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Roberto Giussani – Progressivo Ut
Roberto Giussani artista e insegnante, espone una serie di lavori recenti che uniscono l’usi di carboncino e gessetto unito all’elaborazione di fotografie.
Comunicato stampa
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PROGRESSIVO UT è il titolo della mostra personale di Roberto Giussani che si inaugura Sabato 16 Marzo nella galleria di Silvy Bassanese a Biella.
Roberto Giussani artista e insegnante presso il liceo artistico di Monza, espone una serie di lavori recenti che uniscono l’uso di carboncino e gessetto all’elaborazione di fotografie.
Si tratta di opere per cui non è fuori luogo usare il termine “evocative”, con il significato della sua radice latina ex vocare, cioè “chiamare fuori” con azione generatrice; volontà, che viene forzata sullo spettatore stesso, di mettere a fuoco un’immagine non esplicitata dall’artista-creatore, poiché egli stesso la ruba in parte esternamente a sé e ha quindi su di essa un controllo limitato, come i negromanti che, evocando gli spettri dell’aldilà per sottrarne la conoscenza, non ottenevano che enigmi. La domanda che qui si presenta è: artista e spettatore riescono mai veramente a comunicare? come e quanto viene distorto il messaggio, più o meno inconscio, che viene lanciato in partenza? Si tratta di immagini irrimediabilmente ermetiche. La mente dello spettatore fa esperienza del fenomeno di pareidolia, cioè con la propria mente egli modella sull’immagine dai contorni incerti che gli viene presentata, un’immagine a lui affine e, quindi , svela se stesso.
La maggior parte delle figure che si intravedono sembrano ombre femminili: si tratta forse dell’Anima junghiana, che tende le mani verso la razionalità? La membrana che ci separa da esse ci ostacola? O forse ci protegge?
Testo Critico: Chiara Acquadro
Roberto Giussani artista e insegnante presso il liceo artistico di Monza, espone una serie di lavori recenti che uniscono l’uso di carboncino e gessetto all’elaborazione di fotografie.
Si tratta di opere per cui non è fuori luogo usare il termine “evocative”, con il significato della sua radice latina ex vocare, cioè “chiamare fuori” con azione generatrice; volontà, che viene forzata sullo spettatore stesso, di mettere a fuoco un’immagine non esplicitata dall’artista-creatore, poiché egli stesso la ruba in parte esternamente a sé e ha quindi su di essa un controllo limitato, come i negromanti che, evocando gli spettri dell’aldilà per sottrarne la conoscenza, non ottenevano che enigmi. La domanda che qui si presenta è: artista e spettatore riescono mai veramente a comunicare? come e quanto viene distorto il messaggio, più o meno inconscio, che viene lanciato in partenza? Si tratta di immagini irrimediabilmente ermetiche. La mente dello spettatore fa esperienza del fenomeno di pareidolia, cioè con la propria mente egli modella sull’immagine dai contorni incerti che gli viene presentata, un’immagine a lui affine e, quindi , svela se stesso.
La maggior parte delle figure che si intravedono sembrano ombre femminili: si tratta forse dell’Anima junghiana, che tende le mani verso la razionalità? La membrana che ci separa da esse ci ostacola? O forse ci protegge?
Testo Critico: Chiara Acquadro
16
marzo 2013
Roberto Giussani – Progressivo Ut
Dal 16 marzo al 30 aprile 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA SILVY BASSANESE
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Orario di apertura
da martedì a venerdì, ore 16-19
Vernissage
16 Marzo 2013, ore 18.00
Autore
Curatore