Maniera dirompente e panneggi corposi identificano da decenni la sublime pittura di Roberto Buttazzo.
Tuttavia con “Acquerelli con acqua di mare”, l'artista sorprende con pigmenti e velature, giocando – come lo stesso Buttazzo afferma – a fare l'equilibrista, con una tecnica che non concede possibilità d'errore.
Tempo sospeso, luoghi indeterminati, figure impalpabili eppure decise: gli acquerelli in mostra raccontano storie del quotidiano con una pratica antica che ha accompagnato nei secoli, senza mai passare di moda, grandi artisti moderni e contemporanei; pratica che Roberto Buttazzo plasma sulla propria personale cifra stilistica, ridisegnando abitudini e posture, ostentando pregevoli capacità esplorative e molteplici punti di vista e dando origine così a scenari visivamente insoliti e seducenti, in grado di stimolare l'analisi sociologica e la curiosità antropica. Con giochi d'ombre, volumi fluidi ed eccellenti sfumati, Buttazzo crea corpi discinti e distesi, eco d'estati castrensi, che riportano la memoria agli ardenti pomeriggi marittimi, dove bambini arrossati e madri distese, s'intorpidiscono su scogli e faraglioni, in una atmosfera luminosa e brillante, apparentemente
in antitesi con i vigorosi drappi e le recenti “clausure” di Buttazzo; eppure, nonostante le divergenze metodologiche, si coglie profondamente la mano dell'artista, nelle prospettive inconsuete, nella gestualità immobile e nella poesia dell'attesa, che Buttazzo è in grado di rendere, costantemente, con grande delicatezza e suggestione.
(Cecilia Leucci)