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Roberto Baroncini – L’inchiostro e la luce
24 opere, 13 poesie, 8 videoclip in realtà aumentata, questi sono i numeri di “L’inchiostro e la luce”, l’esposizione di Roberto Baroncini in cartellone dal 6 dicembre fino al 6 gennaio 2015 a Cagli, nelle sale di Palazzo Berardi Mochi Zamperoli con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura e del Comune di Cagli (PU).
Comunicato stampa
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24 opere, 13 poesie, 8 videoclip in realtà aumentata, questi sono i numeri di “L'inchiostro e la luce”, l'esposizione di Roberto Baroncini in cartellone dal 6 dicembre fino al 6 gennaio 2015 a Cagli, nelle sale di Palazzo Berardi Mochi Zamperoli con il patrocinio dell'Assessorato alla cultura e del Comune di Cagli (PU).
"Vediamo quello che siamo" afferma il fotografo e critico di fotografia Marco Vincenzi mutuando il pensiero di Anais Nin, affermazione nella quale Baroncini si riconosce completamente quando, come un moderno cercatore di tesori scandaglia la quotidianità alla ricerca di se nell’inconsueto, nelle piccole cose, in quegli angoli della realtà dove spesso lo sguardo dei più non si sofferma; alla ricerca di un pensiero, di una sensazione, di una riflessione che fissa grazie alla luce con la sua macchina fotografica e sviscera, approfondisce, sviluppa, dilata, con la parola rivelata dall’inchiostro.
“Guarda con gli occhi, ma scatta col cuore” è il motto che lo guida e con l'aiuto della fantasia e di questo suo metalinguaggio fatto di luce e di inchiostro, l'artista riminese analizza, racconta, esprime ricordi, emozioni, sentimenti dando loro vita appunto con l'inchiostro e con la luce, in un viaggio sotto la superficie delle cose, al di là della realtà restituita al nostro sguardo dall'immagine fotografica.
Caratterizzato da sempre per i titoli ed i sottotitoli che accompagnano le sue immagini, nelle informazioni sulla sua fan page su Facebook si descrive così: “Non posso definirmi propriamente un fotografo perché, se fotografare significa scrivere con la luce, io non riesco a farlo senza spargere anche un poco di inchiostro”. E dalla figura di fotografo Baroncini sembra recentemente prendere ulteriormente le distanze con la scrittura di poesie parte integrante di alcune sue opere e con la produzione di videoclip.
Videoclip dei quali Baroncini cura e produce ogni singolo aspetto, in cammino verso una nuova figura, quella che lo storico e critico della fotografia Roberta Valtorta definisce con il neologismo “Operatore dell'immagine” e che a suo dire potrebbe a breve sostituire quella oramai superata dei tempi del fotografo, come lo abbiamo sin qui conosciuto.
Ricordiamo ai visitatori che per poter fruire dei videoclip in realtà aumentata col proprio smartphone o tablet è necessario un QR reader, app scaricabile gratuitamente su Android Market, App Store, o dalla rete e che all'interno delle sale è richiesto l'uso degli auricolari.
Per potersi collegare all'interno dei locali espositivi sarà disponibile gratuitamente il collegamento libero ad internet, via WI-FI.
Un appuntamento quindi da non perdere e da godere con gli occhi, con la mente e con il cuore.
"Vediamo quello che siamo" afferma il fotografo e critico di fotografia Marco Vincenzi mutuando il pensiero di Anais Nin, affermazione nella quale Baroncini si riconosce completamente quando, come un moderno cercatore di tesori scandaglia la quotidianità alla ricerca di se nell’inconsueto, nelle piccole cose, in quegli angoli della realtà dove spesso lo sguardo dei più non si sofferma; alla ricerca di un pensiero, di una sensazione, di una riflessione che fissa grazie alla luce con la sua macchina fotografica e sviscera, approfondisce, sviluppa, dilata, con la parola rivelata dall’inchiostro.
“Guarda con gli occhi, ma scatta col cuore” è il motto che lo guida e con l'aiuto della fantasia e di questo suo metalinguaggio fatto di luce e di inchiostro, l'artista riminese analizza, racconta, esprime ricordi, emozioni, sentimenti dando loro vita appunto con l'inchiostro e con la luce, in un viaggio sotto la superficie delle cose, al di là della realtà restituita al nostro sguardo dall'immagine fotografica.
Caratterizzato da sempre per i titoli ed i sottotitoli che accompagnano le sue immagini, nelle informazioni sulla sua fan page su Facebook si descrive così: “Non posso definirmi propriamente un fotografo perché, se fotografare significa scrivere con la luce, io non riesco a farlo senza spargere anche un poco di inchiostro”. E dalla figura di fotografo Baroncini sembra recentemente prendere ulteriormente le distanze con la scrittura di poesie parte integrante di alcune sue opere e con la produzione di videoclip.
Videoclip dei quali Baroncini cura e produce ogni singolo aspetto, in cammino verso una nuova figura, quella che lo storico e critico della fotografia Roberta Valtorta definisce con il neologismo “Operatore dell'immagine” e che a suo dire potrebbe a breve sostituire quella oramai superata dei tempi del fotografo, come lo abbiamo sin qui conosciuto.
Ricordiamo ai visitatori che per poter fruire dei videoclip in realtà aumentata col proprio smartphone o tablet è necessario un QR reader, app scaricabile gratuitamente su Android Market, App Store, o dalla rete e che all'interno delle sale è richiesto l'uso degli auricolari.
Per potersi collegare all'interno dei locali espositivi sarà disponibile gratuitamente il collegamento libero ad internet, via WI-FI.
Un appuntamento quindi da non perdere e da godere con gli occhi, con la mente e con il cuore.
06
dicembre 2014
Roberto Baroncini – L’inchiostro e la luce
Dal 06 dicembre 2014 al 06 gennaio 2015
arte contemporanea
Location
CESCO – PALAZZO BERARDI MOCHI ZAMPEROLI
Cagli, Piazza San Francesco, (Pesaro E Urbino)
Cagli, Piazza San Francesco, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
Sabato, Domenica e festivi 10:30-12:30 15:00-19:00 Giovedì e Venerdì 15:00-19:00 Lunedi,Martedì e Mercoledì, chiuso
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