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Rita McBride
Il lavoro della McBride ricerca le permeabilità possibili tra la scultura, l’architettura e il design, attraverso l’attenzione verso lo spazio e l’utilizzo di oggetti appartenenti al quotidiano. Le sue sculture riflettono sul rapporto tra il visibile e il non visibile
Comunicato stampa
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Nata nel 1960 a Des Moines nell’Iowa, Rita McBride vive e lavora tra New York e Dusseldorf. Dal 1997 ha esposto in diverse istituzioni europee: dall’Institut d'Art Contemporain in Villeurbanne, Francia alla Wiener Secession a Vienna, dalla Kunsthalle a Baden-Baden al Witte de With a Rotterdam. Nel 1990 ha vinto il Prix de Rome all’Accademia Americana; nel 1999 ha ottenuto la prestigiosa residenza DAAD a Berlino e nel 2002 la Guggenheim Memorial Foundation Followship. E’ professoressa di scultura alla Kunstakademie Dusseldorf.
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Rita McBride giovedì 3 maggio alle ore 19.30, in presenza dell’artista.
Il lavoro della McBride ricerca le permeabilità possibili tra la scultura, l’architettura e il design, attraverso l’attenzione verso lo spazio e l’utilizzo di oggetti appartenenti al quotidiano. Le sue sculture riflettono sul rapporto tra il visibile e il non visibile.
Rita McBride analizza il modo in cui il rapporto fra un oggetto e il materiale, nel quale è realizzato, sia determinato da modelli percettivi: affermando il potenziale d’alterazione della forma della scultura, la scultura stessa oltrepassa la sua relativa materialità. Il materiale diviene, così, in sé un elemento portante di significato, superando la sintesi apparentemente evidente tra la forma, la funzione e il mezzo adoperato. Nel 1990, infatti, Rita McBride costruisce un modello a grandezza naturale della Toyota utilizzando, come materiale, la canna di malacca: associando un elemento tipico dell’artigianato con un prodotto di fabbricazione in serie ad alta tecnologia.
Per la sua prima personale alla galleria Alfonso Artiaco, dopo la partecipazione al PAN|Palazzo delle Arti Napoli, Rita McBride presenta nuove sculture realizzate con i tradizionali materiali, quali acciaio e vetro. Le sculture, oggetti indagatori del rapporto tra funzione e forma, assumono l’aspetto proprio di alcuni ‘attrezzi’ utilizzati per organizzare lo spazio che ci circonda. L’artista americana adopera una serie di ‘mascherine da progettazione’ (drafting templates), tipici del lavoro del designer e dell’architetto, modificandone notevolmente le dimensioni. Questi “Tools for Sculpture”, così definiti dalla McBride, propongono forme aperte a diverse letture: da semplici figure astratte a complessi circuiti elettrici. Le sculture evocano complessivamente luoghi simili alle officine meccaniche o agli studi degli architetti, e diventano astrazioni delle possibili interpretazioni degli oggetti stessi.
McBride indaga la caratteristica principale della scultura: l’installazione di un oggetto nello spazio. Osservando i ‘tool’ in scala ridotta, ogni cerchio o quadrato rappresenta una potenziale forma fisica che ingrandendosi prende volume nello spazio. Il taglio netto delle sculture, infatti, rivela lo stesso procedimento industriale che si cela dietro i prodotti-progetti architettonici. Nel suo lavoro, inoltre, si ritrova uno studio sulle modalità degli eventuali allestimenti, e quindi come la scultura può essere sostenuta, appoggiata o appesa.
“Gli attrezzi sono forgiati da bugie plausibili, ideati per rappresentare una non realtà sufficientemente convincente in modo che non interroghiamo i loro sottoprodotti. Gli attrezzi che usiamo per evocare questo mondo diventano potenti. Acquistano una vita segreta, una vita ambigua […]” (Rita McBride)
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Rita McBride giovedì 3 maggio alle ore 19.30, in presenza dell’artista.
Il lavoro della McBride ricerca le permeabilità possibili tra la scultura, l’architettura e il design, attraverso l’attenzione verso lo spazio e l’utilizzo di oggetti appartenenti al quotidiano. Le sue sculture riflettono sul rapporto tra il visibile e il non visibile.
Rita McBride analizza il modo in cui il rapporto fra un oggetto e il materiale, nel quale è realizzato, sia determinato da modelli percettivi: affermando il potenziale d’alterazione della forma della scultura, la scultura stessa oltrepassa la sua relativa materialità. Il materiale diviene, così, in sé un elemento portante di significato, superando la sintesi apparentemente evidente tra la forma, la funzione e il mezzo adoperato. Nel 1990, infatti, Rita McBride costruisce un modello a grandezza naturale della Toyota utilizzando, come materiale, la canna di malacca: associando un elemento tipico dell’artigianato con un prodotto di fabbricazione in serie ad alta tecnologia.
Per la sua prima personale alla galleria Alfonso Artiaco, dopo la partecipazione al PAN|Palazzo delle Arti Napoli, Rita McBride presenta nuove sculture realizzate con i tradizionali materiali, quali acciaio e vetro. Le sculture, oggetti indagatori del rapporto tra funzione e forma, assumono l’aspetto proprio di alcuni ‘attrezzi’ utilizzati per organizzare lo spazio che ci circonda. L’artista americana adopera una serie di ‘mascherine da progettazione’ (drafting templates), tipici del lavoro del designer e dell’architetto, modificandone notevolmente le dimensioni. Questi “Tools for Sculpture”, così definiti dalla McBride, propongono forme aperte a diverse letture: da semplici figure astratte a complessi circuiti elettrici. Le sculture evocano complessivamente luoghi simili alle officine meccaniche o agli studi degli architetti, e diventano astrazioni delle possibili interpretazioni degli oggetti stessi.
McBride indaga la caratteristica principale della scultura: l’installazione di un oggetto nello spazio. Osservando i ‘tool’ in scala ridotta, ogni cerchio o quadrato rappresenta una potenziale forma fisica che ingrandendosi prende volume nello spazio. Il taglio netto delle sculture, infatti, rivela lo stesso procedimento industriale che si cela dietro i prodotti-progetti architettonici. Nel suo lavoro, inoltre, si ritrova uno studio sulle modalità degli eventuali allestimenti, e quindi come la scultura può essere sostenuta, appoggiata o appesa.
“Gli attrezzi sono forgiati da bugie plausibili, ideati per rappresentare una non realtà sufficientemente convincente in modo che non interroghiamo i loro sottoprodotti. Gli attrezzi che usiamo per evocare questo mondo diventano potenti. Acquistano una vita segreta, una vita ambigua […]” (Rita McBride)
03
maggio 2007
Rita McBride
Dal 03 maggio al 02 giugno 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì a sabato 10-13.30 e 16-20
Vernissage
3 Maggio 2007, ore 19.30
Autore