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Ritratti a confronto
Lo Spazio Taccori apre le sue stanze ad una collettiva di dieci artisti, caratterizzata da una miscellanea di personalità e stili, ma uniti da un unico tema: il ritratto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Spazio Taccori apre le sue stanze ad una collettiva di dieci artisti, caratterizzata da una miscellanea di personalità e stili, ma uniti da un unico tema: il ritratto.
Il ritratto è da sempre parte predominante della rappresentazione artistica. Raffigurare il volto di una persona è la concezione più intima di un artista, poiché oltre ad evidenziarne i tratti caratteristici, fa fuoriuscire la propria anima interiore.
Fin dalla Grecia antica i maggiori scultori hanno creato da materiali duri e grezzi volti di straordinaria enfasi e imponenza; volti di rappresentanza, di personaggi legati alla vita quotidiana, delineando i tratti rendendoli umani.
Durante l’epoca bizantina, il ritratto iconografico ha assunto un’importanza sociale, nel Medioevo sono nate le prime vere commissioni agli artisti all’interno di chiese e basiliche con la creazione di veri e propri cicli ritrattistici.
Michelangelo, Leonardo, Raffaello hanno donato alla storia dell’arte veri e propri capolavori di esaltazione del proprio ego, gli Impressionisti hanno creato con i loro pennelli volti evanescenti, Picasso li ha deformati, Warhol li ha “serigrafati”.
Gli artisti presenti allo Spazio Taccori “confrontano” le rispettive tecniche formando complessivamente la storia dell’arte: Antonino Attinà, professore di Storia e Tecnica dell’arte, presenta tre pastelli ad olio su carta e un dipinto ad olio su tela caratterizzate da un segno cubista.
Michela Buttignol, illustratrice per l’infanzia, realizza tele caratterizzate da uno sfondo acrilico bianco sulle quali applica la tecnica del collage in monotipia (disegno nero inciso sulla lastra). I materiali usati dall’artista sono carta da pacco, di giornale, textures miste.
Enrico Fossati si focalizza principalmente sulla grafica in bianco e nero e a colori. Presenta tele eseguite con la tecnica ad olio, utilizzando un disegno che può apparire “confusionato”, ma dal quale nascono ritratti poetici.
Klajdi Kasa, albanese, studente al secondo anno presso l’Accademia di Brera, il più giovane artista della mostra, ritrae volti legati alla sua terra d’origine ricchi di colori, talvolta dagli sguardi malinconici che esprimono un senso di solitudine.
Sunyoung Lee, coreana, studente di Economia Aziendale e Management presso l’Università Bocconi presenta un ritratto a colori, effervescente contrapposto ad un volto realizzato a matita.
Ester Negretti, colpita dalla luce dei volti dei dipinti leonardeschi, dal colore degli Impressionisti associa questi due elementi creando ritratti dettati dalle emozioni che contraddistinguono la sua interiorità.
Melissa Provezza, bresciana, ritrae figure evanescenti, dai colori vividi per giungere ad una pittura “minimale”, come se volesse ritrarre principalmente l’anima di ciascuno di noi. L’evanescenza diventa territorio incontaminato, sinonimo di fragilità e delicatezza.
Marina Scognamiglio, artista pluripremiata, ritrae volti dallo sguardo penetrante, nebuloso. Le sue tele sono caratterizzate dalla contrapposizione tra colori forti, vivaci e spenti. Le donne ritratte sembrano ricordare i dipinti della generazione impressionista francese del XIX secolo.
Nicola Torcoli, vincitore del Premio di fotografia Riccardo Pezza 2009, utilizza colori sfavillanti, dinamici.
Mariangela Verriello, artista italiana attiva a Berlino, dopo aver vissuto un’intensa esperienza emotiva ha dato vita ad una serie di autoritratti per poter tramutare un sentimento doloroso in un’opera artistica. I volti “modiglianeschi” ritratti utilizzando tecniche miste assumono espressioni talmente intense e differenti da non sembrare appartenenti alla stessa persona.
Il ritratto è da sempre parte predominante della rappresentazione artistica. Raffigurare il volto di una persona è la concezione più intima di un artista, poiché oltre ad evidenziarne i tratti caratteristici, fa fuoriuscire la propria anima interiore.
Fin dalla Grecia antica i maggiori scultori hanno creato da materiali duri e grezzi volti di straordinaria enfasi e imponenza; volti di rappresentanza, di personaggi legati alla vita quotidiana, delineando i tratti rendendoli umani.
Durante l’epoca bizantina, il ritratto iconografico ha assunto un’importanza sociale, nel Medioevo sono nate le prime vere commissioni agli artisti all’interno di chiese e basiliche con la creazione di veri e propri cicli ritrattistici.
Michelangelo, Leonardo, Raffaello hanno donato alla storia dell’arte veri e propri capolavori di esaltazione del proprio ego, gli Impressionisti hanno creato con i loro pennelli volti evanescenti, Picasso li ha deformati, Warhol li ha “serigrafati”.
Gli artisti presenti allo Spazio Taccori “confrontano” le rispettive tecniche formando complessivamente la storia dell’arte: Antonino Attinà, professore di Storia e Tecnica dell’arte, presenta tre pastelli ad olio su carta e un dipinto ad olio su tela caratterizzate da un segno cubista.
Michela Buttignol, illustratrice per l’infanzia, realizza tele caratterizzate da uno sfondo acrilico bianco sulle quali applica la tecnica del collage in monotipia (disegno nero inciso sulla lastra). I materiali usati dall’artista sono carta da pacco, di giornale, textures miste.
Enrico Fossati si focalizza principalmente sulla grafica in bianco e nero e a colori. Presenta tele eseguite con la tecnica ad olio, utilizzando un disegno che può apparire “confusionato”, ma dal quale nascono ritratti poetici.
Klajdi Kasa, albanese, studente al secondo anno presso l’Accademia di Brera, il più giovane artista della mostra, ritrae volti legati alla sua terra d’origine ricchi di colori, talvolta dagli sguardi malinconici che esprimono un senso di solitudine.
Sunyoung Lee, coreana, studente di Economia Aziendale e Management presso l’Università Bocconi presenta un ritratto a colori, effervescente contrapposto ad un volto realizzato a matita.
Ester Negretti, colpita dalla luce dei volti dei dipinti leonardeschi, dal colore degli Impressionisti associa questi due elementi creando ritratti dettati dalle emozioni che contraddistinguono la sua interiorità.
Melissa Provezza, bresciana, ritrae figure evanescenti, dai colori vividi per giungere ad una pittura “minimale”, come se volesse ritrarre principalmente l’anima di ciascuno di noi. L’evanescenza diventa territorio incontaminato, sinonimo di fragilità e delicatezza.
Marina Scognamiglio, artista pluripremiata, ritrae volti dallo sguardo penetrante, nebuloso. Le sue tele sono caratterizzate dalla contrapposizione tra colori forti, vivaci e spenti. Le donne ritratte sembrano ricordare i dipinti della generazione impressionista francese del XIX secolo.
Nicola Torcoli, vincitore del Premio di fotografia Riccardo Pezza 2009, utilizza colori sfavillanti, dinamici.
Mariangela Verriello, artista italiana attiva a Berlino, dopo aver vissuto un’intensa esperienza emotiva ha dato vita ad una serie di autoritratti per poter tramutare un sentimento doloroso in un’opera artistica. I volti “modiglianeschi” ritratti utilizzando tecniche miste assumono espressioni talmente intense e differenti da non sembrare appartenenti alla stessa persona.
12
novembre 2009
Ritratti a confronto
Dal 12 al 30 novembre 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO TACCORI
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì al venerdì 15-19
sabato su appuntamento
Vernissage
12 Novembre 2009, ore 18.30
Autore