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Roberto Rebecchi – Sculture, dipinti, incisioni
Viene ricordato l’Artista Roberto Rebecchi (1911-1997) con una ricca esposizione antologica che indaga e si sofferma sui vari ambiti della sua arte: la scultura, la pittura e l’incisione.
Comunicato stampa
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Alla Galleria Arianna Sartori viene ricordato l’Artista Roberto Rebecchi con una ricca esposizione antologica che indaga e si sofferma sui vari ambiti della sua arte: la scultura, la pittura e l’incisione.
La retrospettiva, organizzata dalla fmiglia e curate da Arianna Sartori, si inaugura il prossimo Sabato 9 marzo alle ore 17.00. La mostra è visitabile alla Galleria Arianna Sartori, nella Sala di via Ippolito Nievo 10, fino al 21 marzo 2024, dal Lunedì al Sabato con orario 10.00-12.30 e 15.30-19.30 (chiuso Domenica e festivi).
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
Mario De Micheli: “Figure, paesaggi, nature morte. Il loro interesse è evidente: sono opere che sfuggono alla tentazione dell’enfasi novecentista, che cercano di cogliere la verità delle cose con elementare semplicità, con sobria enunciazione. Il loro carattere è quello di un’intima e sommessa qualità poetica, che rifiuta ogni forma di eloquenza cromatica, ogni pittoricismo”.
Roberto Rebecchi nasce a San Felice sul Panaro (MO) il 15 maggio 1911. Nel 1913 la sua Famiglia si trasferisce a Sermide (MN) sul Po.
L’artista compie i propri studi coi migliori maestri all’Accademia di BBAA di Venezia, pur essendo iscritto al corso di scultura (forma di espressione artistica che gli era più congeniale) segue il corso di pittura di Virgilio Guidi. Quando questi nel ‘35 si sposta a Bologna, Rebecchi ed altri lo seguono per stima ed amicizia. Ha così la grande opportunità di incontrare Giorgio Morandi che, con maestria, guiderà le sue esperienze incisorie.
Nel 1932 inizia la sua attività artistica partecipando a molte esposizioni sindacali interprovinciali e nazionali. In questi anni Rebecchi modella molto; si sposta per sete di novità a Milano dove incontra e viene apprezzato da Arturo Martini. Conosce gli esponenti di “Corrente” e Treccani pubblica delle sue acqueforti sulla loro rivista. Diplomatosi in scultura e incisione, torna a Venezia (che lo aveva “rapito” anche emotivamente) per iscriversi alla Facoltà di Architettura.
Gli studi deve interromperli a causa della guerra. Durante il periodo bellico moltissime sue opere saranno distrutte; altre rimangono: sculture-ritratto modellate durante il servizio militare; taccuini e taccuini di disegni da cui trarrà in seguito delle incisioni.
Nel giugno-settembre 1942 partecipa alla XXIII Esposizione Internazionale d’Arte - Biennale di Venezia.
Nel 1945, al ritorno dalla guerra, alla liberazione di Firenze, presenta 12 bronzi all’Accademia di BBAA di Firenze. Nel 1948 tiene una personale di scultura all’Opera Bevilacqua la Masa di Venezia.
Sono gli anni ‘50 e l’insegnamento prima e la direzione dell’Istituto Statale d’Arte di Castelmassa (RO) poi, lo portano ad una sedentarietà che lo isolerà molto.
Persona dal carattere schivo e generoso, è portato a mettere tutto se stesso in ogni cosa che compie e questo è il tempo dei “viaggi del burocrate”, come diceva con ironia.
Nel suo lavoro artistico concepisce una serie di bassorilievi modellati nella creta che rappresentano esclusivamente paesaggi del Po.
Nel 1961 è alla Quadriennale di Roma. Negli anni ‘80 riespone alla Fondazione Corrente a Milano. Torna a fare diverse personali esponendo incisioni che stampa lui stesso con torchio a stella. Negli anni ‘90 espone al Castello Estense della Mesola e partecipa alla Biennale del Bronzetto di Padova.
Sue opere si trovano in chiese, collezioni pubbliche e private, ecc. a Venezia: Basilica di S. Marco, Chiesa della Pietà, Galleria Seminario Patriarcale, Convento Clausura Suore bianche del Lido; a Como: Salesianum; a Sermide: Villa Magnaguti; ecc.
Numerosi giornali e riviste letterarie e d’arte hanno pubblicato disegni, incisioni, fotografie di suoi lavori: L’Arena, Vita Veronese (Verona); L’Avvenire d’Italia (Bologna); La Voce di Mantova, Gazzetta di Mantova; Archivio (Mantova); II Gazzettino, Corriere Veneto, Gente Veneta, Il Giornale delle Venezie; Il Diario (Venezia); Corrente (Milano); Termini (Fiume); Azione Fucina; Coscienza; La Scuola e l’Uomo; II Notiziario d’Arte (Roma); Humanitas (Brescia); Arte Triveneta (Padova).
La retrospettiva, organizzata dalla fmiglia e curate da Arianna Sartori, si inaugura il prossimo Sabato 9 marzo alle ore 17.00. La mostra è visitabile alla Galleria Arianna Sartori, nella Sala di via Ippolito Nievo 10, fino al 21 marzo 2024, dal Lunedì al Sabato con orario 10.00-12.30 e 15.30-19.30 (chiuso Domenica e festivi).
Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu
Mario De Micheli: “Figure, paesaggi, nature morte. Il loro interesse è evidente: sono opere che sfuggono alla tentazione dell’enfasi novecentista, che cercano di cogliere la verità delle cose con elementare semplicità, con sobria enunciazione. Il loro carattere è quello di un’intima e sommessa qualità poetica, che rifiuta ogni forma di eloquenza cromatica, ogni pittoricismo”.
Roberto Rebecchi nasce a San Felice sul Panaro (MO) il 15 maggio 1911. Nel 1913 la sua Famiglia si trasferisce a Sermide (MN) sul Po.
L’artista compie i propri studi coi migliori maestri all’Accademia di BBAA di Venezia, pur essendo iscritto al corso di scultura (forma di espressione artistica che gli era più congeniale) segue il corso di pittura di Virgilio Guidi. Quando questi nel ‘35 si sposta a Bologna, Rebecchi ed altri lo seguono per stima ed amicizia. Ha così la grande opportunità di incontrare Giorgio Morandi che, con maestria, guiderà le sue esperienze incisorie.
Nel 1932 inizia la sua attività artistica partecipando a molte esposizioni sindacali interprovinciali e nazionali. In questi anni Rebecchi modella molto; si sposta per sete di novità a Milano dove incontra e viene apprezzato da Arturo Martini. Conosce gli esponenti di “Corrente” e Treccani pubblica delle sue acqueforti sulla loro rivista. Diplomatosi in scultura e incisione, torna a Venezia (che lo aveva “rapito” anche emotivamente) per iscriversi alla Facoltà di Architettura.
Gli studi deve interromperli a causa della guerra. Durante il periodo bellico moltissime sue opere saranno distrutte; altre rimangono: sculture-ritratto modellate durante il servizio militare; taccuini e taccuini di disegni da cui trarrà in seguito delle incisioni.
Nel giugno-settembre 1942 partecipa alla XXIII Esposizione Internazionale d’Arte - Biennale di Venezia.
Nel 1945, al ritorno dalla guerra, alla liberazione di Firenze, presenta 12 bronzi all’Accademia di BBAA di Firenze. Nel 1948 tiene una personale di scultura all’Opera Bevilacqua la Masa di Venezia.
Sono gli anni ‘50 e l’insegnamento prima e la direzione dell’Istituto Statale d’Arte di Castelmassa (RO) poi, lo portano ad una sedentarietà che lo isolerà molto.
Persona dal carattere schivo e generoso, è portato a mettere tutto se stesso in ogni cosa che compie e questo è il tempo dei “viaggi del burocrate”, come diceva con ironia.
Nel suo lavoro artistico concepisce una serie di bassorilievi modellati nella creta che rappresentano esclusivamente paesaggi del Po.
Nel 1961 è alla Quadriennale di Roma. Negli anni ‘80 riespone alla Fondazione Corrente a Milano. Torna a fare diverse personali esponendo incisioni che stampa lui stesso con torchio a stella. Negli anni ‘90 espone al Castello Estense della Mesola e partecipa alla Biennale del Bronzetto di Padova.
Sue opere si trovano in chiese, collezioni pubbliche e private, ecc. a Venezia: Basilica di S. Marco, Chiesa della Pietà, Galleria Seminario Patriarcale, Convento Clausura Suore bianche del Lido; a Como: Salesianum; a Sermide: Villa Magnaguti; ecc.
Numerosi giornali e riviste letterarie e d’arte hanno pubblicato disegni, incisioni, fotografie di suoi lavori: L’Arena, Vita Veronese (Verona); L’Avvenire d’Italia (Bologna); La Voce di Mantova, Gazzetta di Mantova; Archivio (Mantova); II Gazzettino, Corriere Veneto, Gente Veneta, Il Giornale delle Venezie; Il Diario (Venezia); Corrente (Milano); Termini (Fiume); Azione Fucina; Coscienza; La Scuola e l’Uomo; II Notiziario d’Arte (Roma); Humanitas (Brescia); Arte Triveneta (Padova).
09
marzo 2024
Roberto Rebecchi – Sculture, dipinti, incisioni
Dal 09 al 21 marzo 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica e festivi chiuso.
Vernissage
9 Marzo 2024, 17.00
Autore
Curatore
Autore testo critico