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Rivoluzione Pop
La ‘Rivoluzione Pop’, con il mondo affascinante della Pop Art invade gli spazi della Galleria Restelliartco di V. Vittoria Colonna 9, Roma, dal 15/12/2016 al 31/01/2017. Un racconto cominciato circa 50 anni fa, quello della Pop Art, che continua a coinvolgere ed influenzare ancora oggi il pubblico.
Comunicato stampa
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Nell’Arte del ‘900 ritroviamo un certo risveglio dei sensi con la sua creatività ribelle ed innovativa, rompendo senza soluzione di continuità con la tradizione artistica delle vecchie accademie a tutti i livelli di significato, di forme e di funzione estetica. Poiché l’arte contemporanea sin dalle sue origini si è sempre rifatta ed è sempre stata influenzata dallo spirito magico e selvaggio di una certa creatività primitiva, espressioni primarie di segno e gesto allo stato puro. Il mondo affascinante e tutte le forme della Pop Art invadono gli spazi della Galleria Restelliartco. Un racconto cominciato circa cinquant’anni fa che continua a coinvolgere ed influenzare ancora oggi il
pubblico. “Rivoluzione Pop” propone un viaggio attraverso tutta l’evoluzione della Pop Art Nazionale ed Internazionale a partire dagli anni sessanta quando il movimento iniziò a sperimentare una nuova visione estetica del mondo. Una grande mostra che intende fornire una lettura articolata e
innovativa delle vicende che hanno portato alla nascita e alla diffusione di questo nuovo modo di concepire l’arte. Partendo dagli oggetti simbolo del più egocentrico del gruppo Pop americano Andy Warhol come: “Silver Coke”, “Campbell Soup” e “Brillo Box”, al più nostalgico Roy Lichtenstein che tramite il suo raffinato senso della composizione, riesce a riportare nelle sue opere l’infanzia di un universo lontano, così come gli eroi, gli aviatori di guerra e le fanciulle romantiche piangenti, passando per il romanticismo di Robert Indiana con la serie degli arazzi “Love”, terminando con il social-cultural del
graffitista Keith Haring. Il percorso si estende arrivando appunto all’influenza trasmessa ai nostri artisti italiani, pienamente in sintonia con le analoghe esperienze maturate in ambito internazionale e al tempo stesso linguisticamente autonoma rispetto ai modelli statunitensi ed europei del
periodo. In mostra i televisori e i “Futuristi” di Mario Schifano, gli “Half Dollar” di Franco Angeli, i “Paesaggi” di Tano Festa, “Latte” di Cesare Tacchi, le composizioni in carboncino di Jannis Kounellis successivamente poverista, finendo con i profili d’argento dell’unica donna del gruppo Giosetta Fioroni. La mostra rivela le tendenze stilistiche di quel periodo, il riflettere sui temi dello schermo e dell’oggettualità della pittura, tendenze che portarono alla nascita di un nuovo gruppo noto come La Scuola di Piazza del Popolo. A completare il percorso le opere più significative dei successivi personaggi entrati nel gruppo come: i legni di Mario Ceroli, i “Gesti Tipici” di Sergio Lombardo e gli oggetti in metacrilato di Gino Marotta. Ma ciò che rende questa mostra un autentico unicum, irripetibile nel panorama espositivo è la partecipazione di artisti stranieri come Yasumasa Morimura con la serie delle “Polaroid” travestito da Michael Jackson, Mattew Barney con “Cremaster 5”, e l’incontro di due vecchi amici Tony Oursler con una scultura parlante e Mike Kelley con
un inedito lavoro fotografico.
La mostra si conclude con un obbiettivo puntato anche alle nuove tendenze del contemporaneo includendo generazioni ultime sempre di matrice poppism, Silvano Tessarollo con i coloratissimi lavori in cera, la gestualità pittorica di Daniele Galliano, Elisabetta Benassi con la serie fotografica “Astronauti” e il nipponico surreal pop Hirotsugu Aisu con le sue sperimentazioni in HTML.
pubblico. “Rivoluzione Pop” propone un viaggio attraverso tutta l’evoluzione della Pop Art Nazionale ed Internazionale a partire dagli anni sessanta quando il movimento iniziò a sperimentare una nuova visione estetica del mondo. Una grande mostra che intende fornire una lettura articolata e
innovativa delle vicende che hanno portato alla nascita e alla diffusione di questo nuovo modo di concepire l’arte. Partendo dagli oggetti simbolo del più egocentrico del gruppo Pop americano Andy Warhol come: “Silver Coke”, “Campbell Soup” e “Brillo Box”, al più nostalgico Roy Lichtenstein che tramite il suo raffinato senso della composizione, riesce a riportare nelle sue opere l’infanzia di un universo lontano, così come gli eroi, gli aviatori di guerra e le fanciulle romantiche piangenti, passando per il romanticismo di Robert Indiana con la serie degli arazzi “Love”, terminando con il social-cultural del
graffitista Keith Haring. Il percorso si estende arrivando appunto all’influenza trasmessa ai nostri artisti italiani, pienamente in sintonia con le analoghe esperienze maturate in ambito internazionale e al tempo stesso linguisticamente autonoma rispetto ai modelli statunitensi ed europei del
periodo. In mostra i televisori e i “Futuristi” di Mario Schifano, gli “Half Dollar” di Franco Angeli, i “Paesaggi” di Tano Festa, “Latte” di Cesare Tacchi, le composizioni in carboncino di Jannis Kounellis successivamente poverista, finendo con i profili d’argento dell’unica donna del gruppo Giosetta Fioroni. La mostra rivela le tendenze stilistiche di quel periodo, il riflettere sui temi dello schermo e dell’oggettualità della pittura, tendenze che portarono alla nascita di un nuovo gruppo noto come La Scuola di Piazza del Popolo. A completare il percorso le opere più significative dei successivi personaggi entrati nel gruppo come: i legni di Mario Ceroli, i “Gesti Tipici” di Sergio Lombardo e gli oggetti in metacrilato di Gino Marotta. Ma ciò che rende questa mostra un autentico unicum, irripetibile nel panorama espositivo è la partecipazione di artisti stranieri come Yasumasa Morimura con la serie delle “Polaroid” travestito da Michael Jackson, Mattew Barney con “Cremaster 5”, e l’incontro di due vecchi amici Tony Oursler con una scultura parlante e Mike Kelley con
un inedito lavoro fotografico.
La mostra si conclude con un obbiettivo puntato anche alle nuove tendenze del contemporaneo includendo generazioni ultime sempre di matrice poppism, Silvano Tessarollo con i coloratissimi lavori in cera, la gestualità pittorica di Daniele Galliano, Elisabetta Benassi con la serie fotografica “Astronauti” e il nipponico surreal pop Hirotsugu Aisu con le sue sperimentazioni in HTML.
14
dicembre 2016
Rivoluzione Pop
Dal 14 dicembre 2016 al 31 gennaio 2017
arte moderna e contemporanea
Location
RESTELLIARTCO
Roma, Via Vittoria Colonna, 9, (Roma)
Roma, Via Vittoria Colonna, 9, (Roma)
Orario di apertura
Lun. 16.00 19.30
Mar. - Sab. 10.30 13.30 - 16.00 19.30
Vernissage
14 Dicembre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore