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RITRATTI. LO SGUARDO RIFLESSO
Dopo la mostra I RIFLESSI DELL’ACQUA LENISCONO I SEGNI, il cui tema si coagulava attorno al concetto di storia e di coscienza storica, di viaggio, di erranza e diaspora come indispensabile evoluzione osmotica, RITRATTI. LO SGUARDO RIFLESSO intende affrontare il tema universale del ritratto e dell’autoritratto: non già attraverso una lettura strettamente tradizionale e storica, bensì analitica
Comunicato stampa
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RITRATTI. LO SGUARDO RIFLESSO.
Jon Campbell, Andrea La Rocca
Project room: Pier Giorgio De Pinto_Strange Fruits
Vernissage__sabato 3 dicembre 2011 alle 17:30
3 dicembre 2011 – 5 febbraio 2012
[chiuso per festività natalizie dal 23 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012]
Ve-sa-do_14:00-18:00
Dopo la mostra I RIFLESSI DELL’ACQUA LENISCONO I SEGNI, il cui tema si coagulava attorno al concetto di storia e di coscienza storica, di viaggio, di erranza e diaspora come indispensabile evoluzione osmotica, RITRATTI. LO SGUARDO RIFLESSO intende affrontare il tema universale del ritratto e dell’autoritratto: non giàattraverso una lettura strettamentetradizionale e storica, bensì analitica.
Gli artisti in mostra sono Jon Campbell (D, 1982), Pier Giorgio De Pinto (CH, 1968), Andrea La Rocca (I, 1983).
Affrontare il tema del ritratto oggi non è possibile, senza considerare un tardo 800 e un 900 che hanno, attraverso il concetto di avanguardia, soggettivato non solo l’arte, bensì anche – giocoforza – la maniera di guardare e vedere un’immagine. Se la filosofia riconosce nel ritratto una mera rappresentazione del reale, per la psicoanalisi d’inizio secolo l’approccio iconologico all’immagine diviene più complesso, per quanto attiene allaframmentazione continua tra io e sé, tra reale esurreale e/o iperreale.
Riposizionarsi oggi entro un ambito inafferrabile come quello del linguaggio artistico, e in un’epoca di grandi mistificazioni comunicazionistiche, finanziarie e, più genericamente, meramente virtuali, diviene processo interpretativo necessario.
Se da un lato Jon Campbell si sofferma sul concetto di identificazione col modello ritratto attraverso l’uso di un mezzo tradizionale quale la pittura figurativa, Andrea La Rocca fonde, in tre sale, le sue ossessioni sessuali riflesse nel ritratto comportamentale di una società borghese (e dei suoi paradossi) attraverso un approccio analitico verso una ridefinizione delle identitàcomportamentali e sociali. Tre sale per, rispettivamente, il ‘maschile’, il‘femminile’ e la ‘darkroom’ quale momento di sublimazione erotica e di fusione dei generi, nonché tra spettatore e artista. I mezzi ch’egli utilizza sono svariati, fotografie, disegni, video, elementi di luce a ricreare spazi infiniti di percezione interiore all’interno di uno spazio finito quale è il confine di un museo.
Pier Giorgio De Pinto, con un progetto dal titolo STRANGE FRUITS, riassume più spazi mediali. Proiezioni video e disegni con grafite su carta nera sono principalmente i suoi specifici mezzi di produzione. La mappatura del corpo come genius loci personale riferito ad una psico-geografia ben precisa è tra i suoi temi, cui l’artista sta lavorando prendendospunto tematico dal mondo televisivo e dal cinema, o, anch’egli, dal societale che ci circonda. Sel’uso del corpo è stato per tanti anni banalizzato proprio dalla televisione e dal mezzo di comunicazione di massa, ecco che De Pinto ribadisce l’importanza fondamentale del linguaggio artistico per rielaborare analiticamente ciò che per anni ha funzionato come iconografia dominante e stereotipo del comportamento umano e sociale. Ridare quindi provocatoriamente un significato iconologico e politico all’immagine.
Tre artisti e tre linguaggi diversi per esprimere in maniera approfondita il guardare, l’osservare e il rappresentare in maniera irreversibile, circolare e intercambiabile, l’altro, gli altri e se stessi, la società in cui viviamo e che si guarda riflessa in noi. Campbell lo fa attraverso unpiacevole e interessante ritorno retroguardista alla figurazione e al modello da compenetrare; La Rocca, attraverso uncostante processo di performativa marginalizzazione dei mezzi di produzione entro un’evoluzione liquida dell’installazione/performance; De Pinto vanificando la dicotomia sempre più marcata tra società reale e virtuale, tra produzione delle immagini stereotipate, reinserendo nel suo discorso lo sguardo vigile dello spettatore.
Mario Casanova, 2011
Jon Campbell, Andrea La Rocca
Project room: Pier Giorgio De Pinto_Strange Fruits
Vernissage__sabato 3 dicembre 2011 alle 17:30
3 dicembre 2011 – 5 febbraio 2012
[chiuso per festività natalizie dal 23 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012]
Ve-sa-do_14:00-18:00
Dopo la mostra I RIFLESSI DELL’ACQUA LENISCONO I SEGNI, il cui tema si coagulava attorno al concetto di storia e di coscienza storica, di viaggio, di erranza e diaspora come indispensabile evoluzione osmotica, RITRATTI. LO SGUARDO RIFLESSO intende affrontare il tema universale del ritratto e dell’autoritratto: non giàattraverso una lettura strettamentetradizionale e storica, bensì analitica.
Gli artisti in mostra sono Jon Campbell (D, 1982), Pier Giorgio De Pinto (CH, 1968), Andrea La Rocca (I, 1983).
Affrontare il tema del ritratto oggi non è possibile, senza considerare un tardo 800 e un 900 che hanno, attraverso il concetto di avanguardia, soggettivato non solo l’arte, bensì anche – giocoforza – la maniera di guardare e vedere un’immagine. Se la filosofia riconosce nel ritratto una mera rappresentazione del reale, per la psicoanalisi d’inizio secolo l’approccio iconologico all’immagine diviene più complesso, per quanto attiene allaframmentazione continua tra io e sé, tra reale esurreale e/o iperreale.
Riposizionarsi oggi entro un ambito inafferrabile come quello del linguaggio artistico, e in un’epoca di grandi mistificazioni comunicazionistiche, finanziarie e, più genericamente, meramente virtuali, diviene processo interpretativo necessario.
Se da un lato Jon Campbell si sofferma sul concetto di identificazione col modello ritratto attraverso l’uso di un mezzo tradizionale quale la pittura figurativa, Andrea La Rocca fonde, in tre sale, le sue ossessioni sessuali riflesse nel ritratto comportamentale di una società borghese (e dei suoi paradossi) attraverso un approccio analitico verso una ridefinizione delle identitàcomportamentali e sociali. Tre sale per, rispettivamente, il ‘maschile’, il‘femminile’ e la ‘darkroom’ quale momento di sublimazione erotica e di fusione dei generi, nonché tra spettatore e artista. I mezzi ch’egli utilizza sono svariati, fotografie, disegni, video, elementi di luce a ricreare spazi infiniti di percezione interiore all’interno di uno spazio finito quale è il confine di un museo.
Pier Giorgio De Pinto, con un progetto dal titolo STRANGE FRUITS, riassume più spazi mediali. Proiezioni video e disegni con grafite su carta nera sono principalmente i suoi specifici mezzi di produzione. La mappatura del corpo come genius loci personale riferito ad una psico-geografia ben precisa è tra i suoi temi, cui l’artista sta lavorando prendendospunto tematico dal mondo televisivo e dal cinema, o, anch’egli, dal societale che ci circonda. Sel’uso del corpo è stato per tanti anni banalizzato proprio dalla televisione e dal mezzo di comunicazione di massa, ecco che De Pinto ribadisce l’importanza fondamentale del linguaggio artistico per rielaborare analiticamente ciò che per anni ha funzionato come iconografia dominante e stereotipo del comportamento umano e sociale. Ridare quindi provocatoriamente un significato iconologico e politico all’immagine.
Tre artisti e tre linguaggi diversi per esprimere in maniera approfondita il guardare, l’osservare e il rappresentare in maniera irreversibile, circolare e intercambiabile, l’altro, gli altri e se stessi, la società in cui viviamo e che si guarda riflessa in noi. Campbell lo fa attraverso unpiacevole e interessante ritorno retroguardista alla figurazione e al modello da compenetrare; La Rocca, attraverso uncostante processo di performativa marginalizzazione dei mezzi di produzione entro un’evoluzione liquida dell’installazione/performance; De Pinto vanificando la dicotomia sempre più marcata tra società reale e virtuale, tra produzione delle immagini stereotipate, reinserendo nel suo discorso lo sguardo vigile dello spettatore.
Mario Casanova, 2011
03
dicembre 2011
RITRATTI. LO SGUARDO RIFLESSO
Dal 03 dicembre 2011 al 05 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
CACT – CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA DEL TICINO
Bellinzona, Via Tamaro, 3, (Bellinzona)
Bellinzona, Via Tamaro, 3, (Bellinzona)
Orario di apertura
Ve-sa-do: 14-18. Chiuso per festività natalizie dal 23 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012
Vernissage
3 Dicembre 2011, ore 17.30
Autore