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Roberto Plevano – Equilibri dinamici all’ultimo sole
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Colorare il geometrico libro del mondo
di Giulio Giorello
Atto primo, seconda scena di Antonio e Cleopatra: “CARMIANA: [...] Siete voi, signore, quello che conosce le cose?
INDOVINO: Nell’infinito libro dei segreti di natura, un poco so leggere.” L’anno di nascita di William Shakespeare è lo
stesso di Galileo Galilei (1564). L’universo come grandissimo libro in cui l’occhio dell’uomo può contemplare la verità
era allora di moda fra maghi, poeti, teologi e filosofi. Nel Saggiatore (1623) il matematico “fiorentino” aggiunge però
che quel libro “è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure” – sicché “senza questi è
un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto”. Potremmo dire che Roberto Plevano lo ha preso in parola. Le sue tele
sono piccole cosmologie bidimensionali: pagine di quel libro del mondo ove rette, cerchi, triangoli, rettangoli ecc. si
combinano nei modi più disparati come a voler imbrigliare in uno schema logico e comprensibile a Homo sapiens la
trama della realtà. Una trama che viene offerta agli occhi dello spettatore dalla geometrica limpidezza del tratto,
indifferente ai dettagli superflui, come se le imperfezioni dei corpi fisici fossero trascese dalle linee e dalla luce. Galileo
diceva pure che per decifrare la scrittura geometrica del creato bisognava “diffalcare gli impedimenti della materia”.
Anche qui Plevano, filosofo-pittore, è suo buon discepolo. Il suo scopo è quello di ricreare un mondo di forme
squisitamente razionale; ma la sua sarebbe una “ontologia grigia” se un sapiente uso del colore non animasse questo
gioco di figure. È la pregnanza di un azzurro, di un indaco, di un giallo o magari di un piccolo rosso a inserire nel
bianco e nero di quelle che, sulla scia di Galileo, John Locke ebbe a definire “qualità primarie” – le determinazioni
geometrico-meccaniche – il calore di una soggettività che è complementare e non nemica della definizione oggettiva di
tali forme. Nell’avventura della vita, tutto quel che affascina “l’animal senziente” (per dirla ancora con Galileo), cioè il
soggetto percipiente, non è così secondario come talvolta una mentalità scientista sarebbe portata a credere. Questo
però non vuol dire fuga in un’assenza di regole fine a se stessa. Piuttosto, dall’accoppiamento giudizioso di forma e
colore riemerge l’abbondanza di una natura che la razionalità si sforza incessantemente di comprendere senza però
poterla mai esaurire. Che tratti di spazio-tempo o materia, che ami far “citazioni del vento e delle nuvole”, che cerchi di
fissare sulla tela il sorgere del Sole o il tramonto della Luna, che ci metta di fronte ad arcaiche strutture geologiche o a
donne e uomini “dopo l’amore”, Roberto Plevano continua a modulare la tensione essenziale tra “spirito di geometria” e
“spirito di finezza”, senza la quale verrebbe meno ogni significanza nell’opera d’arte come nell’impresa scientifica.
Biografia di Roberto Plevano
Roberto Plevano nasce a Chiavenna (SO) nel 1948. All’età di 9 anni si trasferisce con la famiglia a Milano
dove prosegue gli studi. La carriera artistica inizia a 23 anni, dopo l’anno di servizio militare obbligatorio.
Le prime opere raffigurano i luoghi dell’infanzia, le montagne della Valchiavenna, la casa natia, ma anche
vedute urbane di Milano in cui Plevano affina la tecnica pittorica, acquisita da autodidatta, ottenendo otti -
mi riscontri di pubblico e critica. Dopo i primi anni figurativi avviene la svolta: le forme delle case, delle
montagne, dei Navigli milanesi, iniziano a divenire sintetiche e geometriche fino ad abbandonare del tutto
la raffigurazione del visibile. Inizia qui un percorso di ricerca sull’astratto che dura tutt’ora. Nel 1983 e nel
1987 due prestigiose esposizioni al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano coronano un periodo
prolifico e fortunato dell’artista e lo mettono in evidenza nel panorama artistico milanese. Nel corso degli
anni successivi numerose esposizioni fanno conoscere la sua opera ad un pubblico vasto. Inziano qui e
proseguiranno negli anni successivi le collaborazioni con l’Università di Bologna, Milano, Venezia e il Mu-
seo della Permanente. In occasione delle principali mostre vengono pubblicati numerosi cataloghi perso-
nali e collettivi. Negli ultimi anni ha collaborato con la rivista Arte Incontro realizzando interviste ad artisti
già affermati ed emergenti. Dal 2002 è attivo il sito internet ufficiale www.plevano.com. Molti sono i mu-
sicisti jazz di prestigio che hanno collaborato con Roberto Plevano tra cui Guido Manusardi, Gianni C***o-
la, Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia, Lucio Terzano, Luigi Bonafede.
Principali esposizioni personali: Museo della Scienza e della Tecnica di Milano (1983 e 1986), Cascina
Grande di Rozzano (MI) (1991 e 1999), Cortina Arte (Milano) (2001), Libreria Bocca (Milano) (2002),
Brambati Arte (Vaprio d’Adda) (2003), Spazio Zero di Gallarate (VA) (2005), Villa Borromeo Visconti Litta
di Lainate (MI) (2007), Galleria Cappelletti (Milano) (2011), Palazzo Besta di Teglio (SO) (2011).
Sito web: www.plevano.com
Mail: robplevano@yahoo.it
di Giulio Giorello
Atto primo, seconda scena di Antonio e Cleopatra: “CARMIANA: [...] Siete voi, signore, quello che conosce le cose?
INDOVINO: Nell’infinito libro dei segreti di natura, un poco so leggere.” L’anno di nascita di William Shakespeare è lo
stesso di Galileo Galilei (1564). L’universo come grandissimo libro in cui l’occhio dell’uomo può contemplare la verità
era allora di moda fra maghi, poeti, teologi e filosofi. Nel Saggiatore (1623) il matematico “fiorentino” aggiunge però
che quel libro “è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure” – sicché “senza questi è
un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto”. Potremmo dire che Roberto Plevano lo ha preso in parola. Le sue tele
sono piccole cosmologie bidimensionali: pagine di quel libro del mondo ove rette, cerchi, triangoli, rettangoli ecc. si
combinano nei modi più disparati come a voler imbrigliare in uno schema logico e comprensibile a Homo sapiens la
trama della realtà. Una trama che viene offerta agli occhi dello spettatore dalla geometrica limpidezza del tratto,
indifferente ai dettagli superflui, come se le imperfezioni dei corpi fisici fossero trascese dalle linee e dalla luce. Galileo
diceva pure che per decifrare la scrittura geometrica del creato bisognava “diffalcare gli impedimenti della materia”.
Anche qui Plevano, filosofo-pittore, è suo buon discepolo. Il suo scopo è quello di ricreare un mondo di forme
squisitamente razionale; ma la sua sarebbe una “ontologia grigia” se un sapiente uso del colore non animasse questo
gioco di figure. È la pregnanza di un azzurro, di un indaco, di un giallo o magari di un piccolo rosso a inserire nel
bianco e nero di quelle che, sulla scia di Galileo, John Locke ebbe a definire “qualità primarie” – le determinazioni
geometrico-meccaniche – il calore di una soggettività che è complementare e non nemica della definizione oggettiva di
tali forme. Nell’avventura della vita, tutto quel che affascina “l’animal senziente” (per dirla ancora con Galileo), cioè il
soggetto percipiente, non è così secondario come talvolta una mentalità scientista sarebbe portata a credere. Questo
però non vuol dire fuga in un’assenza di regole fine a se stessa. Piuttosto, dall’accoppiamento giudizioso di forma e
colore riemerge l’abbondanza di una natura che la razionalità si sforza incessantemente di comprendere senza però
poterla mai esaurire. Che tratti di spazio-tempo o materia, che ami far “citazioni del vento e delle nuvole”, che cerchi di
fissare sulla tela il sorgere del Sole o il tramonto della Luna, che ci metta di fronte ad arcaiche strutture geologiche o a
donne e uomini “dopo l’amore”, Roberto Plevano continua a modulare la tensione essenziale tra “spirito di geometria” e
“spirito di finezza”, senza la quale verrebbe meno ogni significanza nell’opera d’arte come nell’impresa scientifica.
Biografia di Roberto Plevano
Roberto Plevano nasce a Chiavenna (SO) nel 1948. All’età di 9 anni si trasferisce con la famiglia a Milano
dove prosegue gli studi. La carriera artistica inizia a 23 anni, dopo l’anno di servizio militare obbligatorio.
Le prime opere raffigurano i luoghi dell’infanzia, le montagne della Valchiavenna, la casa natia, ma anche
vedute urbane di Milano in cui Plevano affina la tecnica pittorica, acquisita da autodidatta, ottenendo otti -
mi riscontri di pubblico e critica. Dopo i primi anni figurativi avviene la svolta: le forme delle case, delle
montagne, dei Navigli milanesi, iniziano a divenire sintetiche e geometriche fino ad abbandonare del tutto
la raffigurazione del visibile. Inizia qui un percorso di ricerca sull’astratto che dura tutt’ora. Nel 1983 e nel
1987 due prestigiose esposizioni al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano coronano un periodo
prolifico e fortunato dell’artista e lo mettono in evidenza nel panorama artistico milanese. Nel corso degli
anni successivi numerose esposizioni fanno conoscere la sua opera ad un pubblico vasto. Inziano qui e
proseguiranno negli anni successivi le collaborazioni con l’Università di Bologna, Milano, Venezia e il Mu-
seo della Permanente. In occasione delle principali mostre vengono pubblicati numerosi cataloghi perso-
nali e collettivi. Negli ultimi anni ha collaborato con la rivista Arte Incontro realizzando interviste ad artisti
già affermati ed emergenti. Dal 2002 è attivo il sito internet ufficiale www.plevano.com. Molti sono i mu-
sicisti jazz di prestigio che hanno collaborato con Roberto Plevano tra cui Guido Manusardi, Gianni C***o-
la, Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia, Lucio Terzano, Luigi Bonafede.
Principali esposizioni personali: Museo della Scienza e della Tecnica di Milano (1983 e 1986), Cascina
Grande di Rozzano (MI) (1991 e 1999), Cortina Arte (Milano) (2001), Libreria Bocca (Milano) (2002),
Brambati Arte (Vaprio d’Adda) (2003), Spazio Zero di Gallarate (VA) (2005), Villa Borromeo Visconti Litta
di Lainate (MI) (2007), Galleria Cappelletti (Milano) (2011), Palazzo Besta di Teglio (SO) (2011).
Sito web: www.plevano.com
Mail: robplevano@yahoo.it
01
luglio 2015
Roberto Plevano – Equilibri dinamici all’ultimo sole
Dal primo al 15 luglio 2015
arte contemporanea
Location
EX BIBLIOTECA COMUNALE
Santa Teresa Gallura, Via Bechi, (Olbia-tempio)
Santa Teresa Gallura, Via Bechi, (Olbia-tempio)
Orario di apertura
21.00-24.00
Sito web
www.plevano.com
Autore