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Ritratti maschili
Lo Spazio Intelvi 11 ospita una selezione di opere su tela e serigrafie di artisti che hanno come tema il profilo maschile.
Comunicato stampa
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L'arco temporale delle opere in esposizione va dagli anni ‘50 al contemporaneo. La mostra è dunque un saggio di ritratti e figure di uomini secondo la prospettiva di artisti che hanno lasciato la propria inconfondibile impronta.
Abbiamo voluto abbinare opere di artisti "storici"come Caffè, Migneco e Treccani ad artisti contemporanei per offrire un quadro complessivo, per quanto sintetico, della evoluzione del ritratto maschile negli ultimi cento anni.
La riflessione che ne deriva è che si è andata via via affermando una analisi sempre più approfondita della componente psicologica o inconscia (nel ritratto) che ha soppiantato quella meramente descrittiva. Come se l'aspetto da sviscerare, al giorno d'oggi, non sia tanto l'aderenza al reale quanto ciò che vi sta dietro.
La suggestione, prima ancora che l'impressione, che può scaturire anche da una sagoma dove la figura umana è anche solo abbozzata. Ne è l'esempio l'opera di Luigi Profeta dove il tratto maschile appare come un essere fantasmatico adombrato com'è da una figura che potrebbe essere non umana.
Nel seguito una panoramica delle opere esposte.
In "Omaggio a Melissa" Treccani dà vita ad un personaggio calato in una atmosfera bucolica. Un uomo che nella sua semplice serenità non sembra aver nulla di virile; una sorta di alter ego di una delle tanti fanciulle sognanti ritratte dal maestro.
L'uomo di Enrico Baj è un'icona anti-militarista. Un "piccolo generale" che riassume tutte le piccolezze della retorica e della arroganza non solo militarista ma anche e soprattutto maschilista. Lo svelamento di una grandezza solo apparente, dietro la quale, si cela poco più che un fantoccio senza anima né personalità.
Il soggetto di Nino Caffè, dietro l'abito talare, non appare poi così ligio a sacri dogmi e alle ritualità dell'istituzione. C'è sempre un diavoletto giocoso con cui fare i conti, come quello che fugge via dalla veste dopo una frettolosa benedizione del Cardinale.
Gli uomini di Saverio Terruso sono una coppia di personaggi dei "Promessi sposi" del Manzoni. Due "bravi" intenti a discutere tra loro di chissà quali losche trame. Un ritorno ad un passato ricco di suggestioni letterarie che ci fa un po' rimpiangere il fascino, seppure malefico, di uno spessore d'altri tempi.
Il noto vignettista Giorgio Forattini è rappresentato in questa collettiva dal ritratto di un uomo politico in versione caricaturale. Un gentiluomo del '500 con tanto di armatura ad ironizzare sulla distanza quasi siderale, in termini di ideali, che separa i potenti di allora da quelli di oggi, almeno in fatto di ideali.
Di Vincenzo Eulisse, artista veneziano storicizzato, è esposta una composizione in cui due figure maschili sono inserite in una sorta di vortice dinamico di oggetti distorti, come a significare quanto sia sottile il margine tra figurativo e informale.
Il "monsieur Jean Macè" di Antonio Possenti sembra un personaggio uscito da un racconto di Alice nel paese delle meraviglie: un uomo con un cappello a cilindro che suona la fisarmonica di fronte a tre conigli dalle sembianze umane. Un esempio della capacità di questo artista di trasfigurare la realtà quotidiana inserendola in un contesto fantastico che appare visto con gli occhi di un bambino di altri tempi.
Tra le opere contemporanee da segnalare le tele in acrilico di Paolo Avanzi, nel suo stile “classico” di scomposizione e frammentazione speculare.
L'opera di Luigi Profeta, che abbiamo citato prima , particolarmente efficace nel suscitare un senso di inquietudine legata alla doppia visione di un essere allo stesso tempo umano e alieno.
Michele Sliepcevich che ci offre della figura maschile una dimensione ieratica esaltata da una suggestiva contrapposizione cromatica figura sfondo.
Abbiamo voluto abbinare opere di artisti "storici"come Caffè, Migneco e Treccani ad artisti contemporanei per offrire un quadro complessivo, per quanto sintetico, della evoluzione del ritratto maschile negli ultimi cento anni.
La riflessione che ne deriva è che si è andata via via affermando una analisi sempre più approfondita della componente psicologica o inconscia (nel ritratto) che ha soppiantato quella meramente descrittiva. Come se l'aspetto da sviscerare, al giorno d'oggi, non sia tanto l'aderenza al reale quanto ciò che vi sta dietro.
La suggestione, prima ancora che l'impressione, che può scaturire anche da una sagoma dove la figura umana è anche solo abbozzata. Ne è l'esempio l'opera di Luigi Profeta dove il tratto maschile appare come un essere fantasmatico adombrato com'è da una figura che potrebbe essere non umana.
Nel seguito una panoramica delle opere esposte.
In "Omaggio a Melissa" Treccani dà vita ad un personaggio calato in una atmosfera bucolica. Un uomo che nella sua semplice serenità non sembra aver nulla di virile; una sorta di alter ego di una delle tanti fanciulle sognanti ritratte dal maestro.
L'uomo di Enrico Baj è un'icona anti-militarista. Un "piccolo generale" che riassume tutte le piccolezze della retorica e della arroganza non solo militarista ma anche e soprattutto maschilista. Lo svelamento di una grandezza solo apparente, dietro la quale, si cela poco più che un fantoccio senza anima né personalità.
Il soggetto di Nino Caffè, dietro l'abito talare, non appare poi così ligio a sacri dogmi e alle ritualità dell'istituzione. C'è sempre un diavoletto giocoso con cui fare i conti, come quello che fugge via dalla veste dopo una frettolosa benedizione del Cardinale.
Gli uomini di Saverio Terruso sono una coppia di personaggi dei "Promessi sposi" del Manzoni. Due "bravi" intenti a discutere tra loro di chissà quali losche trame. Un ritorno ad un passato ricco di suggestioni letterarie che ci fa un po' rimpiangere il fascino, seppure malefico, di uno spessore d'altri tempi.
Il noto vignettista Giorgio Forattini è rappresentato in questa collettiva dal ritratto di un uomo politico in versione caricaturale. Un gentiluomo del '500 con tanto di armatura ad ironizzare sulla distanza quasi siderale, in termini di ideali, che separa i potenti di allora da quelli di oggi, almeno in fatto di ideali.
Di Vincenzo Eulisse, artista veneziano storicizzato, è esposta una composizione in cui due figure maschili sono inserite in una sorta di vortice dinamico di oggetti distorti, come a significare quanto sia sottile il margine tra figurativo e informale.
Il "monsieur Jean Macè" di Antonio Possenti sembra un personaggio uscito da un racconto di Alice nel paese delle meraviglie: un uomo con un cappello a cilindro che suona la fisarmonica di fronte a tre conigli dalle sembianze umane. Un esempio della capacità di questo artista di trasfigurare la realtà quotidiana inserendola in un contesto fantastico che appare visto con gli occhi di un bambino di altri tempi.
Tra le opere contemporanee da segnalare le tele in acrilico di Paolo Avanzi, nel suo stile “classico” di scomposizione e frammentazione speculare.
L'opera di Luigi Profeta, che abbiamo citato prima , particolarmente efficace nel suscitare un senso di inquietudine legata alla doppia visione di un essere allo stesso tempo umano e alieno.
Michele Sliepcevich che ci offre della figura maschile una dimensione ieratica esaltata da una suggestiva contrapposizione cromatica figura sfondo.
19
settembre 2020
Ritratti maschili
Dal 19 al 27 settembre 2020
arte moderna e contemporanea
Location
SPAZIO INTELVI 11
Dizzasco, Via Valle Intelvi, 11, (Como)
Dizzasco, Via Valle Intelvi, 11, (Como)
Orario di apertura
16-19
Vernissage
19 Settembre 2020, ore 17.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico