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Roberto Sguanci
L’artista attinge dalle origini e tradizioni della propria terra e, pur rimanendo strettamente fedele a questa visione carica di storia secolare, la esprime in modo assolutamente nuovo e attuale, superando i limiti geografici di questa grande cultura offrendola al mondo come un valore assoluto da cui trarre arricchimento
Comunicato stampa
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Due aspetti in particolare ci legano strettamente al mondo artistico di Roberto Sguanci. In primo luogo c’è il legame col territorio: l’artista attinge dalle origini e tradizioni della propria terra e, pur rimanendo strettamente fedele a questa visione carica di storia secolare, la esprime in modo assolutamente nuovo e attuale, superando i limiti geografici di questa grande cultura offrendola al mondo come un valore assoluto da cui trarre arricchimento. L’altro aspetto, comunque correlato a questa visione, è la capacità ma anche l’esigenza, che appare animare da sempre Sguanci, di evolversi continuamente, su un percorso di una ricerca continua.”
E’ in questo modo che Stefano Acerbi, Presidente di Confartigianato Imprese Prato, presenta Roberto Sguanci, il protagonista della prossima mostra organizzata da Confarte e la Consulta Cultura & Società. Questa volta saranno i locali della Sede di Maliseti (via D. Saccenti 19/21 – PRATO) ad ospitare dal 17 novembre 2007 (inaugurazione alle ore 17.30) le opere dell’importante artista toscano.
Roberto Sguanci è nato a Firenze nel 1948 e dopo aver frequentato fino al 1968 i corsi della Scuola d’Arte si è dedicato alla grafica pubblicitaria fino al 1973, anno in cui è stata inaugurata la sua prima personale. Pittore, poeta e scrittore ha conosciuto negli anni ’80 il grande maestro Beppe Serafini, dal quale ha appreso la tecnica pittorica dell’incisione su pasta di legno, altrimenti detta “Olio graffiato”, che ha poi rafforzato e personalizzato. Le sue opere sono ispirate da un'inquietudine espressiva, poiché traggono origine da sentimenti, paradossi e filosofie di vita quotidiana, ma si esprimono con forza creativa infondendo nella forma e coloristica del quadro e nello stesso fruitore che lo guarda, sensazioni rassicuranti di calma e tranquillità. Per tutto questo Sguanci può definirsi un Artista completo e contemporaneo.
“Le opere di Sguanci”, dice Eraldo Vita nella presentazione al catalogo, “mi ricordano le novelle della nonna: "C'erano una volta un'odalisca e un gatto", oppure: "...il mago faceva uscire dal cappello il coniglietto bianco...". Sguanci dipinge, anzi traccia sulla tela le sue fantastiche figurazioni e il racconto si snoda dall'inizio alla fine. L'intelligenza, la fantasia e l'arguzia toscana le ritrovo tutte nella pittura di Sguanci. La storia della vera pittura nasce lì, dagli Appennini toscani all'Arno e l'Ombrone, in quella striscia verde di terra dov'è nata anche la lingua italiana. E' ovvio, mio caro Sguanci, del “razzista presuntuoso” non me lo toglierà nessuno, ma noi toscani siamo fatti così, "maledetti" ma invidiati, soprattutto per quello che c'é stato dietro di noi, dal 300 ad oggi. Qualcosa deve per forza essere rimasto.”
Ha scritto di Sguanci il critico Domenico Pugliese:
“Spesso l'artista fragile ha, come la maggior parte di noi, comuni mortali, due esigenze: quelle intime, cioè la spinta emotiva che lo incita a creare per placare il suo raptus artistico e quello più prosaico che lo sprona al lavoro per la quotidiana necessità di vivere.
Ebbene Roberto Sguanci è fuori da questa abbondante schiera di pseudo artisti; le delusioni di un mondo pieno di insidie e veleni, non l'hanno piegato: egli, carattere estroso, introverso, inquieto, riesce attraverso una pittura geniale, guidata naturalmente da un innato senso dell'ironia e dell'auto-ironia istintiva, a portare, con personaggi bizzarri, che a volte appaiono favolistici, a volte divertenti, nel mondo reale dell'arte i suoi sentimenti celati, per un senso del pudore comune a chi ha del carattere e dell'orgoglio, dove una coltre di ironia che all'apparenza è una semplicistica maniera di realizzare i suoi stravaganti concetti filosofici di una vita piena di contraddizioni e remore, ma per lui fonte di vita e di pensiero.”
E’ in questo modo che Stefano Acerbi, Presidente di Confartigianato Imprese Prato, presenta Roberto Sguanci, il protagonista della prossima mostra organizzata da Confarte e la Consulta Cultura & Società. Questa volta saranno i locali della Sede di Maliseti (via D. Saccenti 19/21 – PRATO) ad ospitare dal 17 novembre 2007 (inaugurazione alle ore 17.30) le opere dell’importante artista toscano.
Roberto Sguanci è nato a Firenze nel 1948 e dopo aver frequentato fino al 1968 i corsi della Scuola d’Arte si è dedicato alla grafica pubblicitaria fino al 1973, anno in cui è stata inaugurata la sua prima personale. Pittore, poeta e scrittore ha conosciuto negli anni ’80 il grande maestro Beppe Serafini, dal quale ha appreso la tecnica pittorica dell’incisione su pasta di legno, altrimenti detta “Olio graffiato”, che ha poi rafforzato e personalizzato. Le sue opere sono ispirate da un'inquietudine espressiva, poiché traggono origine da sentimenti, paradossi e filosofie di vita quotidiana, ma si esprimono con forza creativa infondendo nella forma e coloristica del quadro e nello stesso fruitore che lo guarda, sensazioni rassicuranti di calma e tranquillità. Per tutto questo Sguanci può definirsi un Artista completo e contemporaneo.
“Le opere di Sguanci”, dice Eraldo Vita nella presentazione al catalogo, “mi ricordano le novelle della nonna: "C'erano una volta un'odalisca e un gatto", oppure: "...il mago faceva uscire dal cappello il coniglietto bianco...". Sguanci dipinge, anzi traccia sulla tela le sue fantastiche figurazioni e il racconto si snoda dall'inizio alla fine. L'intelligenza, la fantasia e l'arguzia toscana le ritrovo tutte nella pittura di Sguanci. La storia della vera pittura nasce lì, dagli Appennini toscani all'Arno e l'Ombrone, in quella striscia verde di terra dov'è nata anche la lingua italiana. E' ovvio, mio caro Sguanci, del “razzista presuntuoso” non me lo toglierà nessuno, ma noi toscani siamo fatti così, "maledetti" ma invidiati, soprattutto per quello che c'é stato dietro di noi, dal 300 ad oggi. Qualcosa deve per forza essere rimasto.”
Ha scritto di Sguanci il critico Domenico Pugliese:
“Spesso l'artista fragile ha, come la maggior parte di noi, comuni mortali, due esigenze: quelle intime, cioè la spinta emotiva che lo incita a creare per placare il suo raptus artistico e quello più prosaico che lo sprona al lavoro per la quotidiana necessità di vivere.
Ebbene Roberto Sguanci è fuori da questa abbondante schiera di pseudo artisti; le delusioni di un mondo pieno di insidie e veleni, non l'hanno piegato: egli, carattere estroso, introverso, inquieto, riesce attraverso una pittura geniale, guidata naturalmente da un innato senso dell'ironia e dell'auto-ironia istintiva, a portare, con personaggi bizzarri, che a volte appaiono favolistici, a volte divertenti, nel mondo reale dell'arte i suoi sentimenti celati, per un senso del pudore comune a chi ha del carattere e dell'orgoglio, dove una coltre di ironia che all'apparenza è una semplicistica maniera di realizzare i suoi stravaganti concetti filosofici di una vita piena di contraddizioni e remore, ma per lui fonte di vita e di pensiero.”
24
novembre 2007
Roberto Sguanci
Dal 24 novembre 2007 al 10 maggio 2008
arte contemporanea
Location
CONFARTIGIANATO – MALISETI
Prato, Via Dino Saccenti, 19, (Prato)
Prato, Via Dino Saccenti, 19, (Prato)
Orario di apertura
Dal lunedì al giovedì 8.30-13.00 14.30.18.00
Venerdì 8.30-13.00 (su richiesta apertura nel pomeriggio)
Vernissage
24 Novembre 2007, ore 17.30
Autore