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Roberto Molinari – Obiettivo soggettivo
Dopo la prima parte di mostra in Sala Veratti, con tutte fotografie di ritratti di artista, apre al pubblico dal 16 settembre la mostra al Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio con in più una sezione dedicata alle ambientazioni, dagli studi, ai luoghi di lavoro degli artisti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo la prima parte di mostra in Sala Veratti, con tutte fotografie di ritratti di artista, apre al pubblico dal 16 settembre la mostra al Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio con in più una sezione dedicata alle ambientazioni, dagli studi, ai luoghi di lavoro degli artisti.
Una mostra, un libro, una conferenza vogliono svelare al grande pubblico l'attività trentennale di un fotografo d'arte: Roberto Molinari (Gemonio, 1946-2017) che nella sua carriera ha seguito numerosi artisti nazionali e internazionali, nei propri atelier, alle mostre, in cantieri di lavoro sulle Alpi Apuane o nelle storiche fonderie lombarde. La fotografia come documento collettivo. Chi visita la mostra può ripercorrere più di trent’anni di arte varesina e non solo attraverso le figure dei protagonisti.
Al Museo Bodini anche una sezione inedita a sorpresa: le foto private che Molinari ha scattato a Samuele Arcangioli a Sesto Calende dopo che per 72 ore era rimasto isolato al Bottegone per la performance “I muri contro le mani” durante l’evento a Spazio Cesare da Sesto del 2016. Una saletta del museo è dedicata alle stampe di queste immagini segrete che Roberto aveva chiesto a Samuele di tener per un momento speciale. Una brochure dedicata sarà distribuita al pubblico durante la visita.
“Obiettivo soggettivo" è anche un libro in limited edition di TraRari TIPI edizioni, grane formato, 94 pagine a colori.
Le mostre dedicate a Molinari hanno il patrocinio del MIBAC per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale che si può seguire con l’hashtag #europeforculture.
Senso del progetto
“La visione è l’arte di vedere cose invisibili” e in questo modo Roberto Molinari ha dato al mondo dell’arte e agli artisti la sua personale poetica di ripresa attraverso la fotografia. Attivo da oltre trent’anni in territorio varesino e nazionale, Molinari era passato dalla passione per il disegno a china e matita, che coltivava con grande raffinatezza, a metà anni Ottanta, all’amore per la fotografia d’arte e di reportage poetico, lui stesso stampatore dei suoi indimenticabili bianchi e neri. Veniva chiamato dagli artisti per la sua capacità poetica di documentare il lavoro dell’arte e il suo esito pubblico rispettando la personalità dell’autore, accentuandola naturalmente.
CONFERENZA sabato 22 settembre ore 21.00
Al Museo Bodini si terranno anche incontri prestigiosi come quello con Alinari di Firenze -partner di progetto come il comune di Gemonio- sulla fotografia, la sera del 22 settembre alle ore 21, con partecipazione da Firenze di Rita Scartoni e Muriel Prandato, responsabili Alinari, insieme ai curatori Ferrari e Traini e alla Direttrice del Museo Lara Treppiede.
Una mostra, un libro, una conferenza vogliono svelare al grande pubblico l'attività trentennale di un fotografo d'arte: Roberto Molinari (Gemonio, 1946-2017) che nella sua carriera ha seguito numerosi artisti nazionali e internazionali, nei propri atelier, alle mostre, in cantieri di lavoro sulle Alpi Apuane o nelle storiche fonderie lombarde. La fotografia come documento collettivo. Chi visita la mostra può ripercorrere più di trent’anni di arte varesina e non solo attraverso le figure dei protagonisti.
Al Museo Bodini anche una sezione inedita a sorpresa: le foto private che Molinari ha scattato a Samuele Arcangioli a Sesto Calende dopo che per 72 ore era rimasto isolato al Bottegone per la performance “I muri contro le mani” durante l’evento a Spazio Cesare da Sesto del 2016. Una saletta del museo è dedicata alle stampe di queste immagini segrete che Roberto aveva chiesto a Samuele di tener per un momento speciale. Una brochure dedicata sarà distribuita al pubblico durante la visita.
“Obiettivo soggettivo" è anche un libro in limited edition di TraRari TIPI edizioni, grane formato, 94 pagine a colori.
Le mostre dedicate a Molinari hanno il patrocinio del MIBAC per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale che si può seguire con l’hashtag #europeforculture.
Senso del progetto
“La visione è l’arte di vedere cose invisibili” e in questo modo Roberto Molinari ha dato al mondo dell’arte e agli artisti la sua personale poetica di ripresa attraverso la fotografia. Attivo da oltre trent’anni in territorio varesino e nazionale, Molinari era passato dalla passione per il disegno a china e matita, che coltivava con grande raffinatezza, a metà anni Ottanta, all’amore per la fotografia d’arte e di reportage poetico, lui stesso stampatore dei suoi indimenticabili bianchi e neri. Veniva chiamato dagli artisti per la sua capacità poetica di documentare il lavoro dell’arte e il suo esito pubblico rispettando la personalità dell’autore, accentuandola naturalmente.
CONFERENZA sabato 22 settembre ore 21.00
Al Museo Bodini si terranno anche incontri prestigiosi come quello con Alinari di Firenze -partner di progetto come il comune di Gemonio- sulla fotografia, la sera del 22 settembre alle ore 21, con partecipazione da Firenze di Rita Scartoni e Muriel Prandato, responsabili Alinari, insieme ai curatori Ferrari e Traini e alla Direttrice del Museo Lara Treppiede.
15
settembre 2018
Roberto Molinari – Obiettivo soggettivo
Dal 15 settembre al 07 ottobre 2018
fotografia
Location
MUSEO CIVICO FLORIANO BODINI
Gemonio, Via Marsala, 11, (Varese)
Gemonio, Via Marsala, 11, (Varese)
Orario di apertura
Sabato e domenica 10.30-12.30 / 15.00-18.00
Vernissage
15 Settembre 2018, h 18
Sito web
www.robertomolinariphoto.blogspot.it
Autore
Curatore