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Roberta Signani – Variazioni sul tema
Per l’artista spezzina è arrivato il momento di dedicarsi ad un nuovo modo d’intendere la pittura, prevedendo perciò una riduzione primaria sulla complementarietà di colori e forme.
Comunicato stampa
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S’inaugura sabato 14 novembre 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Variazioni sul tema” di Roberta Signani a cura di Andrea Rossetti. La mostra resterà aperta fino al 25 novembre 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.
In origine era il paesaggio. Senonché i bisogni che sottendono la ricerca di un artista possono cambiare le sue scelte, anche di molto, prestando il fianco alla delineazione di spartiacque che non prevedono ritorno. Così per Roberta Signani è arrivato il tempo di dedicarsi ad un nuovo modo d'intendere la pittura, e di trainare lo sviluppo paesaggistico verso una netta razionalizzazione di ogni tratto pittorico maturato nell'osservazione della realtà, prevedendo perciò una riduzione primaria sulla complementarietà di colori e forme. È la libera entrata dell'artista spezzina nella cultura visiva promossa dal Movimento Arte Concreta, dove Bruno Munari fu personalità di punta attenta ad un ritorno al significato effettivo, in qualche modo “crudo”, di una pittura messa nelle condizioni di dar valore per prima cosa ai suoi componenti. Un arte che non ha bisogno della realtà (ma nemmeno di eccessivi afflati poetici) per esistere, ma anzi in cui giochi illusori e isterismi soggettivanti hanno cessato di essere necessità.
Non per nulla questo attuale rapporto di coesione pittorica tra la Signani e l'artista/designer milanese (come anche con la figura “similare” dello svizzero Max Bill) nasce da un background comune, che s'identifica nella passione per la progettazione oggettuale. L'arte così congetturata diviene un vero luogo di strutturazione, la pittura passa da istintualità libera a progetto precostituito, quindi a farsi valere in quanto tecnica e controllo del proprio esercizio. È il raziocinio che porta l'azione pittorica ad essere metodo applicato, dove il colore (acrilico non a caso) steso con dovizia di precisione tuttavia è un'appendice colour field tirata a lucido, incontrando alcuni stilemi prediletti da artisti quali Noland o Stella; con la loro stessa intenzionale precisione la Signani “delega” a stretti rapporti geometrico-numerici la costruzione dell'opera, districando quindi munariamente transizioni cromatiche pseudo-motorie, teorizzate a mo' di cinetici movimenti di superficie. Geometria e colore trattati da unici elementi costituenti, e il dosaggio di un esigenza concreto-pittorica (svincolata da ogni inganno dimensionale, ma non percettivo) con quella anti-espressionista dell'astrazione post-pittorica americana, sono questi i termini con cui la pittura andrà a riformulare “signanamente” la sua universale concretezza.
In origine era il paesaggio. Senonché i bisogni che sottendono la ricerca di un artista possono cambiare le sue scelte, anche di molto, prestando il fianco alla delineazione di spartiacque che non prevedono ritorno. Così per Roberta Signani è arrivato il tempo di dedicarsi ad un nuovo modo d'intendere la pittura, e di trainare lo sviluppo paesaggistico verso una netta razionalizzazione di ogni tratto pittorico maturato nell'osservazione della realtà, prevedendo perciò una riduzione primaria sulla complementarietà di colori e forme. È la libera entrata dell'artista spezzina nella cultura visiva promossa dal Movimento Arte Concreta, dove Bruno Munari fu personalità di punta attenta ad un ritorno al significato effettivo, in qualche modo “crudo”, di una pittura messa nelle condizioni di dar valore per prima cosa ai suoi componenti. Un arte che non ha bisogno della realtà (ma nemmeno di eccessivi afflati poetici) per esistere, ma anzi in cui giochi illusori e isterismi soggettivanti hanno cessato di essere necessità.
Non per nulla questo attuale rapporto di coesione pittorica tra la Signani e l'artista/designer milanese (come anche con la figura “similare” dello svizzero Max Bill) nasce da un background comune, che s'identifica nella passione per la progettazione oggettuale. L'arte così congetturata diviene un vero luogo di strutturazione, la pittura passa da istintualità libera a progetto precostituito, quindi a farsi valere in quanto tecnica e controllo del proprio esercizio. È il raziocinio che porta l'azione pittorica ad essere metodo applicato, dove il colore (acrilico non a caso) steso con dovizia di precisione tuttavia è un'appendice colour field tirata a lucido, incontrando alcuni stilemi prediletti da artisti quali Noland o Stella; con la loro stessa intenzionale precisione la Signani “delega” a stretti rapporti geometrico-numerici la costruzione dell'opera, districando quindi munariamente transizioni cromatiche pseudo-motorie, teorizzate a mo' di cinetici movimenti di superficie. Geometria e colore trattati da unici elementi costituenti, e il dosaggio di un esigenza concreto-pittorica (svincolata da ogni inganno dimensionale, ma non percettivo) con quella anti-espressionista dell'astrazione post-pittorica americana, sono questi i termini con cui la pittura andrà a riformulare “signanamente” la sua universale concretezza.
14
novembre 2015
Roberta Signani – Variazioni sul tema
Dal 14 al 25 novembre 2015
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-19.00
Vernissage
14 Novembre 2015, ore 17.00
Autore
Curatore