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Ritualità, tradizione e contemporaneità del pane
ARTISTI IN RESIDENZA a cura di Giuseppe Maiorana. PAGINE DI PANE mostra internazionale di libri d’artista a cura di Susanna Vallebona
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pagine di pane, già ospitata alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano nel 2015,
viene proposta a Salemi, città del pane rituale, in occasione delle festività di San
Giuseppe. La mostra propone una parte di quanto esposto nel 2015 ed è arricchita
da opere nuove: una raccolta di libri d’artista sul tema del pane, il modo migliore per
dichiarare come la cultura sia il vero nutrimento per lo spirito e i libri il cibo del sapere.
I libri, la maggior parte dei quali realizzati appositamente per l’occasione, offrono un
ventaglio di proposte molto diverse tra loro, spaziano da opere legate all’arte concettuale
a lavori prettamente materici, con molteplici interpretazioni creative e l’utilizzo dei
materiali più disparati, mai scontate anche quando si servono del disegno o della
pittura come mezzo espressivo.
Creati con carte particolari, alcune delle quali fatte a mano, spesso sono realizzati con
materiali inusuali come feltro, ceramica e mosaico. Un nutrito numero di opere poi
nasce dal riutilizzo e dal riciclo di oggetti d’uso dismessi, figli di un’arte povera che
ha ancora ben consolidate radici nel panorama attuale. Sacchi per la farina e per il riso, sacchetti per il pane, ferro arrugginito, il tutto con una tale ricchezza di linguaggio
che fa di ogni opera un racconto poetico unico. Pagine di pane propone inoltre una
rappresentanza di autori stranieri, confermando il consenso che questa modalità
espressiva ha a livello internazionale.
La mostra Ritualità, tradizione e contemporaneità del pane, nata lo scorso anno
con l'intento di farne un momento di riflessione sugli aspetti salienti della tradizionale
festa di San Giuseppe, tiene in considerazione tutti gli aspetti ideologici, antropologici
e semiotici, della creazione e produzione del pane votivo.
Questa seconda edizione ci permette di continuare a sviluppare ulteriori e possibili
narrazioni artistiche su una tradizione che ha visto nell'elemento "pane", incentrare tutte
le energie e le forze di un'intera comunità.
Nella sala centrale del castello Normanno Svevo si assiste così al dialogo tra due percorsi
espositivi con un unico fil rouge: il pane. Sono presenti due inediti lavori realizzati site
specific, nel corso di una residenza salemitana, dagli artisti Giacomo Rizzo e Sergio
Zavattieri. Due diversi modi di lavorare e di osservare la realtà.
Giacomo Rizzo pone la sua riflessione su una curiosa interpretazione di Achainai,
iconografia del cervo, donato in sacrificio a Demetra per placare il dolore avuto per la
perdita della figlia Persefone, ma anche simbolo di protezione nei confronti delle messi.
La sua opera ci pone di fronte a forme micromolecolari che si ripetono a vista d'occhio,
generando così, una texture di infinite macro briciole di pane.
Anche in Notturno di Sergio Zavattieri, sono presenti, per strane e mistiche coincidenze,
le briciole di pane, ma questa volta le briciole diventano elemento determinate nella
composizione dell'opera.
Due sono gli elementi su cui si codifica l''immagine: il cielo e le stelle. Le stelle realizzate
con le briciole del pane della festa di San Giuseppe, si legano imprescindibilmente al
segno della divinità; il cielo, invece, è un chiaro richiamo all'infinito.
Di certo, condivisi o no, i due lavori sono l'espressione di come un medesimo concetto,
nel rispetto della tradizione e della contaminazione dei linguaggi contemporanei, si
trasforma in un percorso a limite tra l'unicità e la riproduzione, tra la sacralità e la fede,
tra l'etica e l'estetica. A noi il compito di saper leggere il percorso giusto.
viene proposta a Salemi, città del pane rituale, in occasione delle festività di San
Giuseppe. La mostra propone una parte di quanto esposto nel 2015 ed è arricchita
da opere nuove: una raccolta di libri d’artista sul tema del pane, il modo migliore per
dichiarare come la cultura sia il vero nutrimento per lo spirito e i libri il cibo del sapere.
I libri, la maggior parte dei quali realizzati appositamente per l’occasione, offrono un
ventaglio di proposte molto diverse tra loro, spaziano da opere legate all’arte concettuale
a lavori prettamente materici, con molteplici interpretazioni creative e l’utilizzo dei
materiali più disparati, mai scontate anche quando si servono del disegno o della
pittura come mezzo espressivo.
Creati con carte particolari, alcune delle quali fatte a mano, spesso sono realizzati con
materiali inusuali come feltro, ceramica e mosaico. Un nutrito numero di opere poi
nasce dal riutilizzo e dal riciclo di oggetti d’uso dismessi, figli di un’arte povera che
ha ancora ben consolidate radici nel panorama attuale. Sacchi per la farina e per il riso, sacchetti per il pane, ferro arrugginito, il tutto con una tale ricchezza di linguaggio
che fa di ogni opera un racconto poetico unico. Pagine di pane propone inoltre una
rappresentanza di autori stranieri, confermando il consenso che questa modalità
espressiva ha a livello internazionale.
La mostra Ritualità, tradizione e contemporaneità del pane, nata lo scorso anno
con l'intento di farne un momento di riflessione sugli aspetti salienti della tradizionale
festa di San Giuseppe, tiene in considerazione tutti gli aspetti ideologici, antropologici
e semiotici, della creazione e produzione del pane votivo.
Questa seconda edizione ci permette di continuare a sviluppare ulteriori e possibili
narrazioni artistiche su una tradizione che ha visto nell'elemento "pane", incentrare tutte
le energie e le forze di un'intera comunità.
Nella sala centrale del castello Normanno Svevo si assiste così al dialogo tra due percorsi
espositivi con un unico fil rouge: il pane. Sono presenti due inediti lavori realizzati site
specific, nel corso di una residenza salemitana, dagli artisti Giacomo Rizzo e Sergio
Zavattieri. Due diversi modi di lavorare e di osservare la realtà.
Giacomo Rizzo pone la sua riflessione su una curiosa interpretazione di Achainai,
iconografia del cervo, donato in sacrificio a Demetra per placare il dolore avuto per la
perdita della figlia Persefone, ma anche simbolo di protezione nei confronti delle messi.
La sua opera ci pone di fronte a forme micromolecolari che si ripetono a vista d'occhio,
generando così, una texture di infinite macro briciole di pane.
Anche in Notturno di Sergio Zavattieri, sono presenti, per strane e mistiche coincidenze,
le briciole di pane, ma questa volta le briciole diventano elemento determinate nella
composizione dell'opera.
Due sono gli elementi su cui si codifica l''immagine: il cielo e le stelle. Le stelle realizzate
con le briciole del pane della festa di San Giuseppe, si legano imprescindibilmente al
segno della divinità; il cielo, invece, è un chiaro richiamo all'infinito.
Di certo, condivisi o no, i due lavori sono l'espressione di come un medesimo concetto,
nel rispetto della tradizione e della contaminazione dei linguaggi contemporanei, si
trasforma in un percorso a limite tra l'unicità e la riproduzione, tra la sacralità e la fede,
tra l'etica e l'estetica. A noi il compito di saper leggere il percorso giusto.
12
marzo 2016
Ritualità, tradizione e contemporaneità del pane
Dal 12 al 26 marzo 2016
arte contemporanea
presentazione
disegno e grafica
presentazione
disegno e grafica
Location
CASTELLO DI SALEMI
Salemi, Piazza Alicia, (Trapani)
Salemi, Piazza Alicia, (Trapani)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica ore 9.30 / 13.30 e 16.00 /19.00. Sabato 19, domenica 20, orario continuato ore 10.00 / 20.00
Vernissage
12 Marzo 2016, ore 17.30
Autore