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Roberto Rampinelli – Il respiro segreto delle cose
Opere silenziose quelle di Roberto Rampinelli che, tramite un approccio intimo e profondo, inducono a segrete riflessioni.
Comunicato stampa
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Domenica 21 Marzo sarà inaugurata presso il Centro Culturale Le Muse di Andria (BA) la mostra dedicata al maestro Roberto Rampinelli, dal titolo Il respiro segreto delle cose.
Opere silenziose quelle di Roberto Rampinelli che, tramite un approccio intimo e profondo, inducono a segrete riflessioni. Fragili ramoscelli di alberi che tendono verso l’alto, petali di fiori spezzati che si allontanano dallo stelo intatto. Figure semplici, minime, ma dalle sensazioni pulsanti, intense. Nella semplicità di pochi ed esili elementi tutta la bellezza del creato. Nella fisica degli oggetti tutta la metafisica della loro essenza. Nella naturalezza di fiori e frutti tutta l’inquietudine dell’invisibile. Nell’immobilità dei paesaggi la perenne trasformazione del tempo e dello spazio.
Roberto Rampinelli, bergamasco di origini, vive e lavora tra la sua città, Milano, Urbino e Amer (Catalogna-Spagna). Ha frequentato la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e i Corsi Internazionali di Tecnica dell’Incisione di Urbino, sotto la guida di Carlo Ceci per la litografia e di Renato Bruscaglia per l’incisione.
La mostra è accompagnata da un catalogo contenente una presentazione di Rosaria Fabrizio e alcune tra le opere più rappresentative di Roberto Rampinelli. Rimarrà aperta fino al 30 Aprile.
IL SILENZIO DECLINATO
Minimi resti di civiltà antiche allungano l’occhio all’orizzonte che curva dolcemente; foglie che il vento ha spazzato via danzano solitarie sulla terra bruna; nuvole rarefatte sovrastano il gracile tronco che sta sfidando, da molte lune oramai, le intemperie delle stagioni; un fico dal forte colore violaceo si discosta inquieto dalla compagnia dei suoi simili.
Nelle opere di Roberto Rampinelli, il Silenzio è il dominus incontrastato.
La preparazione dei fogli bianchi, la scelta dei colori, l’approccio della prima linea che dà immagine viva alle forme sognate avviene con un rito sacro che segue lo studio silenzioso delle atmosfere e delle sensazioni dell’anima.
A volte, nubi impalpabili si intrecciano alle emozioni e velano le idee e le linee, così il silenzio impone di depositare in cassetti chiusi i fogli tremolanti di suggestioni e comanda altrettanto di attendere, silenziosamente. I cassetti si apriranno da soli quando il silenzio dell’immagine avrà dato spazio alle immagini silenziose.
Turbamento e inquietudine nell’approccio dell’opera che vuole essere terminata, così come turbata e inquieta essa compare una volta finita.
Per ottenere silenzio è necessario isolarsi, quasi fuggire dalla moltitudine per chiudersi nelle proprie riflessioni di dentro e di fuori, di dentro per esaminarsi nell’intimo e nel più profondo inconscio e di fuori per cogliere quella linea sottile che ci separa dall’eterno infinito. Nel silenzio c’è la solitudine, il ritrovarsi completamente soli e quindi piccoli, fragili, spauriti davanti all’immensità dello spazio e del tempo. E’ la solitudine che trascina quel senso di agitazione ombrosa che ci scompiglia come un soffio di vento improvviso, uno stato d’animo melanconico nel quale le cose mai sono come ci appaiono.
E porta a meditazioni silenti sul senso delle cose, nelle cose.
Meditazioni intense sulla bellezza e la poesia della natura che sussurra segreti sibillini tra spogli rami d’albero e foglie spezzate dal ciclo delle stagioni. Meditazioni intime sulla fragilità dell’essere umano così delicato, così bello, così poetico.
Il silenzio è più eloquente di mille parole.
Una volta abbandonati tutti i pensieri gravi e seguendo il naturale ritmo del respiro che piano piano si fa sempre più lento, la mente e il cuore si innalzano verso una sospensione dell’essere dove spazio e tempo sono completamente annichiliti.
Si raggiunge così, uno stato di elevazione passando dal gusto sabbioso della terra, risalendo rami esili e arrivando fin lassù, ove si respira l’aria rarefatta e ci si perde nelle nuvole evanescenti e leggere.
Così come persi nel vortice a spirale del guscio della chiocciola, iniziamo un lento e lungo percorso spirituale. Camminando con pazienza e prudenza, intraprendiamo il processo iniziatico, che parte dal punto centrale e segue l’evoluzione ascendente in un moto universale di aspirazione verso l’alto.
Solo in questo momento, il silenzio, dentro e fuori di noi, ci fa illudere di percepire per una frazione millesimale di secondo la verità e il segreto delle cose.
Queste atmosfere e sensazioni così profonde e suggestive che il lavoro di Rampinelli ci ha permesso di cogliere, abbiamo pensato di ricrearle nel percorso espositivo e nel catalogo suo compagno di viaggio. Nella mostra infatti, così come in questo particolare catalogo, ogni opera di Roberto Rampinelli può essere guardata, osservata, assaporata e meditata, mentre dietro ognuna di esse sono stati riportati spunti che, colti dalla prosa alla poesia di ieri e di oggi, possano permetterci serene riflessioni anche nel quotidiano.
Rosaria Fabrizio
Febbraio 2010
Opere silenziose quelle di Roberto Rampinelli che, tramite un approccio intimo e profondo, inducono a segrete riflessioni. Fragili ramoscelli di alberi che tendono verso l’alto, petali di fiori spezzati che si allontanano dallo stelo intatto. Figure semplici, minime, ma dalle sensazioni pulsanti, intense. Nella semplicità di pochi ed esili elementi tutta la bellezza del creato. Nella fisica degli oggetti tutta la metafisica della loro essenza. Nella naturalezza di fiori e frutti tutta l’inquietudine dell’invisibile. Nell’immobilità dei paesaggi la perenne trasformazione del tempo e dello spazio.
Roberto Rampinelli, bergamasco di origini, vive e lavora tra la sua città, Milano, Urbino e Amer (Catalogna-Spagna). Ha frequentato la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e i Corsi Internazionali di Tecnica dell’Incisione di Urbino, sotto la guida di Carlo Ceci per la litografia e di Renato Bruscaglia per l’incisione.
La mostra è accompagnata da un catalogo contenente una presentazione di Rosaria Fabrizio e alcune tra le opere più rappresentative di Roberto Rampinelli. Rimarrà aperta fino al 30 Aprile.
IL SILENZIO DECLINATO
Minimi resti di civiltà antiche allungano l’occhio all’orizzonte che curva dolcemente; foglie che il vento ha spazzato via danzano solitarie sulla terra bruna; nuvole rarefatte sovrastano il gracile tronco che sta sfidando, da molte lune oramai, le intemperie delle stagioni; un fico dal forte colore violaceo si discosta inquieto dalla compagnia dei suoi simili.
Nelle opere di Roberto Rampinelli, il Silenzio è il dominus incontrastato.
La preparazione dei fogli bianchi, la scelta dei colori, l’approccio della prima linea che dà immagine viva alle forme sognate avviene con un rito sacro che segue lo studio silenzioso delle atmosfere e delle sensazioni dell’anima.
A volte, nubi impalpabili si intrecciano alle emozioni e velano le idee e le linee, così il silenzio impone di depositare in cassetti chiusi i fogli tremolanti di suggestioni e comanda altrettanto di attendere, silenziosamente. I cassetti si apriranno da soli quando il silenzio dell’immagine avrà dato spazio alle immagini silenziose.
Turbamento e inquietudine nell’approccio dell’opera che vuole essere terminata, così come turbata e inquieta essa compare una volta finita.
Per ottenere silenzio è necessario isolarsi, quasi fuggire dalla moltitudine per chiudersi nelle proprie riflessioni di dentro e di fuori, di dentro per esaminarsi nell’intimo e nel più profondo inconscio e di fuori per cogliere quella linea sottile che ci separa dall’eterno infinito. Nel silenzio c’è la solitudine, il ritrovarsi completamente soli e quindi piccoli, fragili, spauriti davanti all’immensità dello spazio e del tempo. E’ la solitudine che trascina quel senso di agitazione ombrosa che ci scompiglia come un soffio di vento improvviso, uno stato d’animo melanconico nel quale le cose mai sono come ci appaiono.
E porta a meditazioni silenti sul senso delle cose, nelle cose.
Meditazioni intense sulla bellezza e la poesia della natura che sussurra segreti sibillini tra spogli rami d’albero e foglie spezzate dal ciclo delle stagioni. Meditazioni intime sulla fragilità dell’essere umano così delicato, così bello, così poetico.
Il silenzio è più eloquente di mille parole.
Una volta abbandonati tutti i pensieri gravi e seguendo il naturale ritmo del respiro che piano piano si fa sempre più lento, la mente e il cuore si innalzano verso una sospensione dell’essere dove spazio e tempo sono completamente annichiliti.
Si raggiunge così, uno stato di elevazione passando dal gusto sabbioso della terra, risalendo rami esili e arrivando fin lassù, ove si respira l’aria rarefatta e ci si perde nelle nuvole evanescenti e leggere.
Così come persi nel vortice a spirale del guscio della chiocciola, iniziamo un lento e lungo percorso spirituale. Camminando con pazienza e prudenza, intraprendiamo il processo iniziatico, che parte dal punto centrale e segue l’evoluzione ascendente in un moto universale di aspirazione verso l’alto.
Solo in questo momento, il silenzio, dentro e fuori di noi, ci fa illudere di percepire per una frazione millesimale di secondo la verità e il segreto delle cose.
Queste atmosfere e sensazioni così profonde e suggestive che il lavoro di Rampinelli ci ha permesso di cogliere, abbiamo pensato di ricrearle nel percorso espositivo e nel catalogo suo compagno di viaggio. Nella mostra infatti, così come in questo particolare catalogo, ogni opera di Roberto Rampinelli può essere guardata, osservata, assaporata e meditata, mentre dietro ognuna di esse sono stati riportati spunti che, colti dalla prosa alla poesia di ieri e di oggi, possano permetterci serene riflessioni anche nel quotidiano.
Rosaria Fabrizio
Febbraio 2010
21
marzo 2010
Roberto Rampinelli – Il respiro segreto delle cose
Dal 21 marzo al 30 aprile 2010
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE LE MUSE
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Orario di apertura
giorni feriali ore 18,00 – 21,00 ; festivi ore 10,30 – 13,00; 18,00 – 21,00
Vernissage
21 Marzo 2010, ore 11
Sito web
www.lagalleriachevorrei.it
Curatore