Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Roberta Agostini Kali – Del nostro mistero è la stanza.
L’ Artista lega i luoghi comuni figurali con i significati della vita, la filosofia degli atteggiamenti, il conflitto di una civiltà antica con la nostra, incorniciata attraverso archetipi che fanno leggere una letteratura popolare, plastica e disordinata.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Roberta Agostini Kali, Danilo Cantaro, Menotti Lerro, Pinuccia Mazzocco, Francesco Sciaccaluga, Eugenia Serafini.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Agostini toglie all’arte l’aura sacrale per portarsi nella pratica di scavo dell’io. Ecco svelarsi nei disegni azioni e movimenti,frutto diretto di contenuti della mente,di un “flusso di coscienza”, per via di pensieri colti nel loro farsi immediato, nel loro germinare e nel loro scorrere, attraverso associazioni libere, casuali e talvolta disordinate. La sua è una rivoluzionaria esplorazione della dimensione psichica nella sua totalità e profondità, anche se talvolta in talune tavole la materia è graffiante, da lasciare persino sbigottiti coloro che si addentrano nell’incursione visiva. L’arte, il segno, l’immagine di Roberta Agostini Kali lega i luoghi comuni figurali con i significati della vita, la filosofia degli atteggiamenti, il conflitto di una civiltà antica con la nostra, incorniciata attraverso archetipi che fanno leggere una letteratura popolare, plastica e disordinata. L’artista scava in una cultura primordiale rendendo le immagini in un’ottica percettiva, di prelievi a livello onirici. Quel disegno in bianconero associa l’utilizzazione strumentale del racconto alla collocazione febbrile di un’umanità animale che definisce le emulsioni e gli umori di una civiltà del feticcio. La sua è quasi un’estrema occasione kafkiana, una scelta culturale che vive a fondo la psicoanalisi e il profondo io che alberga in ogni corpo, svelando finestre con puntuale fecondità creativa, con autentica passione, facendone emergere l’assurdo, la fabulazione oscura, il sussulto del subconscio”.
Biografia dell’artista
Roberta Agostini Kali nasce nel 1974 ed abita da sempre nella sua amata valle, il Casentino. Non ricorda se ha cominciato prima a camminare o a disegnare … Dopo le scuole medie decide di dedicarsi alle sue passioni, il disegno e l’Arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo; ed è lì, a sedici anni, che sperimenta per la prima volta l’esperienza del disegno espressionista e vagamente surreale, insieme alla tecnica del chiaro-scuro sua peculiare, che la contraddistingueranno anche per il suo modus operandi a venire. Dopo le superiori decide di frequentare l’istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze (I.S.I.A) dove, nei primi anni di studio, si da molta importanza alla grafica, all’illustrazione, all’indagine sul segno, alla ricerca visiva ed alla psicologia applicata all’immagine: è qui, nell’underground fiorentino, che inizia ad esporre per le prime volte; ma col passare del tempo, presso questo Istituto,avverte che la sua creatività viene sempre più compressa e relativizzata ad un concetto, quello del progetto d’Industrial Design più che dell’Arte,assai dipendente direttamente da modelli di tecnologia industriale e informatici e/o da logiche economiche e di mercato e così, sentendosi votata all’attività dell‘Arte pura e cruda, ad un istante dalla fine di tutto il percorso, abbandona tale Istituto e si da a una ricerca, in campo artistico, da autodidatta e libera creatrice. Poco dopo questo periodo, però, incontra sul suo cammino una grossa crisi personale che la vedrà purtroppo bruciare tutto il lavoro artistico svolto fino a quel momento ed interrompere ogni attività per circa dieci anni. Dal 2014 ha ricominciato a produrre nuove opere e svariate sono le mostre che la riguardano, sia in Italia, (a Firenze, a Roma, a Napoli, a Venezia, a Forte dei Marmi) che all’estero (a Londra ed in Austria) per citarne alcune. Creare per lei è come una specie di auto-terapia che la mantiene in salute e felice, per non dire una sorta di yoga, disciplina che studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti. Nell’ottobre 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza la invita e le cura la mostra personale dal titolo “Del nostro mistero è la stanza” al Plus Florence di Firenze, nel Progetto “Scenari”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Agostini toglie all’arte l’aura sacrale per portarsi nella pratica di scavo dell’io. Ecco svelarsi nei disegni azioni e movimenti,frutto diretto di contenuti della mente,di un “flusso di coscienza”, per via di pensieri colti nel loro farsi immediato, nel loro germinare e nel loro scorrere, attraverso associazioni libere, casuali e talvolta disordinate. La sua è una rivoluzionaria esplorazione della dimensione psichica nella sua totalità e profondità, anche se talvolta in talune tavole la materia è graffiante, da lasciare persino sbigottiti coloro che si addentrano nell’incursione visiva. L’arte, il segno, l’immagine di Roberta Agostini Kali lega i luoghi comuni figurali con i significati della vita, la filosofia degli atteggiamenti, il conflitto di una civiltà antica con la nostra, incorniciata attraverso archetipi che fanno leggere una letteratura popolare, plastica e disordinata. L’artista scava in una cultura primordiale rendendo le immagini in un’ottica percettiva, di prelievi a livello onirici. Quel disegno in bianconero associa l’utilizzazione strumentale del racconto alla collocazione febbrile di un’umanità animale che definisce le emulsioni e gli umori di una civiltà del feticcio. La sua è quasi un’estrema occasione kafkiana, una scelta culturale che vive a fondo la psicoanalisi e il profondo io che alberga in ogni corpo, svelando finestre con puntuale fecondità creativa, con autentica passione, facendone emergere l’assurdo, la fabulazione oscura, il sussulto del subconscio”.
Biografia dell’artista
Roberta Agostini Kali nasce nel 1974 ed abita da sempre nella sua amata valle, il Casentino. Non ricorda se ha cominciato prima a camminare o a disegnare … Dopo le scuole medie decide di dedicarsi alle sue passioni, il disegno e l’Arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo; ed è lì, a sedici anni, che sperimenta per la prima volta l’esperienza del disegno espressionista e vagamente surreale, insieme alla tecnica del chiaro-scuro sua peculiare, che la contraddistingueranno anche per il suo modus operandi a venire. Dopo le superiori decide di frequentare l’istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze (I.S.I.A) dove, nei primi anni di studio, si da molta importanza alla grafica, all’illustrazione, all’indagine sul segno, alla ricerca visiva ed alla psicologia applicata all’immagine: è qui, nell’underground fiorentino, che inizia ad esporre per le prime volte; ma col passare del tempo, presso questo Istituto,avverte che la sua creatività viene sempre più compressa e relativizzata ad un concetto, quello del progetto d’Industrial Design più che dell’Arte,assai dipendente direttamente da modelli di tecnologia industriale e informatici e/o da logiche economiche e di mercato e così, sentendosi votata all’attività dell‘Arte pura e cruda, ad un istante dalla fine di tutto il percorso, abbandona tale Istituto e si da a una ricerca, in campo artistico, da autodidatta e libera creatrice. Poco dopo questo periodo, però, incontra sul suo cammino una grossa crisi personale che la vedrà purtroppo bruciare tutto il lavoro artistico svolto fino a quel momento ed interrompere ogni attività per circa dieci anni. Dal 2014 ha ricominciato a produrre nuove opere e svariate sono le mostre che la riguardano, sia in Italia, (a Firenze, a Roma, a Napoli, a Venezia, a Forte dei Marmi) che all’estero (a Londra ed in Austria) per citarne alcune. Creare per lei è come una specie di auto-terapia che la mantiene in salute e felice, per non dire una sorta di yoga, disciplina che studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti. Nell’ottobre 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza la invita e le cura la mostra personale dal titolo “Del nostro mistero è la stanza” al Plus Florence di Firenze, nel Progetto “Scenari”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
22
ottobre 2016
Roberta Agostini Kali – Del nostro mistero è la stanza.
Dal 22 ottobre 2016 al 06 aprile 2017
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica, su appuntamento.
Vernissage
22 Ottobre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore