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Rivkah Hetherington – Il mare in catene
La scelta di creare una serie di dipinti legati all’eros e al desiderio vissuto attraverso l’esperienza di persone fisicamente disabili ha permesso all’artista di sviscerare in modo diretto e allo stesso tempo poetico il tema più generale del superamento dei limiti che subiamo.
Comunicato stampa
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Le opere presentate in questa personale di Rivkah Hetherington da Fiorile+De Diseño sono parte del progetto Il mare in Catene nato e realizzato nel 2009 e ispirato dall’omonimo balletto realizzato da Francesco Ventriglia, prodotto dall’associazione culturale Eliopoli per la Biennale di Venezia 2007 - “Body & Eros”
Anche in precedenza i lavori di R.H. si sono spesso ispirati ad opere teatrali o cinematografiche: modo e temi che consentono all’artista, citando le sue stesse parole in una nota di accompagnamento all’opera, -…di ampliare la mia ricerca artistica che da tempo affronta la difficoltà di vivere esperienze che in qualche modo sfidano le regole sociali imposte. Partendo da “I monologhi della vagina” di Eve Ensler, “La passione di Giovanna D’arco” di Dreyer, “Sussurri e grida” di Bergman, “Canto il Corpo Elettrico” che usava fotogrammi da due film “Quando Cala la Notte” di Patrizia Rozema e “Le Due Ragazze Innamorate” di Maria Muggenti … Lavoro su lavoro, immagine su immagine, fino ad arrivare a Il mare in catene in cui il pathos drammatico è legato alle emozioni conflittuali espresse direttamente nella danza.
La scelta di creare una serie di dipinti legati all’eros e al desiderio vissuto attraverso l’esperienza di persone fisicamente disabili ha permesso all’artista di sviscerare in modo diretto e allo stesso tempo poetico il tema più generale del superamento dei limiti che subiamo. Un limite palese quello fisico, che tutti possiamo comprendere e che quindi può indossare facilmente gli abiti del nostro singolo spettacolo: inadeguatezza, malattia, età, paura, desiderio inespresso, ogni cosa, insomma, che ci faccia sentire diversi da o inadeguati per. Si parla dell’amore, dell’amore e dei suoi eventuali ostacoli: quelli che ci sono imposti da una società che sempre più ci condiziona nei desideri, nelle aspettative, nei modelli di riferimento, nelle non scelte o quelli che ci poniamo noi e sui quali pesa ogni sorta di fragilità individuale. La necessità di presentare anche alcuni dei bozzetti preparatori è legata a una palese fisicità: sono bozzetti a dimensione reale nei quali ad ogni gesto della danzatrice corrisponde il gesto a pieno corpo dell’artista; calco e contenitore e forma partecipe dell’azione. Vita dell’opera stessa.
Il risultato è al contempo realistico e visionario, plausibile eppure pienamente poetico e metaforico.
Anche in precedenza i lavori di R.H. si sono spesso ispirati ad opere teatrali o cinematografiche: modo e temi che consentono all’artista, citando le sue stesse parole in una nota di accompagnamento all’opera, -…di ampliare la mia ricerca artistica che da tempo affronta la difficoltà di vivere esperienze che in qualche modo sfidano le regole sociali imposte. Partendo da “I monologhi della vagina” di Eve Ensler, “La passione di Giovanna D’arco” di Dreyer, “Sussurri e grida” di Bergman, “Canto il Corpo Elettrico” che usava fotogrammi da due film “Quando Cala la Notte” di Patrizia Rozema e “Le Due Ragazze Innamorate” di Maria Muggenti … Lavoro su lavoro, immagine su immagine, fino ad arrivare a Il mare in catene in cui il pathos drammatico è legato alle emozioni conflittuali espresse direttamente nella danza.
La scelta di creare una serie di dipinti legati all’eros e al desiderio vissuto attraverso l’esperienza di persone fisicamente disabili ha permesso all’artista di sviscerare in modo diretto e allo stesso tempo poetico il tema più generale del superamento dei limiti che subiamo. Un limite palese quello fisico, che tutti possiamo comprendere e che quindi può indossare facilmente gli abiti del nostro singolo spettacolo: inadeguatezza, malattia, età, paura, desiderio inespresso, ogni cosa, insomma, che ci faccia sentire diversi da o inadeguati per. Si parla dell’amore, dell’amore e dei suoi eventuali ostacoli: quelli che ci sono imposti da una società che sempre più ci condiziona nei desideri, nelle aspettative, nei modelli di riferimento, nelle non scelte o quelli che ci poniamo noi e sui quali pesa ogni sorta di fragilità individuale. La necessità di presentare anche alcuni dei bozzetti preparatori è legata a una palese fisicità: sono bozzetti a dimensione reale nei quali ad ogni gesto della danzatrice corrisponde il gesto a pieno corpo dell’artista; calco e contenitore e forma partecipe dell’azione. Vita dell’opera stessa.
Il risultato è al contempo realistico e visionario, plausibile eppure pienamente poetico e metaforico.
15
dicembre 2012
Rivkah Hetherington – Il mare in catene
Dal 15 dicembre 2012 al 19 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
FIORILE+DE DISEñO
Bologna, Via Caldarese, 1/2, (Bologna)
Bologna, Via Caldarese, 1/2, (Bologna)
Orario di apertura
da martedi a sabato ore 10-12,30 e 16-19
Vernissage
15 Dicembre 2012, ore 18
Autore
Curatore