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Robert Doisneau – Pescatore d’immagini
Curata dall’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudille e Annette Doisneau – in collaborazione con Piero Pozzi, prodotta e realizzata da Di Chroma Photography, ViDi – Visit Different, l’esposizione offre l’occasione di ammirare, attraverso una suggestiva selezione di 70 immagini in bianco e nero, l’universo creativo del grande fotografo francese.
Comunicato stampa
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Curata dall’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudille e Annette Doisneau – in collaborazione con Piero Pozzi, prodotta e realizzata da Di Chroma Photography, ViDi - Visit Different, l’esposizione offre l’occasione di ammirare, attraverso una suggestiva selezione di 70 immagini in bianco e nero, l’universo creativo del grande fotografo francese.
Nel raffinato allestimento delle sale di Palazzo Lanfranchi, il percorso espositivo si apre con l’autoritratto del 1949 e ripercorre i motivi più cari a Doisneau, conducendo il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese.
I soggetti prediletti delle sue fotografie sono, infatti, i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere in questa città senza tempo. Nelle parole dell’artista: “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade”.
Doisneau ha lasciato l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo: quella dei bistrot e dei clochards, delle antiche professioni e dei mercati a Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori, poeti, come Jacques Prévert, che con Doisneau condivise un’amicizia fraterna e testimoniata dallo scatto Prévert au guéridon, che lo ritrae seduto al tavolino di un bar con il fedele cane e l’ancor più fedele sigaretta.
Tra i capolavori più celebri esposti a Pisa anche Le Baiser de l'Hôtel de Ville, foto del 1950 che ritrae una giovane coppia che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non è stata scattata per caso: Doisneau, infatti, stava realizzando un servizio per la rivista americana Life e per questo chiese ai due giovani di posare per lui. Nelle sale di Palazzo Lanfranchi è inoltre possibile ammirare Les pains de Picasso, in cui l’artista spagnolo, vestito con la sua tipica maglietta a righe, gioca a farsi ritrarre seduto al tavolo della cucina davanti a dei pani che surrogano, con la loro forma, le sue mani.
Come sottolinea Andrea Ferrante, Assessore alla Cultura del Comune di Pisa e Presidente del Museo della Grafica: "Una mostra importante per cui ci aspettiamo una forte partecipazione. Pisa, che negli stessi mesi ospiterà altri eventi di notevole caratura, sarà meta obbligata per tutti gli appassionati della grande fotografia".
Note biografiche
Robert Doisneau (1912-1994), che amava paragonarsi a Eugène Atget, uno dei padri della fotografia del Novecento, percorre fotograficamente le periferie di Parigi per “impossessarsi dei tesori che i suoi contemporanei trasmettono inconsciamente”.
È una Parigi umanista e generosa ma anche sublime che si rivela nella nudità del quotidiano; nessuno meglio di lui si avvicina e fissa nell’istante della fotografia gli uomini nella loro verità quotidiana, qualche volta reinventata. Il suo lavoro di intimo spettatore appare oggi come un vasto album di famiglia dove ciascuno si riconosce con emozione.
Noto oggi al grande pubblico, Doisneau, dopo essersi diplomato all’École Estienne, scopre la fotografia da giovane, mentre lavora in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti farmaceutici. Nel 1931 è operatore da Vigneau e, nel 1934, fotografo per le officine Renault da cui viene licenziato cinque anni più tardi per assenteismo. Nel 1939 diviene fotografo-illustratore free-lance e nel 1946 entra definitivamente nell’agenzia Rapho. Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere e, a partire dagli anni Settanta, ottiene i primi importanti riconoscimenti. Da allora le sue fotografie vengono pubblicate, riprodotte e vendute in tutto il mondo.
Autore di un grande numero di opere (gli archivi di Robert Doisneau comprendono circa 450.000 fotografie), Doisneau è diventato il più illustre rappresentante della fotografia “umanista” in Francia. Le sue immagini sono oggi conservate nelle più grandi collezioni in Francia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e sono esposte in tutto il mondo.
Nel raffinato allestimento delle sale di Palazzo Lanfranchi, il percorso espositivo si apre con l’autoritratto del 1949 e ripercorre i motivi più cari a Doisneau, conducendo il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese.
I soggetti prediletti delle sue fotografie sono, infatti, i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere in questa città senza tempo. Nelle parole dell’artista: “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade”.
Doisneau ha lasciato l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo: quella dei bistrot e dei clochards, delle antiche professioni e dei mercati a Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori, poeti, come Jacques Prévert, che con Doisneau condivise un’amicizia fraterna e testimoniata dallo scatto Prévert au guéridon, che lo ritrae seduto al tavolino di un bar con il fedele cane e l’ancor più fedele sigaretta.
Tra i capolavori più celebri esposti a Pisa anche Le Baiser de l'Hôtel de Ville, foto del 1950 che ritrae una giovane coppia che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non è stata scattata per caso: Doisneau, infatti, stava realizzando un servizio per la rivista americana Life e per questo chiese ai due giovani di posare per lui. Nelle sale di Palazzo Lanfranchi è inoltre possibile ammirare Les pains de Picasso, in cui l’artista spagnolo, vestito con la sua tipica maglietta a righe, gioca a farsi ritrarre seduto al tavolo della cucina davanti a dei pani che surrogano, con la loro forma, le sue mani.
Come sottolinea Andrea Ferrante, Assessore alla Cultura del Comune di Pisa e Presidente del Museo della Grafica: "Una mostra importante per cui ci aspettiamo una forte partecipazione. Pisa, che negli stessi mesi ospiterà altri eventi di notevole caratura, sarà meta obbligata per tutti gli appassionati della grande fotografia".
Note biografiche
Robert Doisneau (1912-1994), che amava paragonarsi a Eugène Atget, uno dei padri della fotografia del Novecento, percorre fotograficamente le periferie di Parigi per “impossessarsi dei tesori che i suoi contemporanei trasmettono inconsciamente”.
È una Parigi umanista e generosa ma anche sublime che si rivela nella nudità del quotidiano; nessuno meglio di lui si avvicina e fissa nell’istante della fotografia gli uomini nella loro verità quotidiana, qualche volta reinventata. Il suo lavoro di intimo spettatore appare oggi come un vasto album di famiglia dove ciascuno si riconosce con emozione.
Noto oggi al grande pubblico, Doisneau, dopo essersi diplomato all’École Estienne, scopre la fotografia da giovane, mentre lavora in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti farmaceutici. Nel 1931 è operatore da Vigneau e, nel 1934, fotografo per le officine Renault da cui viene licenziato cinque anni più tardi per assenteismo. Nel 1939 diviene fotografo-illustratore free-lance e nel 1946 entra definitivamente nell’agenzia Rapho. Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere e, a partire dagli anni Settanta, ottiene i primi importanti riconoscimenti. Da allora le sue fotografie vengono pubblicate, riprodotte e vendute in tutto il mondo.
Autore di un grande numero di opere (gli archivi di Robert Doisneau comprendono circa 450.000 fotografie), Doisneau è diventato il più illustre rappresentante della fotografia “umanista” in Francia. Le sue immagini sono oggi conservate nelle più grandi collezioni in Francia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e sono esposte in tutto il mondo.
22
marzo 2018
Robert Doisneau – Pescatore d’immagini
Dal 22 marzo al 17 giugno 2018
fotografia
Location
MUSEO DELLA GRAFICA – PALAZZO LANFRANCHI
Pisa, Lungarno Galileo Galilei, 9, (Pisa)
Pisa, Lungarno Galileo Galilei, 9, (Pisa)
Biglietti
Intero: €9,00
Ridotto: €7,00
Orario di apertura
Lunedì - domenica 09:00-19:00
Vernissage
22 Marzo 2018, su invito
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore