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Roberto Comelli – L’arte nuova: la scomposizione visiva
L’innovazione visiva – la somma delle parti
Comunicato stampa
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L’Innovazione visiva – la somma delle parti.
La scomposizione visiva è l’autentica rivoluzione nell’indagine di questo artista che non si contenta e che crede nel summenzionato divenire dell’estetica delle arti. Il consenso può essere conquista facile se deriva da una pittura facile, magari d’effetto, ma scontata, superata. Comelli ne è consapevole e guarda avanti.
Pensa al valore delle Cose d’arte che è tale quando coinvolge, suscita entusiasmo e passione … E’ imperativo cogliere i segnali, i fermenti, le direzioni di un’epoca seppur controversa e caotica come la nostra. Perché non scomporre e poi sovrapporre, dunque? Perché non tracciare una strada nuova nella concezione del vedere in pittura? L’idea prevede la suddivisione di una scena o uno scorcio in tre parti, ognuna delle quali riproduce circa un terzo della composizione totale. Normalmente ogni singola parte, nella sua incompletezza formale, anzi informale, appare illeggibile, rarefatta.
Ma è comunque una porzione importante , essenziale, finalizzata al risultato ultimo. A questo punto il problema è prettamente tecnico e riguarda la materia del supporto da impiegare per la realizzazione. L’artista opta per il plexiglas, da sempre materiale d’eccellenza per le installazioni, grazie alle sue caratteristiche di trasparenza e resistenza. A quel primo strato viene sovrapposto il secondo e poi il terzo. La figurazione così ottenuta per sommatoria ovvero con la coincidenza delle singole parti, si completa e nella visione frontale è riconoscibile il soggetto rappresentato con un particolare effetto di profondità che si accentua man mano che ci si avvicina al centro dell’opera. Però se ci spostiamo dall’asse frontale verso una direzione angolare destra o sinistra, ci accorgiamo che, a seconda del punto di vista prescelto, ognuno ha la facoltà di scegliere la sua visione preferita e costruirsi mentalmente la sua opera, aldilà delle intenzioni di colui che l’ha concepita.
Vi è il coinvolgimento, la libera interpretazione, in una parola l’azione non tanto del pittore quanto del fruitore che vive una sorta di situazione visiva “ad personam”, frutto della sua personalissima scelta di percezione. Si realizza così la collaborazione interattiva tra pittore e spettatore.
(estratto da “La scomposizione visiva” - testi per uno sguardo nuovo – Giancarlo Bonomo)
La scomposizione visiva è l’autentica rivoluzione nell’indagine di questo artista che non si contenta e che crede nel summenzionato divenire dell’estetica delle arti. Il consenso può essere conquista facile se deriva da una pittura facile, magari d’effetto, ma scontata, superata. Comelli ne è consapevole e guarda avanti.
Pensa al valore delle Cose d’arte che è tale quando coinvolge, suscita entusiasmo e passione … E’ imperativo cogliere i segnali, i fermenti, le direzioni di un’epoca seppur controversa e caotica come la nostra. Perché non scomporre e poi sovrapporre, dunque? Perché non tracciare una strada nuova nella concezione del vedere in pittura? L’idea prevede la suddivisione di una scena o uno scorcio in tre parti, ognuna delle quali riproduce circa un terzo della composizione totale. Normalmente ogni singola parte, nella sua incompletezza formale, anzi informale, appare illeggibile, rarefatta.
Ma è comunque una porzione importante , essenziale, finalizzata al risultato ultimo. A questo punto il problema è prettamente tecnico e riguarda la materia del supporto da impiegare per la realizzazione. L’artista opta per il plexiglas, da sempre materiale d’eccellenza per le installazioni, grazie alle sue caratteristiche di trasparenza e resistenza. A quel primo strato viene sovrapposto il secondo e poi il terzo. La figurazione così ottenuta per sommatoria ovvero con la coincidenza delle singole parti, si completa e nella visione frontale è riconoscibile il soggetto rappresentato con un particolare effetto di profondità che si accentua man mano che ci si avvicina al centro dell’opera. Però se ci spostiamo dall’asse frontale verso una direzione angolare destra o sinistra, ci accorgiamo che, a seconda del punto di vista prescelto, ognuno ha la facoltà di scegliere la sua visione preferita e costruirsi mentalmente la sua opera, aldilà delle intenzioni di colui che l’ha concepita.
Vi è il coinvolgimento, la libera interpretazione, in una parola l’azione non tanto del pittore quanto del fruitore che vive una sorta di situazione visiva “ad personam”, frutto della sua personalissima scelta di percezione. Si realizza così la collaborazione interattiva tra pittore e spettatore.
(estratto da “La scomposizione visiva” - testi per uno sguardo nuovo – Giancarlo Bonomo)
09
maggio 2009
Roberto Comelli – L’arte nuova: la scomposizione visiva
Dal 09 al 30 maggio 2009
arte contemporanea
Location
MONICA BENINI ARTE
Ferrara, Contrada Della Rosa, 36-38-40, (Ferrara)
Ferrara, Contrada Della Rosa, 36-38-40, (Ferrara)
Orario di apertura
Mattino: dalle 9.30 alle 12.30
Pomeriggio: dalle 16.00 alle 19.30
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 16.00
Autore
Curatore