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Roberta Cavallari – Sipario
“Sipario” presenta, in un allestimento vivido e corposo, le nuove grandi tele dell’artista unitamente ad alcuni lavori di dimensioni più piccole che indagano il rapporto tra lo spazio, il vuoto, l’abitare e la metafisica dilatata di luoghi e non-luoghi.
Comunicato stampa
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Il giorno 28 aprile 2022 alle ore 18.30 Curva Pura inaugura Sipario, la prima mostra personale a Roma dell’artista ferrarese Roberta Cavallari, a cura di Vittorio Beltrami e Andrea Romagnoli.
“Sipario” presenta, in un allestimento vivido e corposo, le nuove grandi tele dell’artista unitamente ad alcuni lavori di dimensioni più piccole che indagano il rapporto tra lo spazio, il vuoto, l’abitare e la metafisica dilatata di luoghi e non-luoghi.
La ricerca di Roberta Cavallari si evolve dal tema autobiografico, che ha caratterizzato gli anni accademici, per poi estendersi alla rappresentazione di spazi interni, stanze, arredi stantii. Il cono visivo della Cavallari si restringe su angoli interni, focalizzandosi sugli oggetti, quasi mai sul corpo, salvo laddove se ne scorgano tracce. Dell’essere umano restano citazioni, busti romani, suppellettili che, come metafisici feticci, si stagliano dentro cornici circoscritte. A volte si scorgono riferimenti ai mezzi di comunicazione, reperti obsoleti o scollegati, quasi ad auspicare una comunicazione che viene però interrotta. L’assenza e il vuoto che si respirano nelle immagini creano una dimensione surreale, dove il colore saturo si fa velluto, legno e mattone. Il linguaggio, solo in apparenza figurativo, si struttura attraverso solide campiture, raffigurazioni di arredi e oggetti che divengono totem silenti. I piani delineano polverose e crostose mani di colore, come pareti domestiche di fine novecento, o moquette variopinte, dipinte con attitudine certosina.
Roberta Cavallari, nata in provincia di Ferrara, studia pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue il diploma nel 2001; si forma come docente di Disegno e Storia dell’arte presso l’Università di Bologna e nel 2009 frequenta il biennio di specializzazione in fotografia presso la medesima Accademia. Nel 2006 e 2007 realizza due mostre personali presso l'Istituto di cultura tedesca e francese di Bologna. Nel medesimo anno è finalista nella sezione pittura al Premio Celeste. Nel 2008 una sua opera entra nella collezione Samp, (Bologna). Partecipa alla Biennale di Venezia del 2011, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2012 è in Argentina, dove realizza una mostra personale presso il Centro Cultural Borges, a cura di Massimo Scaringella. Nel 2013 partecipa ad un progetto collettivo presso la Galleria + di Bologna, a cura di Raffaele Quattrone e Cittadellarte, Biella. Nel 2016 è finalista al Premio Nocivelli e nel 2019 espone presso la Galleria Studio 53 a Rovereto, a cura di R. Pizzini.
“Sipario” presenta, in un allestimento vivido e corposo, le nuove grandi tele dell’artista unitamente ad alcuni lavori di dimensioni più piccole che indagano il rapporto tra lo spazio, il vuoto, l’abitare e la metafisica dilatata di luoghi e non-luoghi.
La ricerca di Roberta Cavallari si evolve dal tema autobiografico, che ha caratterizzato gli anni accademici, per poi estendersi alla rappresentazione di spazi interni, stanze, arredi stantii. Il cono visivo della Cavallari si restringe su angoli interni, focalizzandosi sugli oggetti, quasi mai sul corpo, salvo laddove se ne scorgano tracce. Dell’essere umano restano citazioni, busti romani, suppellettili che, come metafisici feticci, si stagliano dentro cornici circoscritte. A volte si scorgono riferimenti ai mezzi di comunicazione, reperti obsoleti o scollegati, quasi ad auspicare una comunicazione che viene però interrotta. L’assenza e il vuoto che si respirano nelle immagini creano una dimensione surreale, dove il colore saturo si fa velluto, legno e mattone. Il linguaggio, solo in apparenza figurativo, si struttura attraverso solide campiture, raffigurazioni di arredi e oggetti che divengono totem silenti. I piani delineano polverose e crostose mani di colore, come pareti domestiche di fine novecento, o moquette variopinte, dipinte con attitudine certosina.
Roberta Cavallari, nata in provincia di Ferrara, studia pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue il diploma nel 2001; si forma come docente di Disegno e Storia dell’arte presso l’Università di Bologna e nel 2009 frequenta il biennio di specializzazione in fotografia presso la medesima Accademia. Nel 2006 e 2007 realizza due mostre personali presso l'Istituto di cultura tedesca e francese di Bologna. Nel medesimo anno è finalista nella sezione pittura al Premio Celeste. Nel 2008 una sua opera entra nella collezione Samp, (Bologna). Partecipa alla Biennale di Venezia del 2011, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2012 è in Argentina, dove realizza una mostra personale presso il Centro Cultural Borges, a cura di Massimo Scaringella. Nel 2013 partecipa ad un progetto collettivo presso la Galleria + di Bologna, a cura di Raffaele Quattrone e Cittadellarte, Biella. Nel 2016 è finalista al Premio Nocivelli e nel 2019 espone presso la Galleria Studio 53 a Rovereto, a cura di R. Pizzini.
28
aprile 2022
Roberta Cavallari – Sipario
Dal 28 aprile al 28 maggio 2022
arte contemporanea
Location
CURVA PURA
Roma, Via Giuseppe Acerbi, 1a, (Roma)
Roma, Via Giuseppe Acerbi, 1a, (Roma)
Orario di apertura
Ogni giovedì 18-21 e gli altri giorni su appuntamento (mail a curvapura@gmail.com
Vernissage
28 Aprile 2022, 18:30
Sito web
Ufficio stampa
Melasecca PressOffice
Autore
Curatore