Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Roberto Dolso – Del silenzio ed altri misfatti
mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il farsi della vita.
……
La sera torna nel giardino antico;
La vita …, azzurro silenzio.
…… Georg Trakl
“Non è facile ... trovare parole leggère e arcane, … friabili … che consentono interpretare” il Silenzio, di definirne i confini tematici, di decifrare l’ermeneutica del suo senso segreto e talora invisibile.
Il Silenzio come esperienza emozionale “..fra le più pure e le più fragili, le più aeree e le più poetiche…” si ritrova invece, facilmente intatto, nelle opere di Roberto Dolso.
Si manifesta non spettrale - lineare e oscuro, ma nei toni caldi e contenenti del rosso e del marrone, in bagliori che permettono al Silenzio di incarnarsi, di riempire spazi geometrici secondo i confini del limite quadrato.
Si astrae questo Silenzio, nel pulsare di colori sovrapposti, su velature raffinate che chiamano in causa i valori monocromatici di Rothko, i suoi canti al Sacro, le vertigini abbaglianti e nude, sigillate dall’assoluto.
È il Silenzio informale quello di Dolso.
Il Silenzio che compare e scompare nel mistero indicibile.
Se non può essere detto, questo Silenzio può essere reso visibile e ricondotto qui e ora, al tempo storico.
Misfatto tra i più gravi esso non vive nell’altrove ma suggerisce una visione che proviene dalla vita e che si sviluppa nel susseguirsi cronologico degli eventi. Laico, questo “respiro d’artista” si misura con il deserto e il vuoto, si sofferma in luoghi intorno cui il vento gira, dove il nulla e l’infinito si manifestano urlando e colpendo aritmicamente materie antiche: lastre di metallo su cui il tempo si addentra, si colora di ruggine; carte porose, dense di polveri cosmiche. Di velluti neri. Di grigi umidi di nebbia vera.
La superficie domestica della vita rivela il lato più profondo dell’esperienza esistenziale: il Silenzio compiuto. Sazio di senso pieno.
Per questo le opere di Roberto Dolso sono folgorazioni inattese, silenziose e imperdonabili, fatte di misfatti terreni, di materia e speranze contro ogni speranza.
Su ferri leggeri, su carte di peso.
Oggettivo e concettuale questo Silenzio manifesto riconduce all’immediatezza della sorpresa. Essa ci coglie quando, inciampando nella vita cadiamo dal Tempo all’Arte, alla rivelazione dell’esistere.
Solo allora possiamo trarre un piacere estremo e mostrarlo non nell’ordine ma nell’armonia della narrazione, nel ripetersi quasi identico di eventi silenziosi lungo il fragore della vita.
Ecco i dittici, ecco lo sviluppo lineare e cronologico dei trittici.
Ecco la numerazione silenziosa del succedersi fenomenologico degli istanti. Del farsi silenzioso della vita.
febbraio 2011 Alessandra Santin
……
La sera torna nel giardino antico;
La vita …, azzurro silenzio.
…… Georg Trakl
“Non è facile ... trovare parole leggère e arcane, … friabili … che consentono interpretare” il Silenzio, di definirne i confini tematici, di decifrare l’ermeneutica del suo senso segreto e talora invisibile.
Il Silenzio come esperienza emozionale “..fra le più pure e le più fragili, le più aeree e le più poetiche…” si ritrova invece, facilmente intatto, nelle opere di Roberto Dolso.
Si manifesta non spettrale - lineare e oscuro, ma nei toni caldi e contenenti del rosso e del marrone, in bagliori che permettono al Silenzio di incarnarsi, di riempire spazi geometrici secondo i confini del limite quadrato.
Si astrae questo Silenzio, nel pulsare di colori sovrapposti, su velature raffinate che chiamano in causa i valori monocromatici di Rothko, i suoi canti al Sacro, le vertigini abbaglianti e nude, sigillate dall’assoluto.
È il Silenzio informale quello di Dolso.
Il Silenzio che compare e scompare nel mistero indicibile.
Se non può essere detto, questo Silenzio può essere reso visibile e ricondotto qui e ora, al tempo storico.
Misfatto tra i più gravi esso non vive nell’altrove ma suggerisce una visione che proviene dalla vita e che si sviluppa nel susseguirsi cronologico degli eventi. Laico, questo “respiro d’artista” si misura con il deserto e il vuoto, si sofferma in luoghi intorno cui il vento gira, dove il nulla e l’infinito si manifestano urlando e colpendo aritmicamente materie antiche: lastre di metallo su cui il tempo si addentra, si colora di ruggine; carte porose, dense di polveri cosmiche. Di velluti neri. Di grigi umidi di nebbia vera.
La superficie domestica della vita rivela il lato più profondo dell’esperienza esistenziale: il Silenzio compiuto. Sazio di senso pieno.
Per questo le opere di Roberto Dolso sono folgorazioni inattese, silenziose e imperdonabili, fatte di misfatti terreni, di materia e speranze contro ogni speranza.
Su ferri leggeri, su carte di peso.
Oggettivo e concettuale questo Silenzio manifesto riconduce all’immediatezza della sorpresa. Essa ci coglie quando, inciampando nella vita cadiamo dal Tempo all’Arte, alla rivelazione dell’esistere.
Solo allora possiamo trarre un piacere estremo e mostrarlo non nell’ordine ma nell’armonia della narrazione, nel ripetersi quasi identico di eventi silenziosi lungo il fragore della vita.
Ecco i dittici, ecco lo sviluppo lineare e cronologico dei trittici.
Ecco la numerazione silenziosa del succedersi fenomenologico degli istanti. Del farsi silenzioso della vita.
febbraio 2011 Alessandra Santin
05
novembre 2011
Roberto Dolso – Del silenzio ed altri misfatti
Dal 05 al 26 novembre 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE ALDO MORO
Cordenons, Via Traversagna, 4, (Pordenone)
Cordenons, Via Traversagna, 4, (Pordenone)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato ore 16 - 19
Vernissage
5 Novembre 2011, ore 18.00
Autore
Curatore