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Roberto Andreatini – La sottile linea del tempo
Il titolo di questa mostra sintetizza il ‘filo’ conduttore dell’opera di Roberto Andreatini. Imprescindibili e indivisibili, Linea e Tempo sono i termini del fluire dell’esistenza. Se la Linea appare protagonista, il Tempo ne rappresenta l’intrinseca dimensione e ne diventa parte, è un tracciato complesso, in cui non c’è distinzione tra passato e presente
Comunicato stampa
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Il titolo di questa mostra sintetizza il ‘filo’ conduttore dell’opera di Roberto Andreatini. Imprescindibili e indivisibili, Linea e Tempo sono i termini del fluire dell’esistenza. Se la Linea appare protagonista, il Tempo ne rappresenta l’intrinseca dimensione e ne diventa parte, è un tracciato complesso, in cui non c’è distinzione tra passato e presente.
Tutte le opere presentate sono la materializzazione di questa linea/tempo che si muove in un verso, poi si curva e torna indietro; ritorna avanti, si gira, scava e riempie, si annoda e si ingarbuglia.
E’ inutile cercarne l’origine: l’occhio è trascinato dal singolo segno e allo stesso tempo dal groviglio, dal disordine ordinato che si orienta in un senso o nell’altro. La linea si compone e si scompone, diventa massa fluida che si riempie e si svuota continuamente. E’ la matassa che si dipana e si scioglie, è sangue, vita e morte che si librano verso l’alto, cercando una via di uscita tra la foresta di lance nella Battaglia di San Romano. In tal senso devono considerarsi le meditazioni sulle opere dei maestri del Quattrocento, quegli stessi che hanno fatto della linea, lo scopo essenziale della loro ricerca: Antonio del Pollaiolo, Piero della Francesca, Paolo Uccello. Andreatini ne fa un punto di partenza, conferendogli la stessa scioltezza ed eleganza e riprendendo là dove i grandi sono giunti, ne raccoglie la sfida, sviluppandone le possibilità.
La velocità e la sicurezza con cui si svolge il suo segno sono i sintomi di una qualità raggiunta attraverso l’insegnamento del maestro marchigiano Valeriano Trubbiani, presso il cui studio Andreatini ha lavorato a lungo. Nonostante l’attività di scultore, il disegno è e rimane, un punto di partenza ineliminabile nella sua opera. Disegni e sculture formano un unicum: la scultura è materializzazione del segno e il disegno è il mezzo che permette di dare forma al pensiero, è la visualizzazione della genesi da cui può, forse, scaturire l’opera scultorea, ma è esso stesso opera compiuta. Collegati al concetto di Tempo sono altri due temi presenti in mostra: La Genesi con 6 disegni sui singoli giorni della Creazione e l’Attesa, inteso come stato di sospensione dal tempo o anche non-vita, ben espresso sia nei disegni, (L’Attesa di Demetra), che in alcune sculture (Lista d’Attesa, L’Assenza).
Nato ad Ancona, Roberto Andreatini studia all’Istituto d’Arte della città natale e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma con Pericle Fazzini. Partecipa nel 1975 alla X Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, alternando alla carriera d’insegnante, quella di restauratore. Risiede e lavora a Latina, dove è visibile la sua monumentale scultura “La clessidra astrale”, 2006.
Tutte le opere presentate sono la materializzazione di questa linea/tempo che si muove in un verso, poi si curva e torna indietro; ritorna avanti, si gira, scava e riempie, si annoda e si ingarbuglia.
E’ inutile cercarne l’origine: l’occhio è trascinato dal singolo segno e allo stesso tempo dal groviglio, dal disordine ordinato che si orienta in un senso o nell’altro. La linea si compone e si scompone, diventa massa fluida che si riempie e si svuota continuamente. E’ la matassa che si dipana e si scioglie, è sangue, vita e morte che si librano verso l’alto, cercando una via di uscita tra la foresta di lance nella Battaglia di San Romano. In tal senso devono considerarsi le meditazioni sulle opere dei maestri del Quattrocento, quegli stessi che hanno fatto della linea, lo scopo essenziale della loro ricerca: Antonio del Pollaiolo, Piero della Francesca, Paolo Uccello. Andreatini ne fa un punto di partenza, conferendogli la stessa scioltezza ed eleganza e riprendendo là dove i grandi sono giunti, ne raccoglie la sfida, sviluppandone le possibilità.
La velocità e la sicurezza con cui si svolge il suo segno sono i sintomi di una qualità raggiunta attraverso l’insegnamento del maestro marchigiano Valeriano Trubbiani, presso il cui studio Andreatini ha lavorato a lungo. Nonostante l’attività di scultore, il disegno è e rimane, un punto di partenza ineliminabile nella sua opera. Disegni e sculture formano un unicum: la scultura è materializzazione del segno e il disegno è il mezzo che permette di dare forma al pensiero, è la visualizzazione della genesi da cui può, forse, scaturire l’opera scultorea, ma è esso stesso opera compiuta. Collegati al concetto di Tempo sono altri due temi presenti in mostra: La Genesi con 6 disegni sui singoli giorni della Creazione e l’Attesa, inteso come stato di sospensione dal tempo o anche non-vita, ben espresso sia nei disegni, (L’Attesa di Demetra), che in alcune sculture (Lista d’Attesa, L’Assenza).
Nato ad Ancona, Roberto Andreatini studia all’Istituto d’Arte della città natale e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma con Pericle Fazzini. Partecipa nel 1975 alla X Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, alternando alla carriera d’insegnante, quella di restauratore. Risiede e lavora a Latina, dove è visibile la sua monumentale scultura “La clessidra astrale”, 2006.
11
giugno 2010
Roberto Andreatini – La sottile linea del tempo
Dall'undici giugno al 03 luglio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL SAGGIATORE
Roma, Via Margutta, 83B, (Roma)
Roma, Via Margutta, 83B, (Roma)
Orario di apertura
feriali 12,00-19,30, domenica e lunedì chiuso
Vernissage
11 Giugno 2010, ore 18 presentazione di AnnaGrazia Benatti
Autore