Robert Storr, direttore della 52° Biennale Arti Visive di Venezia, il primo americano ad avere assunto questa posizione, terrà presso la Facoltà Design e Arti dell'Università Iuav di Venezia una serie di tre incontri aperti al pubblico.
Le conversazioni avranno come tema i criteri della prossima Biennale, appunto, in un momento in cui non mancano polemiche sui nomi scelti per la mostra e in cui, più in generale, ferve il dibattito su che cosa significhi creare un'esposizione capace di rimanere nella storia, possibilmente di "fare storia" e non soltanto attrarre pubblico e stampa.
L'identità stessa della Biennale è in discussione, del resto come quella di ogni grande mostra d'arte contemporanea: ci si chiede se nel momento del loro massimo successo hanno, in realtà, ancora un vero senso culturale.
Robert Storr, già professore di Arte Moderna alla New York University, dallo scorso febbraio diventato preside della Yale School of Arts. Storr è consulente del Philadelphia Museum of Arts ed è stato lungamente Senior Curator al MoMA di New York e ha organizzato mostre, tra l'altro, di grandi nomi quali Gehrard Richter, Tony Smith, Max Beckman. Ha scritto saggi su Philip Guston, Chuck Close, Louise Bourgeois.