Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Roberto Rinaldi – Visioni
MUDAC presenta Visioni, non è tutto come sembra, personale di Roberto Rinaldi. La mostra raccoglie un corpus di lavori digitali eseguiti dall’artista con una tecnica peculiare. Un processo alchemico di estrazione dell’opera dal fotogramma che lo porta ad elaborare un’immagine nuova.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 1 marzo, MUDAC - Metti un Disco a Cena accende il Ristorante Bar del Fico con una serata che non è solo musica e food ma che si propone come un contenitore culturale in un contesto non deputato.
MUDAC, nato da un’idea di Giovanni La Gorga, dj, regista e producer, intende dare spazio ad idee e progetti stra-ordinari, nel senso etimologico del termine, ovvero fuori dal comune; nell’insolito contesto di una serata. Perché, creare cortocircuiti culturali, determina la nascita di potenti sinergie, stimola la creatività, fa nascere idee nuove.
MUDAC è organizzato in collaborazione con Angelica di Majo che si alterna in consolle con Giovannino, per un dj set ricercato, rigorosamente in vinile; Arianna Paparelli che arricchisce la già folta proposta enogastronomica del Ristorante del Bar del Fico, con una portata “gastroartistica” realizzata per l’occasione; Marianna Martucci e, naturalmente, Fabio Nardoni, manager del locale che rende il tutto possibile.
Ogni capitolo di MUDAC racconta un artista che, per una notte, propone le proprie opere ad un pubblico diverso. Dalla fugacità deriva il carattere sperimentale della mostra. Il 1 marzo MUDAC ospita Visioni, non è tutto come sembra, in cui Roberto Rinaldi presenta un corpus di opere digitali, realizzate con un processo innovativo, che lo porta da una parte ad esplorare le potenzialità delle tecnologie, dall’altra ad umanizzarle. Come si evince dal titolo, i lavori di Roberto Rinaldi traggono facilmente in inganno il visitatore, perché hanno tutte le sembianze di opere astratte, figlie dell’action painting o dell’espressionismo astratto americano del secondo dopo guerra. Ma, in realtà, sono tutta un’altra cosa. Nascono dalla rielaborazione casuale di fotografie che l’artista compie esplorando ed esasperando il concetto di “filtro”. Chiaramente il significato è profondissimo, dal momento che, con il dilagare dei social, della fotografia e della post produzione alla portata di tutti, oggi la maggior parte delle immagini che vediamo sono "ritoccate”; come se, la realtà non andasse più bene di per sé ma dovesse necessariamente essere modificata. Le opere di Rinaldi portano questo concetto al limite, rivelandone però anche il lato artistico e creativo che, deriva dalla sensibilità dell’artista, sempre attento al bilanciamento tra forme e giochi cromatici. Ogni lavoro è caratterizzato da un titolo dall’accentuato valore simbolico: Oracle Eye; The Earth Burns; Pamplona. Si tratta di nomi evocativi che non hanno nulla a che vedere con l’immagine di partenza ma che emergono durante il processo alchemico di estrazione dell’opera dal fotogramma, integrandosi pienamente con la stessa. In altre parole, il titolo non rappresenta un valore aggiunto ma un elemento costitutivo dell’opera stessa, che non potrebbe sussistere senza.
Il 1 marzo MUDAC ospita gli autori di Rock the kitchen, Andy Shakty e Conni Colavecchio, edito da Agenzia X. Il libro, definito: gourmet della cucina underground, è maleducato, irriverente, fuori dagli schemi e racconta le rocambolesche esperienze dell’autore Andy Shakty, tra psichedelia, rave e carcere, alternandole alle sue più stupefacenti ricette. Andy Shakty è un personaggio singolare che ha vissuto sempre al limite, assaporando la vita al massimo, senza preoccuparsi delle conseguenze. La sua cucina a cinque stelle non deriva da scuole altolocate o da patinati programmi televisivi ma dalla pura e semplice passione, data da uno spontaneo e vivacissimo spirito di curiosità e sperimentazione, nato in seno a una famiglia multiculturale, in cui i mix di sapori insoliti erano la regola e non l’eccezione. Viste le premesse, emerge come Rock the kitchen, trovi la sua naturale collocazione in MUDAC, format inclusivo, perché la cultura, intesa come crescita, innovazione e ricerca sta veramente ovunque e, spesso, proprio uscendo dai circuiti tradizionali si scoprono i tesori più interessanti.
Per concludere, ricordiamo che MUDAC è anche l’occasione per entrare in contatto con selezionate realtà artigianali del territorio, brand che hanno rifiutato il concetto di fast fashion ed interpretano la moda come una possibilità di rapporto e creatività.
MUDAC, nato da un’idea di Giovanni La Gorga, dj, regista e producer, intende dare spazio ad idee e progetti stra-ordinari, nel senso etimologico del termine, ovvero fuori dal comune; nell’insolito contesto di una serata. Perché, creare cortocircuiti culturali, determina la nascita di potenti sinergie, stimola la creatività, fa nascere idee nuove.
MUDAC è organizzato in collaborazione con Angelica di Majo che si alterna in consolle con Giovannino, per un dj set ricercato, rigorosamente in vinile; Arianna Paparelli che arricchisce la già folta proposta enogastronomica del Ristorante del Bar del Fico, con una portata “gastroartistica” realizzata per l’occasione; Marianna Martucci e, naturalmente, Fabio Nardoni, manager del locale che rende il tutto possibile.
Ogni capitolo di MUDAC racconta un artista che, per una notte, propone le proprie opere ad un pubblico diverso. Dalla fugacità deriva il carattere sperimentale della mostra. Il 1 marzo MUDAC ospita Visioni, non è tutto come sembra, in cui Roberto Rinaldi presenta un corpus di opere digitali, realizzate con un processo innovativo, che lo porta da una parte ad esplorare le potenzialità delle tecnologie, dall’altra ad umanizzarle. Come si evince dal titolo, i lavori di Roberto Rinaldi traggono facilmente in inganno il visitatore, perché hanno tutte le sembianze di opere astratte, figlie dell’action painting o dell’espressionismo astratto americano del secondo dopo guerra. Ma, in realtà, sono tutta un’altra cosa. Nascono dalla rielaborazione casuale di fotografie che l’artista compie esplorando ed esasperando il concetto di “filtro”. Chiaramente il significato è profondissimo, dal momento che, con il dilagare dei social, della fotografia e della post produzione alla portata di tutti, oggi la maggior parte delle immagini che vediamo sono "ritoccate”; come se, la realtà non andasse più bene di per sé ma dovesse necessariamente essere modificata. Le opere di Rinaldi portano questo concetto al limite, rivelandone però anche il lato artistico e creativo che, deriva dalla sensibilità dell’artista, sempre attento al bilanciamento tra forme e giochi cromatici. Ogni lavoro è caratterizzato da un titolo dall’accentuato valore simbolico: Oracle Eye; The Earth Burns; Pamplona. Si tratta di nomi evocativi che non hanno nulla a che vedere con l’immagine di partenza ma che emergono durante il processo alchemico di estrazione dell’opera dal fotogramma, integrandosi pienamente con la stessa. In altre parole, il titolo non rappresenta un valore aggiunto ma un elemento costitutivo dell’opera stessa, che non potrebbe sussistere senza.
Il 1 marzo MUDAC ospita gli autori di Rock the kitchen, Andy Shakty e Conni Colavecchio, edito da Agenzia X. Il libro, definito: gourmet della cucina underground, è maleducato, irriverente, fuori dagli schemi e racconta le rocambolesche esperienze dell’autore Andy Shakty, tra psichedelia, rave e carcere, alternandole alle sue più stupefacenti ricette. Andy Shakty è un personaggio singolare che ha vissuto sempre al limite, assaporando la vita al massimo, senza preoccuparsi delle conseguenze. La sua cucina a cinque stelle non deriva da scuole altolocate o da patinati programmi televisivi ma dalla pura e semplice passione, data da uno spontaneo e vivacissimo spirito di curiosità e sperimentazione, nato in seno a una famiglia multiculturale, in cui i mix di sapori insoliti erano la regola e non l’eccezione. Viste le premesse, emerge come Rock the kitchen, trovi la sua naturale collocazione in MUDAC, format inclusivo, perché la cultura, intesa come crescita, innovazione e ricerca sta veramente ovunque e, spesso, proprio uscendo dai circuiti tradizionali si scoprono i tesori più interessanti.
Per concludere, ricordiamo che MUDAC è anche l’occasione per entrare in contatto con selezionate realtà artigianali del territorio, brand che hanno rifiutato il concetto di fast fashion ed interpretano la moda come una possibilità di rapporto e creatività.
01
marzo 2023
Roberto Rinaldi – Visioni
Dal primo marzo al 02 febbraio 2023
arte contemporanea
Location
BAR DEL FICO
Roma, Piazza Del Fico, 26, (Roma)
Roma, Piazza Del Fico, 26, (Roma)
Orario di apertura
mercoledì sera, ore 19.30 - 01.00
Ufficio stampa
Ludovica Palmieri
Autore