L’esposizione, curata da Flaminio Gualdoni, presenta una selezione di opere recenti, in cui ben si evidenzia l’impegno continuativo di ricerca, che ha condotto l’artista a mutare rotta e produrre nuovi esisti, con altri linguaggi e altri materiali.
Sono presentate opere bi e tridimensionali, a parete e immerse nello spazio, grandi e piccole, ove specchi e acciaio, colore e trasparenze, accompagnano nel percorso espositivo e narrano il lavoro di Rita Siragusa.
Scrive Gualdoni, nella presentazione in catalogo: “Siragusa si è chiesta cosa, davvero, le importasse, e si è risposta: lo spazio. Dunque su questo ha lavorato. Sullo spazio, cioè sulla dimora, sulla qualità che rende la vide non più il vuoto. Ma una condizione complessa che si dipana in relazioni, forme davvero concrete e rapporti capaci di farsi introversissimo racconto, misura del pensabile…”
Accompagna l’evento espositivo un esauriente volume d’arte in versione bilingue italiano-inglese, a documentazione sia della mostra bresciana sia del percorso artistico della scultrice sino ad oggi.
Rita Siragusa, nata a Brescia nel 1973, si è diplomata in scultura nel 1996 all’Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Igino Legnaghi, con il quale ha collaborato più volte alla realizzazione di diversi interventi scultorei. Già intenso il curriculum espositivo in Italia e all’estero corredato da ampia bibliografia.