossessiva presenza di una pantera nera , tratta da una leggenda senegalese e rappresenta la cautela. Tutto è natura in Ringo, nulla nella sua pittura ricorda l'occidente , nei suoi quadri ho ritrovato l'eco dell'invocazione di Jacques Roumain nel preludio di "Bois d'èbène" : "Africa ho serbato la tua memoria Africa / sei in me / come la scheggia nella ferita / come un feticcio tutelare nel cuore del villaggio. / Fai di me la pietra della tua fionda / nella mia bocca i lembi della tua piaga / nelle mie ginocchia le infrante colonne del tuo abbattimento (…) ". Ci vuole la poesia per comprendere la sua arte perché è come se lui sapesse da sempre che l'Europa per salvarsi dovrà ricorrere alla grande riserva morale e materiale del continente sfruttato e vilipeso . La firma nei suoi quadri è grande ed ingenua: grande come l'Africa, ingenua e generosa come i suoi abitanti.
Guardiamo le sue opere cercando di comprendere il grande messaggio che attraverso loro ci viene dal cuore del Continente Nero e chiediamo perdono.
ALBERTO BERARDI
Guardiamo le sue opere cercando di comprendere il grande messaggio che attraverso loro ci viene dal cuore del Continente Nero e chiediamo perdono.
ALBERTO BERARDI
30
novembre 2007
Ringo of Dakar – Le vie del cuore
Dal 30 novembre al 20 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA EXHIBITION ART
Fano, Via Delle Rimembranze, 2, (Pesaro E Urbino)
Fano, Via Delle Rimembranze, 2, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
11 - 12.30 e 17 - 20
Vernissage
30 Novembre 2007, ore 18
Autore
Curatore