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Roberta Silva – Ovunquetusia
Come molti altri lavori di Roberta Silva , anche questa installazione utilizza o attrae onde fisiche, siano esse luminose, elettriche o sismiche
Comunicato stampa
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Come nei suoi progetti precedenti, Roberta Silva presenta alla galleria francesca kaufmann un’installazione studiata appositamente per lo spazio. In questo caso però il concetto stesso di opera site-specific è capovolto, giocando a mimetizzarsi all’interno della cornice architettonica. Silva ha apportato infatti solo alcuni leggeri cambiamenti alla struttura originale della galleria, conservandone le proporzioni e pulendola di tutte le decorazioni interferenti. Il risultato è un sottile ed invisibile intervento che ne preserva il carattere e contemporaneamente le fornisce un’atmosfera purificata. Partendo dal cuore della galleria, il magazzino, e procedendo verso l’esterno nelle altre due stanze, Roberta Silva ha disegnato un ambiente di luce in movimento. In questo senso Ovunquetusia si sviluppa sull’idea di ‘rivelazione’, intesa come movimento di un pensiero in opposizione alla contemplazione statica di un’immagine.
Come molti altri lavori di Roberta Silva, anche questa installazione utilizza o attrae onde fisiche, siano esse luminose, elettriche o sismiche, andando oltre la percezione sensibile superficiale e proiettando l’esperienza all’interno del corpo stesso di chi attraversa lo spazio. I flash di luce sono troppo forti per essere catturati da uno sguardo comune, ma forti abbastanza per essere percepiti non visivamente, diventando in entrambi i casi un’esperienza fisica, soggettiva, differente per ogni singolo individuo. Ed è proprio nel senso di una più profonda coscienza del proprio corpo e dei suoi più nascosti ricettacoli che si deve intendere l’idea di ‘rivelazione’. Tralasciando l’aspetto più fisico del suo lavoro, l’installazione di Roberta Silva, con i suoi continui passaggi dalla luce all’oscurità-ombra, può essere intesa anche come la rappresentazione visiva di altre forme di ‘rivelazione’, come ad esempio quelle dei grandi mistici e pensatori antichi, che attraverso la metafora della luce hanno descritto o speculato sui percorsi delle idee dalla loro dimensione eterea a quella materiale.
Come in tutti i lavori precedenti di Roberta Silva, anche in Ovunquetusia emerge una sottile violenza, sebbene nascosta dal suo minimalismo formale: nell’usare delle leggere scosse elettriche o la pesante materialità e conduttività del mercurio, l’intenzione dell’artista è quella di disturbare e creare delle reazioni. I diversi materiali utilizzati, poi, sono tutti dei catalizzatori della sfera fisico-umana: richiamano un mondo dimenticato, alchemico, in cui la dimensione umana e quella naturale erano unite in modo più primitivo ma assolutamente più consapevole delle potenzialità della percezione.
Come molti altri lavori di Roberta Silva, anche questa installazione utilizza o attrae onde fisiche, siano esse luminose, elettriche o sismiche, andando oltre la percezione sensibile superficiale e proiettando l’esperienza all’interno del corpo stesso di chi attraversa lo spazio. I flash di luce sono troppo forti per essere catturati da uno sguardo comune, ma forti abbastanza per essere percepiti non visivamente, diventando in entrambi i casi un’esperienza fisica, soggettiva, differente per ogni singolo individuo. Ed è proprio nel senso di una più profonda coscienza del proprio corpo e dei suoi più nascosti ricettacoli che si deve intendere l’idea di ‘rivelazione’. Tralasciando l’aspetto più fisico del suo lavoro, l’installazione di Roberta Silva, con i suoi continui passaggi dalla luce all’oscurità-ombra, può essere intesa anche come la rappresentazione visiva di altre forme di ‘rivelazione’, come ad esempio quelle dei grandi mistici e pensatori antichi, che attraverso la metafora della luce hanno descritto o speculato sui percorsi delle idee dalla loro dimensione eterea a quella materiale.
Come in tutti i lavori precedenti di Roberta Silva, anche in Ovunquetusia emerge una sottile violenza, sebbene nascosta dal suo minimalismo formale: nell’usare delle leggere scosse elettriche o la pesante materialità e conduttività del mercurio, l’intenzione dell’artista è quella di disturbare e creare delle reazioni. I diversi materiali utilizzati, poi, sono tutti dei catalizzatori della sfera fisico-umana: richiamano un mondo dimenticato, alchemico, in cui la dimensione umana e quella naturale erano unite in modo più primitivo ma assolutamente più consapevole delle potenzialità della percezione.
15
aprile 2004
Roberta Silva – Ovunquetusia
Dal 15 aprile al 30 maggio 2004
giovane arte
Location
KAUFMANN REPETTO
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì dalle 11.30 alle 19.30
Sabato dalle 15.30 alle 19.30
Lunedì e festivi su appuntamento
Vernissage
15 Aprile 2004, ore 19
Autore