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Roberto Bozzi – Onde d’urto
Nella presente mostra verranno esposte opere od olio su tavola di recente pruduzione. I colori seguono le forme del materiale usato rincorrendo gli effetti di luce creando onde dalla linea sinuosa. Alcune opere appaino come delle sculture dal doppio aspetto pregne di calore e di ghiaccio.
Comunicato stampa
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Onde d’urto di Roberto Bozzi
Accostarsi alle opere di Roberto Bozzi non è facile né semplice, perché anche l’elemento naturalistico, quando ancora permane, viene traslato in forme e colori che esulano da qualsiasi riferimento alla natura.
Vediamo spesso un susseguirsi di “onde” che potrebbero essere anche “sonore” nel senso che sono in grado di produrre modificazioni ritmo-plastiche della materia presa in considerazione.
La risultante di questi perturbamenti produce un’”onda d’urto”, una specie di “tsunami” che si diffonde per tutta la superficie, caratterizzando le varie opere attraverso una scelta attenta e circostanziata dei colori.
Si potrebbe, per alcuni dipinti, parlare di “informale strutturato” in quanto spesso le onde si appiattiscono pur mantenendo un effetto plastico, mentre gli strati di colore si fondono o si esaltano con improvvisi “colpi di luce”. Pittura sicuramente espressionista, perché il colore erompe vivace ed emozionalmente forte, diffondendosi a volte a strati, a volte in alternanza con altri colori, a volte fondendosi, a volte assumendo valenze individuali.
Le modulazioni plastiche che Bozzi ottiene dall’unione di linee e superfici assume spesso un andamento ondulato che può rievocare il moto ondoso del mare, ma anche tendini e muscoli evidenziati nella loro anatomia, rigonfiamenti e figure fiammeggianti, a volte racchiusi in un cerchio, a volte liberi di continuare a destra ed a sinistra, quasi una successione di fotogrammi filmici.
Notevole l’intento di traslare in scultura il discorso pittorico, dove le sequenze cromatiche prendono forma tra pieni e vuoti circostanti. Questa applicazione del colore alla scultura ne indebolisce l’effetto plastico, come elemento contaminante: restano vivi i contorni periferici e le figure geometriche che ne definiscono l’interno.
In altre opere la diffusione aerea del colore, quasi un “flare” solare, ricorda queste zaffate di materia che si diffondono nello spazio. È un effetto fisico-chimico che dura un attimo e Bozzi sa coagularlo, immortalandolo sulla tavola, per farcelo gustare a lungo fino nei particolari.
Rimane, al di là delle analogie, l’effetto plastico che queste immagini possono produrre, ed è questo che conta, lasciare sulla nostra retina un ricordo indelebile di figure cui la nostra vista non è abituata.
Silvano Battistotti
Accostarsi alle opere di Roberto Bozzi non è facile né semplice, perché anche l’elemento naturalistico, quando ancora permane, viene traslato in forme e colori che esulano da qualsiasi riferimento alla natura.
Vediamo spesso un susseguirsi di “onde” che potrebbero essere anche “sonore” nel senso che sono in grado di produrre modificazioni ritmo-plastiche della materia presa in considerazione.
La risultante di questi perturbamenti produce un’”onda d’urto”, una specie di “tsunami” che si diffonde per tutta la superficie, caratterizzando le varie opere attraverso una scelta attenta e circostanziata dei colori.
Si potrebbe, per alcuni dipinti, parlare di “informale strutturato” in quanto spesso le onde si appiattiscono pur mantenendo un effetto plastico, mentre gli strati di colore si fondono o si esaltano con improvvisi “colpi di luce”. Pittura sicuramente espressionista, perché il colore erompe vivace ed emozionalmente forte, diffondendosi a volte a strati, a volte in alternanza con altri colori, a volte fondendosi, a volte assumendo valenze individuali.
Le modulazioni plastiche che Bozzi ottiene dall’unione di linee e superfici assume spesso un andamento ondulato che può rievocare il moto ondoso del mare, ma anche tendini e muscoli evidenziati nella loro anatomia, rigonfiamenti e figure fiammeggianti, a volte racchiusi in un cerchio, a volte liberi di continuare a destra ed a sinistra, quasi una successione di fotogrammi filmici.
Notevole l’intento di traslare in scultura il discorso pittorico, dove le sequenze cromatiche prendono forma tra pieni e vuoti circostanti. Questa applicazione del colore alla scultura ne indebolisce l’effetto plastico, come elemento contaminante: restano vivi i contorni periferici e le figure geometriche che ne definiscono l’interno.
In altre opere la diffusione aerea del colore, quasi un “flare” solare, ricorda queste zaffate di materia che si diffondono nello spazio. È un effetto fisico-chimico che dura un attimo e Bozzi sa coagularlo, immortalandolo sulla tavola, per farcelo gustare a lungo fino nei particolari.
Rimane, al di là delle analogie, l’effetto plastico che queste immagini possono produrre, ed è questo che conta, lasciare sulla nostra retina un ricordo indelebile di figure cui la nostra vista non è abituata.
Silvano Battistotti
21
marzo 2009
Roberto Bozzi – Onde d’urto
Dal 21 marzo al 17 aprile 2009
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOIA 107
Milano, Via Melchiorre Gioia, 107, (Milano)
Milano, Via Melchiorre Gioia, 107, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdi ore 16-19 o per appuntamento
Vernissage
21 Marzo 2009, ore 18:00
Autore
Curatore