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Ritratto di una capitale
Il Ducato Estense nella fotografia 1839-1863
Comunicato stampa
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Le fotografie in mostra - provenienti da raccolte pubbliche e private e molte delle quali mai esposte prima d'ora - raccontano i primordi della fotografia nei territori di Modena e Reggio Emilia e, contestualmente, documentano la storia, la politica, la cultura, la società nel ventennio che precedette la fine del Ducato austro-estense.
I protagonisti di questa avvincente storia sono i dagherrotipisti ambulanti che portano la fotografia a Modena, Claude Porraz e Giacomo Borri, il primo nobile modenese a sperimentare il dagherrotipo, il conte Francesco Guidelli, i fotografi modenesi e reggiani Felice Riccò, Ruggero Porta, Alfonso Galassi, Pietro Fiorentini, Cesare Obici, Andrea Ferrari, Dioneo Tavolini, Scapinelli, Ruspagiari e Bertani, i dilettanti Filippo Bentivoglio e Lauro Rognoni, gli itineranti Fortunato Lasagna e Luigi Sacchi. Sono i pionieri della fotografia a Modena e i testimoni del declino di un'epoca. Hanno diversa estrazione, alcuni provengono dal mondo dell'accademia, come Riccò e Porta, altri sono nobili con l'hobby della fotografia, come Guidelli e Bentivoglio.
La maggior parte di questi fotografi applica la nuova tecnica diligentemente ma senza inventiva, alcuni di questi personaggi si industriano nella ricerca e sperimentazione di nuove tecniche, come Riccò e Bentivoglio. Il primo, argentiere ed orefice di corte, scopre un metodo per colorare le fotografie con bagni di cloruro d'oro, il secondo inventa una tecnica per impressionare le tele pittoriche.
La storia di questi personaggi è stata ricostruita, per quanto i documenti hanno consentito, attraverso ricerche d'archivio, spoglio di riviste dell'epoca ed una ricognizione del materiale fotografico presente in istituzioni e presso collezionisti privati.
Il 1839 è stata la data di partenza, anno della presentazione al pubblico dell'invenzione di Daguerre in Francia, il 1863 la data di arrivo, che, con lo scioglimento della Brigata Estense a Cartigliano Veneto, vede esaurirsi l'ultimo atto della vicenda estese in Italia.
Il risultato di questa ricerca è confluito in un catalogo, riccamente illustrato con immagini fotografiche inedite riprodotte dal vero e contributi scritti sulla storia dei fotografi e della fotografia delle origini a Modena e Reggio Emilia.
La mostra è stata concepita secondo due logiche che corrono parallele: la prima è quella del racconto della società in epoca ducale, la città e la sua rappresentazione, i suoi personaggi, il duca e i cortigiani, la gente comune ritratta in studio; la seconda è quella della storia dei fotografi e della fotografia a Modena e Reggio Emilia.
La prima sezione della mostra si apre con le vedute delle città del Ducato, opera di fotografi locali quali Dioneo Tadolini, a cui dobbiamo le più antiche immagini del Palazzo Ducale, Don Ignazio Natalini che immortala monumenti e strade di Reggio Emilia, ma anche di ambulanti, come il parmense Fortunato Lasagna di cui saranno esposte due belle carte salate del Duomo.
I ritratti in studio costituiscono una parte fondamentale del percorso e sono stati eseguiti dai fotografi professionisti modenesi e reggiani Felice Riccò, Ruggero Porta, Pietro Fiorentini, Scapinelli, Ruspagiari e Bertani, ma anche da dilettanti come Francesco Guidelli, Filippo Bentivoglio, o ambulanti come Raffaele Sgarzi che hanno lasciato le più antiche testimonianze.
Sono stati esposti anche ritratti di anonimi e ritratti di fotografi operanti in altre città che hanno fotografato personalità significative della vita socio politica locale: il duca Francesco V, la moglie e i dignitari di corte fino agli esponenti dei moti risorgimentali, garibaldini, guardie nazionali e soldati del nuovo esercito regio.
Uno spazio considerevole è dedicato ai ritratti degli ufficiali della Brigata Estense, un documento unico che ricorda la formazione dei fedelissimi del Duca dopo la cacciata da Modena e poco prima del suo scioglimento, nel 1863. E' stato possibile restituire un padre alla serie, fino ad oggi di autore ignoto, grazie al fortunato ritrovamento di una fotografia timbrata dal fotografo-orefice Riccò.
Il 1863 è anche la data con cui si è scelto di concludere la ricerca proprio per la sua funzione simbolica di chiusura di un'epoca. Il 24 settembre 1863 Francesco V scioglie ufficialmente la Brigata Estense a Cartigliano Veneto. L'evento fu documentato fotograficamente dal veneziano Antonio Perini.
Una serie di otto fotografie su carta albuminata distribuite in circa 300 copie agli ufficiali estensi e di recente acquisite dalle Rfm Panini, che, significativamente chiudono la mostra.
Le fotografie in mostra - molte delle quali mai esposte prima - sono tutte originali e costituiscono una galleria esemplare in grado di testimoniare i progressi e l'affinamento delle tecniche fotografiche (dalle più antiche come il dagherrotipo, il calotipo, la carta salata, il ferrotipo, alle più recenti e diffuse come la carta albuminata), ma anche uno spaccato del gusto, della moda, delle trasformazioni politiche e sociali di quel movimentato periodo storico, tracciando così un percorso storico-fotografico tra i più interessanti e meno conosciuti fino ad ora.
I protagonisti di questa avvincente storia sono i dagherrotipisti ambulanti che portano la fotografia a Modena, Claude Porraz e Giacomo Borri, il primo nobile modenese a sperimentare il dagherrotipo, il conte Francesco Guidelli, i fotografi modenesi e reggiani Felice Riccò, Ruggero Porta, Alfonso Galassi, Pietro Fiorentini, Cesare Obici, Andrea Ferrari, Dioneo Tavolini, Scapinelli, Ruspagiari e Bertani, i dilettanti Filippo Bentivoglio e Lauro Rognoni, gli itineranti Fortunato Lasagna e Luigi Sacchi. Sono i pionieri della fotografia a Modena e i testimoni del declino di un'epoca. Hanno diversa estrazione, alcuni provengono dal mondo dell'accademia, come Riccò e Porta, altri sono nobili con l'hobby della fotografia, come Guidelli e Bentivoglio.
La maggior parte di questi fotografi applica la nuova tecnica diligentemente ma senza inventiva, alcuni di questi personaggi si industriano nella ricerca e sperimentazione di nuove tecniche, come Riccò e Bentivoglio. Il primo, argentiere ed orefice di corte, scopre un metodo per colorare le fotografie con bagni di cloruro d'oro, il secondo inventa una tecnica per impressionare le tele pittoriche.
La storia di questi personaggi è stata ricostruita, per quanto i documenti hanno consentito, attraverso ricerche d'archivio, spoglio di riviste dell'epoca ed una ricognizione del materiale fotografico presente in istituzioni e presso collezionisti privati.
Il 1839 è stata la data di partenza, anno della presentazione al pubblico dell'invenzione di Daguerre in Francia, il 1863 la data di arrivo, che, con lo scioglimento della Brigata Estense a Cartigliano Veneto, vede esaurirsi l'ultimo atto della vicenda estese in Italia.
Il risultato di questa ricerca è confluito in un catalogo, riccamente illustrato con immagini fotografiche inedite riprodotte dal vero e contributi scritti sulla storia dei fotografi e della fotografia delle origini a Modena e Reggio Emilia.
La mostra è stata concepita secondo due logiche che corrono parallele: la prima è quella del racconto della società in epoca ducale, la città e la sua rappresentazione, i suoi personaggi, il duca e i cortigiani, la gente comune ritratta in studio; la seconda è quella della storia dei fotografi e della fotografia a Modena e Reggio Emilia.
La prima sezione della mostra si apre con le vedute delle città del Ducato, opera di fotografi locali quali Dioneo Tadolini, a cui dobbiamo le più antiche immagini del Palazzo Ducale, Don Ignazio Natalini che immortala monumenti e strade di Reggio Emilia, ma anche di ambulanti, come il parmense Fortunato Lasagna di cui saranno esposte due belle carte salate del Duomo.
I ritratti in studio costituiscono una parte fondamentale del percorso e sono stati eseguiti dai fotografi professionisti modenesi e reggiani Felice Riccò, Ruggero Porta, Pietro Fiorentini, Scapinelli, Ruspagiari e Bertani, ma anche da dilettanti come Francesco Guidelli, Filippo Bentivoglio, o ambulanti come Raffaele Sgarzi che hanno lasciato le più antiche testimonianze.
Sono stati esposti anche ritratti di anonimi e ritratti di fotografi operanti in altre città che hanno fotografato personalità significative della vita socio politica locale: il duca Francesco V, la moglie e i dignitari di corte fino agli esponenti dei moti risorgimentali, garibaldini, guardie nazionali e soldati del nuovo esercito regio.
Uno spazio considerevole è dedicato ai ritratti degli ufficiali della Brigata Estense, un documento unico che ricorda la formazione dei fedelissimi del Duca dopo la cacciata da Modena e poco prima del suo scioglimento, nel 1863. E' stato possibile restituire un padre alla serie, fino ad oggi di autore ignoto, grazie al fortunato ritrovamento di una fotografia timbrata dal fotografo-orefice Riccò.
Il 1863 è anche la data con cui si è scelto di concludere la ricerca proprio per la sua funzione simbolica di chiusura di un'epoca. Il 24 settembre 1863 Francesco V scioglie ufficialmente la Brigata Estense a Cartigliano Veneto. L'evento fu documentato fotograficamente dal veneziano Antonio Perini.
Una serie di otto fotografie su carta albuminata distribuite in circa 300 copie agli ufficiali estensi e di recente acquisite dalle Rfm Panini, che, significativamente chiudono la mostra.
Le fotografie in mostra - molte delle quali mai esposte prima - sono tutte originali e costituiscono una galleria esemplare in grado di testimoniare i progressi e l'affinamento delle tecniche fotografiche (dalle più antiche come il dagherrotipo, il calotipo, la carta salata, il ferrotipo, alle più recenti e diffuse come la carta albuminata), ma anche uno spaccato del gusto, della moda, delle trasformazioni politiche e sociali di quel movimentato periodo storico, tracciando così un percorso storico-fotografico tra i più interessanti e meno conosciuti fino ad ora.
20
dicembre 2003
Ritratto di una capitale
Dal 20 dicembre 2003 al 26 marzo 2004
fotografia
Location
FOTOMUSEO GIUSEPPE PANINI
Modena, Via Pietro Giardini, 160, (Modena)
Modena, Via Pietro Giardini, 160, (Modena)
Orario di apertura
mart-ven 9.30/12_15/17__sab 10/13_15/19. chiuso i festivi
Vernissage
20 Dicembre 2003, ore 17.30