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Rita Bagnoli – Abitare il mondo…
Tutta la produzione artistica di Rita Bagnoli è non solo sostenuta, ma tenacemente abitata da una tensione narrativa. Gli scenari che vengono offerti al nostro sguardo sono sempre attraversati da un profondo desiderio comunicativo…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Rita Bagnoli
“Abitare il mondo, nella trasparenza e nella cura”
a cura di Felice Terrabuio
giovedì 14 dicembre 2023 –lunedì 8 gennaio 2024
mimumo MICROMUSEOMONZA (visibile 24/24h)
Casa della Luna Rossa (Sec. XIII) via Lambro 1 Monza
visibile su Facebook
Tutta la produzione artistica di Rita Bagnoli è non solo sostenuta, ma tenacemente abitata da una tensione narrativa. Gli scenari che vengono offerti al nostro sguardo sono sempre attraversati da un profondo desiderio comunicativo. L'opera di Rita Bagnoli persegue con caparbietà e strumenti sempre nuovi un'ideale forma narrativa. Una forma che - come la partitura di un grande romanzo - si sviluppa intorno al tema ricorrente del ritrovamento di sé in mezzo allo smarrimento e alla perdizione, alla ricerca di quell'unità del soggetto, di quella continuità dell'io nello svolgersi della vita che consenta, appunto, la possibilità di un'esperienza, cioè anche di un giudizio, di un insegnamento, di una saggezza appresa attraverso gioie e dolori del mondo.
Nell'opera di Rita Bagnoli la materia si dispone intorno a un centro temporale, a un tempo vissuto: tanto nei quadri, quanto nelle terrecotte, o nelle installazioni che creano scenari di teatri quotidiani, il tempo diviene tempo umano proprio perché si articola in tempo narrativo.
E, per converso, il racconto che viene sviluppato diviene significativo proprio perché disegna i tratti dell'esperienza temporale. Anche quando all'interno di un'opera sembra che il soggetto, l'io non abbia dimora, in realtà esistono segni, impercettibili indicazioni, figure minime o suggestioni di materie diverse che intersecano il disegno principale e, significativamente, mostrano un soffio di vita, il progresso o il regresso dell'esistenza, l'attuarsi o meno delle virtù. Le minime e particolari suggestioni che abitano le piccole realizzazioni, o le figure che si stagliano con maggiore evidenza nelle grandi installazioni, diventano figure e personaggi, ethos viventi con cui confrontarsi.
Così si realizza anche l'altra tensione che pervade tutta l'opera di Rita Bagnoli, una tensione che diremmo formativa o educativa, il compito che questi lavori vogliono svolgere è quello di farci vedere e insieme di farci abitare dentro lo scenario di un mondo ricreato dentro il quale i particolari diventano segni di altro.
La costruzione, la produzione o più propriamente la poiesis, diventano visione e l'arte qui torna a diventare capace di restituire al particolare il suo rapporto reale, concreto, con il tutto, con il destino stesso dell'uomo e dell'universo. L'artista vede il mondo e ci abita come se fosse venuto al mondo in quello stesso preciso istante. Attraverso il suo sguardo, l'artista mette in opera un mondo e ci costringe a guardare, a fermare anche il nostro sguardo su quel piccolo punto, su quella piccola concretezza di terra, di carta, di oro o di corda, chiedendoci quasi di compiere una sorta di adozione, di predilezione per quel particolare che ci invita a respirare però in uno scenario più vasto, che ci fa capaci di vedere, anche noi, l'infinita vastità della casa in cui ci è stato dato di abitare.
Inevitabile, qui, richiamare anche l'altra fortissima tensione che sorregge tutto il percorso artistico di Rita Bagnoli, quella del richiamo sempre vivo della memoria. Perché la memoria venga ridestata, occorre vincere l'indifferenza dentro cui ormai il pensiero contemporaneo sembra vivere: se tutto è uguale, se tutto è interscambiabile, se l'esperienza non è più in grado di essere raccontata e dunque giudicata, occorre tornare a riconoscere che la conoscenza stessa è sempre l'incontro tra il novum e la memoria. Un soggetto senza memoria non è più lo stesso: l'io non è altro che il filo rosso tra passato e presente, è la continuità nel tempo.
Come del resto abbiamo già detto a proposito della narrazione, l'io, il soggetto è sé stesso perché, pur nel cambiamento, è lo stesso di ieri e di anni fa. Questa continuità è memoria. E la memoria è ricordo, e i ricordi sono immagini, è tutto ciò che abbiamo visto, toccato, udito. E la memoria è conoscenza quando è riconoscimento, tanto nei confronti dell'altro, del mondo, quanto anche nei propri confronti: ricordare è sempre un ricordarsi.
Molti lavori di Rita Bagnoli, fin dai titoli, rimandano spesso a questo tema centrale della memoria che però non diventa prigione o destino: sospesa in una visione quasi profetica ed educativa, diviene potenza sì evocativa, ma che apre al futuro.
La memoria che percorre e abita queste opere, “introduce alla speranza”, unica condizione di possibilità del tempo e del futuro. E in fondo, questa memoria che sa di speranza assume il suo aspetto fondamentale di lotta contro la morte: i segni e le tracce, le impronte che rinveniamo in ciascuna realizzazione dell'artista altro non sono che una sorta di sfida all'ultima e alla più grande e definitiva delle dimenticanze, consacrandosi come un tentativo epico e umile insieme, di fondare una nuova tradizione del fare artistico. Di un'arte che accompagna l'uomo nel suo compito di abitare il mondo e di esserne abitato.
L'artista sta nel mondo con questa responsabilità: celebrare le cose e il loro segreto. Così l'arte è innanzitutto fedeltà, restituzione nella sua lingua propria di quella vita che prima ha ricevuto e poi ha custodito. E se il punto di partenza dell'arte è la realtà sperimentata come dono, il suo compito ultimo è quello dell’offerta, trasparenza e cura della realtà nella consapevolezza della propria fragilità.
Corrado Bagnoli
Rita Bagnoli (Jlongbatir)
e-mail: ritabagnoli25@gmail.com
sito: www.ritabagnoli.com
Instagram: lettere_lecarte
“Abitare il mondo, nella trasparenza e nella cura”
a cura di Felice Terrabuio
giovedì 14 dicembre 2023 –lunedì 8 gennaio 2024
mimumo MICROMUSEOMONZA (visibile 24/24h)
Casa della Luna Rossa (Sec. XIII) via Lambro 1 Monza
visibile su Facebook
Tutta la produzione artistica di Rita Bagnoli è non solo sostenuta, ma tenacemente abitata da una tensione narrativa. Gli scenari che vengono offerti al nostro sguardo sono sempre attraversati da un profondo desiderio comunicativo. L'opera di Rita Bagnoli persegue con caparbietà e strumenti sempre nuovi un'ideale forma narrativa. Una forma che - come la partitura di un grande romanzo - si sviluppa intorno al tema ricorrente del ritrovamento di sé in mezzo allo smarrimento e alla perdizione, alla ricerca di quell'unità del soggetto, di quella continuità dell'io nello svolgersi della vita che consenta, appunto, la possibilità di un'esperienza, cioè anche di un giudizio, di un insegnamento, di una saggezza appresa attraverso gioie e dolori del mondo.
Nell'opera di Rita Bagnoli la materia si dispone intorno a un centro temporale, a un tempo vissuto: tanto nei quadri, quanto nelle terrecotte, o nelle installazioni che creano scenari di teatri quotidiani, il tempo diviene tempo umano proprio perché si articola in tempo narrativo.
E, per converso, il racconto che viene sviluppato diviene significativo proprio perché disegna i tratti dell'esperienza temporale. Anche quando all'interno di un'opera sembra che il soggetto, l'io non abbia dimora, in realtà esistono segni, impercettibili indicazioni, figure minime o suggestioni di materie diverse che intersecano il disegno principale e, significativamente, mostrano un soffio di vita, il progresso o il regresso dell'esistenza, l'attuarsi o meno delle virtù. Le minime e particolari suggestioni che abitano le piccole realizzazioni, o le figure che si stagliano con maggiore evidenza nelle grandi installazioni, diventano figure e personaggi, ethos viventi con cui confrontarsi.
Così si realizza anche l'altra tensione che pervade tutta l'opera di Rita Bagnoli, una tensione che diremmo formativa o educativa, il compito che questi lavori vogliono svolgere è quello di farci vedere e insieme di farci abitare dentro lo scenario di un mondo ricreato dentro il quale i particolari diventano segni di altro.
La costruzione, la produzione o più propriamente la poiesis, diventano visione e l'arte qui torna a diventare capace di restituire al particolare il suo rapporto reale, concreto, con il tutto, con il destino stesso dell'uomo e dell'universo. L'artista vede il mondo e ci abita come se fosse venuto al mondo in quello stesso preciso istante. Attraverso il suo sguardo, l'artista mette in opera un mondo e ci costringe a guardare, a fermare anche il nostro sguardo su quel piccolo punto, su quella piccola concretezza di terra, di carta, di oro o di corda, chiedendoci quasi di compiere una sorta di adozione, di predilezione per quel particolare che ci invita a respirare però in uno scenario più vasto, che ci fa capaci di vedere, anche noi, l'infinita vastità della casa in cui ci è stato dato di abitare.
Inevitabile, qui, richiamare anche l'altra fortissima tensione che sorregge tutto il percorso artistico di Rita Bagnoli, quella del richiamo sempre vivo della memoria. Perché la memoria venga ridestata, occorre vincere l'indifferenza dentro cui ormai il pensiero contemporaneo sembra vivere: se tutto è uguale, se tutto è interscambiabile, se l'esperienza non è più in grado di essere raccontata e dunque giudicata, occorre tornare a riconoscere che la conoscenza stessa è sempre l'incontro tra il novum e la memoria. Un soggetto senza memoria non è più lo stesso: l'io non è altro che il filo rosso tra passato e presente, è la continuità nel tempo.
Come del resto abbiamo già detto a proposito della narrazione, l'io, il soggetto è sé stesso perché, pur nel cambiamento, è lo stesso di ieri e di anni fa. Questa continuità è memoria. E la memoria è ricordo, e i ricordi sono immagini, è tutto ciò che abbiamo visto, toccato, udito. E la memoria è conoscenza quando è riconoscimento, tanto nei confronti dell'altro, del mondo, quanto anche nei propri confronti: ricordare è sempre un ricordarsi.
Molti lavori di Rita Bagnoli, fin dai titoli, rimandano spesso a questo tema centrale della memoria che però non diventa prigione o destino: sospesa in una visione quasi profetica ed educativa, diviene potenza sì evocativa, ma che apre al futuro.
La memoria che percorre e abita queste opere, “introduce alla speranza”, unica condizione di possibilità del tempo e del futuro. E in fondo, questa memoria che sa di speranza assume il suo aspetto fondamentale di lotta contro la morte: i segni e le tracce, le impronte che rinveniamo in ciascuna realizzazione dell'artista altro non sono che una sorta di sfida all'ultima e alla più grande e definitiva delle dimenticanze, consacrandosi come un tentativo epico e umile insieme, di fondare una nuova tradizione del fare artistico. Di un'arte che accompagna l'uomo nel suo compito di abitare il mondo e di esserne abitato.
L'artista sta nel mondo con questa responsabilità: celebrare le cose e il loro segreto. Così l'arte è innanzitutto fedeltà, restituzione nella sua lingua propria di quella vita che prima ha ricevuto e poi ha custodito. E se il punto di partenza dell'arte è la realtà sperimentata come dono, il suo compito ultimo è quello dell’offerta, trasparenza e cura della realtà nella consapevolezza della propria fragilità.
Corrado Bagnoli
Rita Bagnoli (Jlongbatir)
e-mail: ritabagnoli25@gmail.com
sito: www.ritabagnoli.com
Instagram: lettere_lecarte
14
dicembre 2023
Rita Bagnoli – Abitare il mondo…
Dal 14 dicembre 2023 all'otto gennaio 2024
arte contemporanea
Location
MIMUMO MICROMUSEOMONZA
Monza, Via Lambro, 3, (Monza E Brianza)
Monza, Via Lambro, 3, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 00-24
Autore
Curatore
Autore testo critico