Da circa trent’anni Shelby Lee Adams ritorna ogni anno nella sua terra d’origine e vi trascorre un periodo di almeno tre mesi per documentare la vita, i cambiamenti tra i Monti Applichi, nella parte orientale del Kentucky. E’ la povertà americana: una vita dura e complessa, intrisa di religione, alcolismo, dubbie relazioni familiari e che tuttavia porta i vistosi segni della standardizzazione del comfort e del benessere. Infatti, eccoli lì, in piedi, impettiti e orgogliosi, che fanno bella mostra dei loro tesori: un padre con il bimbo in braccio, in mezzo alle sue mucche, ritratto sotto un antenna satellitare che funge da grosso ombrello; oppure un’anziana coppia, contornata dai tacchini selvaggi, che usa l’antenna come sfondo; oppure le auto pigramente parcheggiata nell’aia. Sono proprio questi ritratti, straordinariamente profondi e rigorosi, intensa testimonianza della ricchezza e complessità della comunità appalachiane, che hanno procurato all’autore la notorietà di cui gode a livello internazionale e che ora vengono esposti per la prima volta in Italia presso la Galleria Acta International di Roma