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Roberto Gianinetti – Soft machine e Annunciazioni
Apriranno al pubblico domenica 10 aprile le mostre di Roberto Gianinetti “Soft machine” e “Annunciazioni” allestite contemporaneamente in due sedi cittadine: il Museo Borgogna e la Confraternita di San Vittore. In coolaborazione con Museo Borgogna, Arcidiocesi e sezione Lions Club di Vercelli.
Comunicato stampa
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La Soft machine di Roberto Gianinetti
Soft machine di Roberto Gianinetti è una bizzarra macchina.
Soffice come la carta, incisa ancora bagnata, dopo il delicato trattamento di macerazione nell’acqua (di variabile durata, anche di ore). Solo così predisposta la carta potrà accogliere le matrici di linoleum o di legno che saranno impresse sulla molle texture durante l’unica fase di passaggio sotto il torchio. Operazione, anche questa, non da poco che presuppone una manualità d’incomparabile perizia.
Un gioco di pieni e vuoti nel quale le categorie del concavo e del convesso sono miracolosamente rispettate sul recto e sul verso del foglio: lettura double face, quindi, garantita al momento dell’asciugatura.
A volte il segno inciso è profondo. Riconoscibile, al tatto, lo scavo delle sgorbie.
In fin dei conti: «Anche un badile può essere una sgorbia», parola di Gianinetti.
Altre volte il segno, perforato dai bulini, è quasi fitto di ombreggiature, a sbalzo tra interstizi e trafitture sapienti, di esasperata materica fisicità.
Rilievografie anche per non vedenti
Intorno ad un’idea di Paola Bertolazzi (Casa d’Arte Viadeimercati, Vercelli) di rendere fruibili alcune opere di Roberto Gianinetti anche ai non vedenti, l’incisore ha realizzato le tavole del ciclo Soft machine, con una tecnica di sua originale invenzione. Si tratta di monocromi, bianco su bianco, di grandi dimensioni, con effetto plastico di bassorilievo, che possono ricordare perfino arazzi intessuti: il percorso di chi li avvicina si presta, quindi, a essere guidato dalla tattilità.L’espressione artistica, quando si avvale di profondità, ci illumina attraverso esperienze sensoriali e spirituali.
Le recenti Annunciazioni dell’incisore Roberto Gianinetti affrontano il tema sacro, donando emozioni con pudore riverente, attraverso percorsi e associazioni che non devono apparire spericolate: l’incisore esprime, prima di tutto il suo sentimento, non in una posizione di laicità né di convincimento fideistico, piuttosto in ascolto del proprio assorto silenzio.
Che è carta assorbente, beve il rumore della carta, quello del rullo inchiostrato mentre le leve del timone scendono gradualmente imprimendo le immagini; modula il passo, nel campo minato di lavoro.
Soft machine di Roberto Gianinetti è una bizzarra macchina.
Soffice come la carta, incisa ancora bagnata, dopo il delicato trattamento di macerazione nell’acqua (di variabile durata, anche di ore). Solo così predisposta la carta potrà accogliere le matrici di linoleum o di legno che saranno impresse sulla molle texture durante l’unica fase di passaggio sotto il torchio. Operazione, anche questa, non da poco che presuppone una manualità d’incomparabile perizia.
Un gioco di pieni e vuoti nel quale le categorie del concavo e del convesso sono miracolosamente rispettate sul recto e sul verso del foglio: lettura double face, quindi, garantita al momento dell’asciugatura.
A volte il segno inciso è profondo. Riconoscibile, al tatto, lo scavo delle sgorbie.
In fin dei conti: «Anche un badile può essere una sgorbia», parola di Gianinetti.
Altre volte il segno, perforato dai bulini, è quasi fitto di ombreggiature, a sbalzo tra interstizi e trafitture sapienti, di esasperata materica fisicità.
Rilievografie anche per non vedenti
Intorno ad un’idea di Paola Bertolazzi (Casa d’Arte Viadeimercati, Vercelli) di rendere fruibili alcune opere di Roberto Gianinetti anche ai non vedenti, l’incisore ha realizzato le tavole del ciclo Soft machine, con una tecnica di sua originale invenzione. Si tratta di monocromi, bianco su bianco, di grandi dimensioni, con effetto plastico di bassorilievo, che possono ricordare perfino arazzi intessuti: il percorso di chi li avvicina si presta, quindi, a essere guidato dalla tattilità.L’espressione artistica, quando si avvale di profondità, ci illumina attraverso esperienze sensoriali e spirituali.
Le recenti Annunciazioni dell’incisore Roberto Gianinetti affrontano il tema sacro, donando emozioni con pudore riverente, attraverso percorsi e associazioni che non devono apparire spericolate: l’incisore esprime, prima di tutto il suo sentimento, non in una posizione di laicità né di convincimento fideistico, piuttosto in ascolto del proprio assorto silenzio.
Che è carta assorbente, beve il rumore della carta, quello del rullo inchiostrato mentre le leve del timone scendono gradualmente imprimendo le immagini; modula il passo, nel campo minato di lavoro.
10
aprile 2016
Roberto Gianinetti – Soft machine e Annunciazioni
Dal 10 aprile all'otto maggio 2016
arte contemporanea
disegno e grafica
arti decorative e industriali
disegno e grafica
arti decorative e industriali
Location
EX CHIESA DI SAN VITTORE
Vercelli, Largo Mario D'azzo, (Vercelli)
Vercelli, Largo Mario D'azzo, (Vercelli)
Orario di apertura
da venerdì a domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30.
Vernissage
10 Aprile 2016, h 18.00
Autore
Curatore