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Roberto Fontanella – Solve et coagula
In Solve et coagula Roberto Fontanella instaura un parallelismo tra il processo alchemico e l’atto di ricerca artistica con il fine ultimo di interrogarsi sul senso che l’Alchimia, e la stessa Arte quindi, possa avere oggi, nell’epoca del digitale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 12 settembre 2019 alle ore 20.30, Spazio Rizzato inaugura la nuova stagione espositiva presentando al pubblico Solve et coagula, la mostra personale dell'artista vicentino Roberto Fontanella (1958, Chiampo) che, attivo fin dai primi anni '90, porta avanti una ricerca personale sui concetti filosofici e metafisici di matrice sia orientale che occidentale.
A cura di Alice Traforti, la mostra indaga il mistero che da sempre circonda l'Alchimia: a che cosa serve? A creare la pietra filosofale, a distillare l'elisir di lunga vita, a trasmutare il metallo in oro?
Le opere selezionate presentano i concetti filosofici su cui fonda l'antica pratica alchemica, intesa come un percorso di crescita ed elevazione di anima, corpo e spirito dal mondo materiale verso l'illuminazione, attraversando le tre fasi principali della Nigredo, Albedo e Rubedo, corrispondenti ai colori nero, bianco e rosso usati nelle opere.
L'esposizione si concentra infatti sulla produzione più recente dell'artista con le opere materiche in bianco e nero, realizzate tra il 2018 e il 2019, affiancate dalla presenza del rosso nelle opere di transizione dal periodo colorato appena antecedente, e supportate da tre grandi installazioni tridimensionali, che si rapportano sia con l'ampia e luminosa sala di Spazio Rizzato, sia con l'interno più intimo della vicina Chiesa di Santa Lucia. Qui, a 400 metri di distanza, il mistero dell'Alchimia trova una rispondenza nel sacro mistero di Cristo: l'umano che incarna il divino.
Mosso dalla necessità di "sciogliere il superfluo e coagulare l'essenziale", l'artista indaga la concezione dualistica dell'universo che si risolve nell'unità, la compenetrazione delle forze nei diversi gradi dell'esistenza, i 4 elementi (terra, acqua, aria, fuoco) e la quintessenza (etere), il tempo come un flusso di eterno presente dell'anima e il rapporto con la luce divina.
Si instaura un parallelismo anche tra il processo alchemico e l'atto di ricerca artistica con il fine ultimo di interrogarsi sul senso che l'Alchimia, e la stessa Arte quindi, possa avere oggi, nell'epoca del digitale.
Ecco che la mostra, e tutta l'Arte contemporanea, diventa un mezzo per resistere alla facile illusione della verità quando essa è solo apparente, facendo di quel Solve et coagula un mantra per vivere ogni giorno all'insegna dell'autenticità, mettendo al bando le sovrastrutture della non necessità con onestà.
“L'efficacia dell'Alchimia nel nuovo millennio si riscontra ancora nella lotta all'occultazione della verità interiore, che si attua oggi contro un certo sterile pragmatismo, contro la velocità assunta come prima qualità del risultato atteso, contro la virtualità come sostituto assoluto dell'esperienza, contro il dominio della non vita sulla vita.
Al di sopra di qualsiasi giudizio etico o morale, l'Alchimia è un invito a cambiare il modo di sentire esternamente per vivere nuovamente insieme al mondo interno dell'essere, è un modo di affrontare la vita per la vita.” scrive Alice Traforti nel catalogo che accompagna l'esposizione.
Catalogo allo Spazio Rizzato.
Al vernissage seguirà un appuntamento di metà mostra in compagnia dell’artista: una visita guidata in notturna a lume di candela per approfondire la simbologia e i concetti filosofici da cui nascono le opere di Fontanella.
A cura di Alice Traforti, la mostra indaga il mistero che da sempre circonda l'Alchimia: a che cosa serve? A creare la pietra filosofale, a distillare l'elisir di lunga vita, a trasmutare il metallo in oro?
Le opere selezionate presentano i concetti filosofici su cui fonda l'antica pratica alchemica, intesa come un percorso di crescita ed elevazione di anima, corpo e spirito dal mondo materiale verso l'illuminazione, attraversando le tre fasi principali della Nigredo, Albedo e Rubedo, corrispondenti ai colori nero, bianco e rosso usati nelle opere.
L'esposizione si concentra infatti sulla produzione più recente dell'artista con le opere materiche in bianco e nero, realizzate tra il 2018 e il 2019, affiancate dalla presenza del rosso nelle opere di transizione dal periodo colorato appena antecedente, e supportate da tre grandi installazioni tridimensionali, che si rapportano sia con l'ampia e luminosa sala di Spazio Rizzato, sia con l'interno più intimo della vicina Chiesa di Santa Lucia. Qui, a 400 metri di distanza, il mistero dell'Alchimia trova una rispondenza nel sacro mistero di Cristo: l'umano che incarna il divino.
Mosso dalla necessità di "sciogliere il superfluo e coagulare l'essenziale", l'artista indaga la concezione dualistica dell'universo che si risolve nell'unità, la compenetrazione delle forze nei diversi gradi dell'esistenza, i 4 elementi (terra, acqua, aria, fuoco) e la quintessenza (etere), il tempo come un flusso di eterno presente dell'anima e il rapporto con la luce divina.
Si instaura un parallelismo anche tra il processo alchemico e l'atto di ricerca artistica con il fine ultimo di interrogarsi sul senso che l'Alchimia, e la stessa Arte quindi, possa avere oggi, nell'epoca del digitale.
Ecco che la mostra, e tutta l'Arte contemporanea, diventa un mezzo per resistere alla facile illusione della verità quando essa è solo apparente, facendo di quel Solve et coagula un mantra per vivere ogni giorno all'insegna dell'autenticità, mettendo al bando le sovrastrutture della non necessità con onestà.
“L'efficacia dell'Alchimia nel nuovo millennio si riscontra ancora nella lotta all'occultazione della verità interiore, che si attua oggi contro un certo sterile pragmatismo, contro la velocità assunta come prima qualità del risultato atteso, contro la virtualità come sostituto assoluto dell'esperienza, contro il dominio della non vita sulla vita.
Al di sopra di qualsiasi giudizio etico o morale, l'Alchimia è un invito a cambiare il modo di sentire esternamente per vivere nuovamente insieme al mondo interno dell'essere, è un modo di affrontare la vita per la vita.” scrive Alice Traforti nel catalogo che accompagna l'esposizione.
Catalogo allo Spazio Rizzato.
Al vernissage seguirà un appuntamento di metà mostra in compagnia dell’artista: una visita guidata in notturna a lume di candela per approfondire la simbologia e i concetti filosofici da cui nascono le opere di Fontanella.
12
settembre 2019
Roberto Fontanella – Solve et coagula
Dal 12 settembre al 19 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO RIZZATO
Marano Vicentino, Piazza Silva, 65, (Vicenza)
Marano Vicentino, Piazza Silva, 65, (Vicenza)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9-12 e 16-19
Vernissage
12 Settembre 2019, ore 20.30
Sito web
Ufficio stampa
Gabriele Cavedon
Autore
Curatore
Autore testo critico
Media partner
Produzione organizzazione
Patrocini