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Roberto Coda Zabetta
una serie di nuove opere appositamente concepite, alcune delle quali su carta, incentrata su 6 enormi lavori su tela
Comunicato stampa
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Dal 22 aprile al 29 maggio è in programma al Teatro India di Roma la personale di Roberto Coda Zabetta, uno dei pittori più interessanti emersi in Italia sul finire degli anni Novanta.
La mostra, curata da Robert C. Morgan e Sergio Risaliti, presenta una serie di nuove opere su tela e su carta appositamente concepite per lo spazio romano.
Punto centrale del percorso espositivo saranno sei trittici su tela di grandi dimensioni (280 x 540 cm, ciascuno) inscritti in monumentali casse di legno che ne fanno da cornice.
Roberto Coda Zabetta, nato a Biella nel 1975, si è fatto conoscere ed apprezzare da critica e pubblico per i suoi volti colti in primo piano con forza espressionistica e gestuale realizzati con il cromolux (smalto industriale), dapprima utilizzando solo il bianco ed il nero e in seguito aggiungendo il colore.
La mostra, un preciso percorso tra la galleria e il foyer del teatro, rappresenta un’evoluzione nella quale i lavori su carta raffiguranti degli embrioni via via cedono il passo ai lavori su tela di piccole dimensioni ed ai sei grandi quadri con i volti, cifra stilistica tipica del lavoro di Coda Zabetta, quali emozionanti protagonisti.
“La personale di Roma – dice l’artista – è espressione della chiusura di un percorso, è una mostra che fa il punto della situazione di una ricerca che parte dai volti in bianco e nero ed arriva alla presenza del colore prima e della macchia rossa, adesso avvicinabile all’idea di sangue, ma mai dipinta per essere tale. Si tratta di un elemento aggiunto con leggerezza e felicità.”
Le casse di legno che racchiudono le sei grandi tele non concedono niente al decoro ed anzi sono lì quali forti emblemi della volontà di rendere un senso di fermare, bloccare, chiudere e quindi racchiudere un momento, deflagrato con le sei grandissime facce, nel quale il percorso di Roberto Coda Zabetta si fa consapevolezza rispetto al perché il protagonista delle sue opere è da sempre il volto in primo piano, spesso urlante.
La mostra è accompagnata da un catalogo trilingue edito da Charta.
Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975. Vive tra Milano e Londra) è uno dei pittori più interessanti emersi in Italia sul finire degli anni Novanta e, pur giovanissimo, ha ottenuto importanti riconoscimenti quali il Premio giovane artista al Miart 2003, la partecipazione alla sezione Anteprima della XIV Quadriennale d'Arte (Torino 2004) e la grande mostra personale a Palazzo Venezia a Roma sempre nel 2004. Le sue grandi tele realizzate con smalti bianchi e neri e recentemente a colori a partire dalla Personale da Poggiali e Forconi a Firenze (ottobre 2004), da cui è impossibile ottenere sfumature o effetti chiaroscurali, sono elaborazioni di volti derivati da scatti fotografici utilizzati come appunti, spesso colti nella realtà, altre volte risucchiati dall'immagine televisiva in un processo di accorpamento casuale e nevrotico. Man mano che ci si avvicina alla tela, l'immagine perde verosimiglianza per diventare azione, gestualità, segno.
Robert C. Morgan consegue il Master of Fine Arts in scultura e il Ph.D. in Storia dell’arte. Come critico d’arte, ha scritto e pubblicato letteralmente centinaia di articoli e recensioni in un’ampia gamma di riviste internazionali e pubblicazioni specializzate. Scrive per “Art News” (New York) e “Art Press” (Parigi), ed è direttore aggiunto per “Sculpture Magazine” e “Tema Celeste” (Milano). È autore di cataloghi e monografie di artisti per vari musei e gallerie nel mondo. I suoi libri comprendono Art into Ideas: Essays on Conceptual Art (Cambridge University Press, 1996), Between Modernism and Conceptual Art (McFarland, 1997), The End of the Art World (Allworth Press, 1998), Gary Hill e Bruce Nauman (entrambi Johns Hopkins University Press, 2000 e 2002), Alain Kirili (Flammarion, 2002), Clement Greenberg: Late Writings (University of Minnesota Press, 2003) e Vasarely (in uscita, George Braziller, 2004). Tra le mostre che ha organizzato quale curatore indipendente ci sono: Allan Kaprow (1979), Komar and Melamid (1980), Six Artists and The Visual Score (1985), Max Ernst: Late Prints (1989), Logo Non Logo (con Pierre Restany, 1994), Women on the Verge (1995), Diversity (con Peter Selz, 1997), The Gesture (2002), Samadhi: The Contemplation of Space (2002), Art and the Cinematic Vision (2003) e Clear Intentions (2003). Nell’autunno del 2004 è stato scelto in veste di curatore della Biennale di Lodz. Nel 1999 ha ricevuto il primo premio Arcale in critica d’arte (Salamanca) ed è stato selezionato come giurato per il premio UNESCO alla 48a Biennale di Venezia. Viaggia frequentemente all’estero, è oratore, poeta ed egli stesso artista. Robert C. Morgan vive e lavora a New York dove insegna al Pratt Institute e alla School of Visual Arts. Attualmente sta completando un libro sulla interpretazione della filosofia orientale e sull’emergere dell’arte transculturale.
Sergio Risaliti è critico, curatore e organizzatore di mostre ed eventi in Italia e all’estero. Ha scritto testi per cataloghi e riviste su artisti italiani e stranieri. Dal 1992 tiene lezioni e workshop presso numerose accademie ed università in Italia e all’estero. Nel 1997 fonda e progetta il Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea di Siena, del quale è stato direttore dal 1998 al 2001. In questo periodo ha curato oltre trenta mostre, tra le quali: Collection de la Fondation Cartier, Le Repubbliche dell’ Arte, Bacon, Beuys, Burri, Savinio Pascali, Il Dono. Nel 2004 fonda e progetta Quarter, Centro Produzione Arte di Firenze, del quale è direttore artistico. Negli ultimi anni ha curato mostre personali e collettive tra le quali Boom (Firenze), Orizzonti (Firenze, con Achille Bonito Oliva), Moltitudini-Solitudini (Bolzano), Bambini nel Tempo (Mantova), Eco e Narciso (provincia di Torino), Massimo Barzagli, Marco Cingolani (Firenze), Paolo Parisi, Marco Bagnoli, Ettore Spalletti (Prato), Cucchi e The Gesture. Dal 1996 al 1998 è stato membro del comitato tecnico Frac Bourgogne; dal 1998 è membro del comitato tecnico del Frac Rhône Alpes, dell’IKT, e dal 2001 al 2005 è stato membro del comitato scientifico della Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Dal 2002 a giugno del 2004 è stato consulente di Firenze Mostre. Attualmente è membro della Commissione creata dal Comune di Firenze per scegliere progetti artistici per spazi pubblici.
La mostra, curata da Robert C. Morgan e Sergio Risaliti, presenta una serie di nuove opere su tela e su carta appositamente concepite per lo spazio romano.
Punto centrale del percorso espositivo saranno sei trittici su tela di grandi dimensioni (280 x 540 cm, ciascuno) inscritti in monumentali casse di legno che ne fanno da cornice.
Roberto Coda Zabetta, nato a Biella nel 1975, si è fatto conoscere ed apprezzare da critica e pubblico per i suoi volti colti in primo piano con forza espressionistica e gestuale realizzati con il cromolux (smalto industriale), dapprima utilizzando solo il bianco ed il nero e in seguito aggiungendo il colore.
La mostra, un preciso percorso tra la galleria e il foyer del teatro, rappresenta un’evoluzione nella quale i lavori su carta raffiguranti degli embrioni via via cedono il passo ai lavori su tela di piccole dimensioni ed ai sei grandi quadri con i volti, cifra stilistica tipica del lavoro di Coda Zabetta, quali emozionanti protagonisti.
“La personale di Roma – dice l’artista – è espressione della chiusura di un percorso, è una mostra che fa il punto della situazione di una ricerca che parte dai volti in bianco e nero ed arriva alla presenza del colore prima e della macchia rossa, adesso avvicinabile all’idea di sangue, ma mai dipinta per essere tale. Si tratta di un elemento aggiunto con leggerezza e felicità.”
Le casse di legno che racchiudono le sei grandi tele non concedono niente al decoro ed anzi sono lì quali forti emblemi della volontà di rendere un senso di fermare, bloccare, chiudere e quindi racchiudere un momento, deflagrato con le sei grandissime facce, nel quale il percorso di Roberto Coda Zabetta si fa consapevolezza rispetto al perché il protagonista delle sue opere è da sempre il volto in primo piano, spesso urlante.
La mostra è accompagnata da un catalogo trilingue edito da Charta.
Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975. Vive tra Milano e Londra) è uno dei pittori più interessanti emersi in Italia sul finire degli anni Novanta e, pur giovanissimo, ha ottenuto importanti riconoscimenti quali il Premio giovane artista al Miart 2003, la partecipazione alla sezione Anteprima della XIV Quadriennale d'Arte (Torino 2004) e la grande mostra personale a Palazzo Venezia a Roma sempre nel 2004. Le sue grandi tele realizzate con smalti bianchi e neri e recentemente a colori a partire dalla Personale da Poggiali e Forconi a Firenze (ottobre 2004), da cui è impossibile ottenere sfumature o effetti chiaroscurali, sono elaborazioni di volti derivati da scatti fotografici utilizzati come appunti, spesso colti nella realtà, altre volte risucchiati dall'immagine televisiva in un processo di accorpamento casuale e nevrotico. Man mano che ci si avvicina alla tela, l'immagine perde verosimiglianza per diventare azione, gestualità, segno.
Robert C. Morgan consegue il Master of Fine Arts in scultura e il Ph.D. in Storia dell’arte. Come critico d’arte, ha scritto e pubblicato letteralmente centinaia di articoli e recensioni in un’ampia gamma di riviste internazionali e pubblicazioni specializzate. Scrive per “Art News” (New York) e “Art Press” (Parigi), ed è direttore aggiunto per “Sculpture Magazine” e “Tema Celeste” (Milano). È autore di cataloghi e monografie di artisti per vari musei e gallerie nel mondo. I suoi libri comprendono Art into Ideas: Essays on Conceptual Art (Cambridge University Press, 1996), Between Modernism and Conceptual Art (McFarland, 1997), The End of the Art World (Allworth Press, 1998), Gary Hill e Bruce Nauman (entrambi Johns Hopkins University Press, 2000 e 2002), Alain Kirili (Flammarion, 2002), Clement Greenberg: Late Writings (University of Minnesota Press, 2003) e Vasarely (in uscita, George Braziller, 2004). Tra le mostre che ha organizzato quale curatore indipendente ci sono: Allan Kaprow (1979), Komar and Melamid (1980), Six Artists and The Visual Score (1985), Max Ernst: Late Prints (1989), Logo Non Logo (con Pierre Restany, 1994), Women on the Verge (1995), Diversity (con Peter Selz, 1997), The Gesture (2002), Samadhi: The Contemplation of Space (2002), Art and the Cinematic Vision (2003) e Clear Intentions (2003). Nell’autunno del 2004 è stato scelto in veste di curatore della Biennale di Lodz. Nel 1999 ha ricevuto il primo premio Arcale in critica d’arte (Salamanca) ed è stato selezionato come giurato per il premio UNESCO alla 48a Biennale di Venezia. Viaggia frequentemente all’estero, è oratore, poeta ed egli stesso artista. Robert C. Morgan vive e lavora a New York dove insegna al Pratt Institute e alla School of Visual Arts. Attualmente sta completando un libro sulla interpretazione della filosofia orientale e sull’emergere dell’arte transculturale.
Sergio Risaliti è critico, curatore e organizzatore di mostre ed eventi in Italia e all’estero. Ha scritto testi per cataloghi e riviste su artisti italiani e stranieri. Dal 1992 tiene lezioni e workshop presso numerose accademie ed università in Italia e all’estero. Nel 1997 fonda e progetta il Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea di Siena, del quale è stato direttore dal 1998 al 2001. In questo periodo ha curato oltre trenta mostre, tra le quali: Collection de la Fondation Cartier, Le Repubbliche dell’ Arte, Bacon, Beuys, Burri, Savinio Pascali, Il Dono. Nel 2004 fonda e progetta Quarter, Centro Produzione Arte di Firenze, del quale è direttore artistico. Negli ultimi anni ha curato mostre personali e collettive tra le quali Boom (Firenze), Orizzonti (Firenze, con Achille Bonito Oliva), Moltitudini-Solitudini (Bolzano), Bambini nel Tempo (Mantova), Eco e Narciso (provincia di Torino), Massimo Barzagli, Marco Cingolani (Firenze), Paolo Parisi, Marco Bagnoli, Ettore Spalletti (Prato), Cucchi e The Gesture. Dal 1996 al 1998 è stato membro del comitato tecnico Frac Bourgogne; dal 1998 è membro del comitato tecnico del Frac Rhône Alpes, dell’IKT, e dal 2001 al 2005 è stato membro del comitato scientifico della Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Dal 2002 a giugno del 2004 è stato consulente di Firenze Mostre. Attualmente è membro della Commissione creata dal Comune di Firenze per scegliere progetti artistici per spazi pubblici.
21
aprile 2006
Roberto Coda Zabetta
Dal 21 aprile al 29 maggio 2006
arte contemporanea
Location
TEATRO INDIA
Roma, Lungotevere Dei Papareschi, (Roma)
Roma, Lungotevere Dei Papareschi, (Roma)
Orario di apertura
dalle 16 alle 19 via Pierantoni, 6 – dalle 19 alle 22 Lungotevere dei Papareschi – Lun chiuso
Vernissage
21 Aprile 2006, ore 19
Editore
CHARTA
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore