Personale dell'illustratrice di libri per ragazzi Roberta Angeletti.

Le tavole tratte dai suoi libri sono le protagoniste di questa affascinante mostra che ci riporta al mondo pieno di fantasia della nostra infanzia. Tale mostra è dedicata, oltre che ai bambini, anche agli adulti che sanno apprezzare i segni raffinati dell'arte. La mostra resterà aperta fino a
Giovedì 1 Aprile.


I bambini avranno occasione di incontrare l'illustratrice
Roberta Angeletti il pomeriggio di
Domenica 21 Marzo nel consueto appuntamento domenicale "Bibli racconta...". Nel titolo scelto per la mostra è racchiusa la poetica dell'illustratrice, il suo modo di sentire e concepire l'arte dell'illustrazione che è per l'appunto narrazione parallela, racconto di eventi e di immagini, illustrazione come sintesi di due linguaggi che si incontrano nel prodotto libro.

Roberta Angeletti nata a Civitavecchia nel 1964, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Viterbo, specializzandosi in Pittura. Esordisce nel mondo dell’illustrazione nel 1995 al concorso illustratori della Fiera del Libro di Bologna e nel 1996 inizia a pubblicare anche con editori stranieri. Solo nel 2001 lascia completamente l’insegnamento per il mondo dell’illustrazione per bambini che, al giorno d’oggi, è la sua attività principale. Come illustratrice, inoltre, promuove e tiene corsi, laboratori, seminari rivolti a bambini e adulti in scuole, biblioteche o musei per promuovere la lettura, l’educazione all’immagine e il libro illustrato (Sarmede,Tarquinia, Roma).

Ha illustrato oltre venti libri per bambini – alcuni dei quali tradotti in diverse lingue straniere - che sono stati pubblicati, fra l’altro, per le case editrici Villa Rica (Belo Horizonte), Grimm Press (Taipei), De Agostini (Novara), Emme (Trieste), Edicolors (Genova), Falzea (Reggio Calabria), Castalia e Lattes (Torino).

I segni di Roberta Angeletti, graffiati sul colore, sono quelli arguti e caricaturali dell’ironia, sono quelli che compongono ardite soluzioni prospettiche e quelli che, dolci e delicati, raccolgono l’eredità zavreliana.