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Roberto Bianchi / Daniela Cuatto – Arbor
Arbor è un progetto che nasce da un’idea di Daniela Cuatto architetto e realizzata da Roberto Bianchi, falegname e minusiere valsusino.
Comunicato stampa
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ARBOR
di Roberto Bianchi e Daniela Cuatto
Venerdì 15, Sabato 16 e Domenica 17 marzo
Comunicato stampa
di Roberto Borra
“Perchè la geometria è spesso descritta come fredda e asciutta? Una ragione sta nell’incapacità di descrivere la forma di una nuvola, di una montagna, del profilo di una costa o di un albero. Le nuvole non sono sfere, le montagne non sono coni, le coste non sono cerchi e la corteccia non è piana, né un fulmine viaggia su una linea retta.”
Benoit B. Mandelbrot
La galleria d’arte moderna e contemporanea Artgallery37, nelle sale del Palazzo Antonelliano di via Buniva 9 a Torino, presenta Arbor, un progetto che nasce da un’idea di Daniela Cuatto architetto e realizzata da Roberto Bianchi, falegname e minusiere valsusino.
Il progetto Arbor, non a caso, nasce da una valle in fondo al vento, per citare Giorgio Cattaneo dalla quale i confini delle montagne si stemperano per dissolversi nel nulla della pianura.
Con Arbor, l’albero di Pitagora entra in una galleria d’arte, portando con sé l’estro di un architetto, plasmato dall’amore per la natura e dal bello dell’architettura monumentale torinese, curata e restaurata negli anni, e la visionarietà di un minusiere contemporaneo, nel quale pulsa la sapienza del fare antico ma che è al contempo un passo avanti nella sintesi, tra l’espressione concettuale e quella costruttiva. Cosi l’albero progettato e realizzato in legno massiccio, totalmente a mano senza una vite, un chiodo o un tassello, decontestualizzato, acquisisce una nuova funzione, si trasforma quasi in un dispositivo di dilatazione del tempo in antitesi con una realtà contemporanea che sempre più aspira a liberarsi dalla lentezza. Il progetto di Roberto Bianchi e Daniela Cuatto è il risultato di una gestazione durata circa tre anni, tempo utile a verificarne la solidità e l’affidabilità strutturale.
La straordinarietà di Arbor sta nel fatto di possedere fisicamente un'area circoscritta e, al contempo, un perimetro infinito. L’albero di Pitagora infatti, pur non essendo un frattale in senso stretto, costituisce un’interessante applicazione delle trasformazioni geometriche che sono gli elementi fondanti dello studio costruttivo di Arbor.
L’albero è l’icona perfetta della sintesi tra il passato (le radici) il presente (il tronco) e il futuro (la chioma) in totale accordo con le comuni linee filosofiche e concettuali della Artgallery e del Collettivo 37 che hanno creduto fin da subito nella validità del progetto, sostenuti anche dall'autorevolezza e competenza dell’ Architetto e Designer Carlo Leonardo Rosa che al vernissage del 15 marzo intratterrà una stimolante conversazione con gli autori del progetto. Ulteriore stimolante interesse desta la presenza dell’artista Anne Cécile Breuer che sabato 16 marzo offrirà al pubblico una live performance dove l'albero immaginario si materializzerà in un’opera d'arte pittorica.
Definirei Roberto Bianchi un illuminato e un alchimista capace di trasformare la visionaria tensione concettuale in un oggetto di design multifunzionale dall’apparente precario equilibrio che crea nell’osservatore dapprima incredulità e stupore, in seguito ammirazione e volontà di scoperta.
Perché anche un "oggetto" può possedere un'anima quando è grande lo spirito di chi lo concepisce.
di Roberto Bianchi e Daniela Cuatto
Venerdì 15, Sabato 16 e Domenica 17 marzo
Comunicato stampa
di Roberto Borra
“Perchè la geometria è spesso descritta come fredda e asciutta? Una ragione sta nell’incapacità di descrivere la forma di una nuvola, di una montagna, del profilo di una costa o di un albero. Le nuvole non sono sfere, le montagne non sono coni, le coste non sono cerchi e la corteccia non è piana, né un fulmine viaggia su una linea retta.”
Benoit B. Mandelbrot
La galleria d’arte moderna e contemporanea Artgallery37, nelle sale del Palazzo Antonelliano di via Buniva 9 a Torino, presenta Arbor, un progetto che nasce da un’idea di Daniela Cuatto architetto e realizzata da Roberto Bianchi, falegname e minusiere valsusino.
Il progetto Arbor, non a caso, nasce da una valle in fondo al vento, per citare Giorgio Cattaneo dalla quale i confini delle montagne si stemperano per dissolversi nel nulla della pianura.
Con Arbor, l’albero di Pitagora entra in una galleria d’arte, portando con sé l’estro di un architetto, plasmato dall’amore per la natura e dal bello dell’architettura monumentale torinese, curata e restaurata negli anni, e la visionarietà di un minusiere contemporaneo, nel quale pulsa la sapienza del fare antico ma che è al contempo un passo avanti nella sintesi, tra l’espressione concettuale e quella costruttiva. Cosi l’albero progettato e realizzato in legno massiccio, totalmente a mano senza una vite, un chiodo o un tassello, decontestualizzato, acquisisce una nuova funzione, si trasforma quasi in un dispositivo di dilatazione del tempo in antitesi con una realtà contemporanea che sempre più aspira a liberarsi dalla lentezza. Il progetto di Roberto Bianchi e Daniela Cuatto è il risultato di una gestazione durata circa tre anni, tempo utile a verificarne la solidità e l’affidabilità strutturale.
La straordinarietà di Arbor sta nel fatto di possedere fisicamente un'area circoscritta e, al contempo, un perimetro infinito. L’albero di Pitagora infatti, pur non essendo un frattale in senso stretto, costituisce un’interessante applicazione delle trasformazioni geometriche che sono gli elementi fondanti dello studio costruttivo di Arbor.
L’albero è l’icona perfetta della sintesi tra il passato (le radici) il presente (il tronco) e il futuro (la chioma) in totale accordo con le comuni linee filosofiche e concettuali della Artgallery e del Collettivo 37 che hanno creduto fin da subito nella validità del progetto, sostenuti anche dall'autorevolezza e competenza dell’ Architetto e Designer Carlo Leonardo Rosa che al vernissage del 15 marzo intratterrà una stimolante conversazione con gli autori del progetto. Ulteriore stimolante interesse desta la presenza dell’artista Anne Cécile Breuer che sabato 16 marzo offrirà al pubblico una live performance dove l'albero immaginario si materializzerà in un’opera d'arte pittorica.
Definirei Roberto Bianchi un illuminato e un alchimista capace di trasformare la visionaria tensione concettuale in un oggetto di design multifunzionale dall’apparente precario equilibrio che crea nell’osservatore dapprima incredulità e stupore, in seguito ammirazione e volontà di scoperta.
Perché anche un "oggetto" può possedere un'anima quando è grande lo spirito di chi lo concepisce.
15
marzo 2019
Roberto Bianchi / Daniela Cuatto – Arbor
Dal 15 al 17 marzo 2019
architettura
design
arte contemporanea
performance - happening
design
arte contemporanea
performance - happening
Location
ART GALLERY 37
Torino, Via Michele Buniva, 9/ter/f, (Torino)
Torino, Via Michele Buniva, 9/ter/f, (Torino)
Orario di apertura
Venerdì dalle ore 18,30 alle ore 21,00
Sabato 16 marzo e domenica 17 marzo dalle ore 15 alle ore 19
Vernissage
15 Marzo 2019, Ore 18,30
Autore