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Roberto Kusterle – Reliquie animali, ironici inferni
Nei ritratti in bianco e nero di Roberto Kusterle il corpo umano messo a nudo, unito alla componente naturale che ne segna la nascita, si rivela con un’ambiguità in bilico tra la meraviglia e il gioco, da una parte, e l’angoscia dell’esistenza, dall’altra. L’autore, dunque, non si limita ad una semplice rappresentazione distaccata della natura, ma la trasfigura: come nota Alberto Princis, il contatto tra la pelle umana, divenuta ormai un confine inaridito, e le squame, le spine, la superficie ruvida di pesci e rettili e i loro occhi morti, forse più intensi e penetranti di quelli dei vivi, alludono, infatti, ad una forte critica etica. Questo recupero delle radici mette in discussione l’individualismo, la fuga dal vissuto, dalle emozioni non filtrate e l’idolatria della velocità e del funzionalismo tecnologico che caratterizzano la società consumistica.
Roberto Kusterle – Reliquie animali, ironici inferni
Treviso, Via Pescatori, 23, (Treviso)