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Roberto Silvestrini Garcia – Sesso manga religione
Silvestrini Garcia costruisce,simulando naïveté, un catechismo per immagini che, partendo dalla determinatezza del racconto biblico e dei vangeli, va ad innestarsi sulla grande varietà di generi e di sfumature tipiche dei Manga, senza mai rinunciare alla tradizione pittorica.
Comunicato stampa
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(…) qualunque osservatore giurerebbe di primo acchito che la Maddalena è proprio questa, giacché soltanto una come lei, con un passato dissoluto, avrebbe osato presentarsi, nel tragico momento, con una scollatura così profonda e con un bustino tanto ridotto da farle risaltare e sporgere le rotondità dei seni, ragion per cui, inevitabilmente, attira e fissa su di sé lo sguardo avido degli uomini che passano, pregiudicando seriamente le anime, trascinate così alla perdizione dal turpe corpo.
Questa è parte della dettagliata descrizione della Crocifissione di Albrecht Dürer (1471-1528) che segna l’avvio de Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago, romanzo ‘eretico’ messo all’indice dal Vaticano.
La lunga citazione ci è utile, in tempi di doppio regime convergente stato-papato, per sgombrare immediatamente il campo da qualunque importuna e proditoria interpretazione delle opere di Roberto Silvestrini Garcia.
I collage digitali fotografici (corpi/fondi), trasformati in Manga e successivamente stampati su tela e ridipinti a cera calda con pigmenti di affresco di Silvestrini Garcia, sono opera di folgorante sincretismo e geniale conciliazione di elementi eterogenei che s’intersecano prima e si fondono poi per volontà dell’ecclesia Manga unitamente alle altre scuole Shouen-ai, Yaoi, Shotacon.
Il sincretismo è nella genesi stessa delle opere: Silvestrini fa comunicare la fotografia con il disegno, la stampa digitale con la cera e quel che ci arriva è una singolare sinestesia sia psicologica che linguistica.
Ci accorgiamo così che, mentre noi eravamo impegnati a far rinvenire o abbattere residue ideologie, un’altra generazione avanzava nutrendosi di cartoni e Anime (così è detta l’animazione) guardando ad Oriente con giovane curiosità, intanto che noi cercavamo di capire, con qualche sospetto, cosa ci raccontasse Mishima sempre storcendo il naso alla vista dei Dragon Ball che schizzavano in tv.
Silvestrini Garcia costruisce, simulando naïveté, un catechismo per immagini che, partendo dalla determinatezza del racconto biblico e dei vangeli, va ad innestarsi sulla grande fluida indeterminata varietà di generi e di sfumature tipiche dei Manga, senza mai rinunciare alla tradizione pittorica occidentale. Di quell’antica tradizione il comune lessico dell’esperienza erotica e dell’esperienza mistica con al centro il corpo e i sensi smarrendone però la sordida sensazione di colpevolezza.
Un Tommaso scanzonato non rimesta incredulo nella ferita del costato del compagno Gesù. Egli indica la ‘piaga dolce d’amore’ per necessità didattica mentre lo stesso Cristo si mostra alla mondanità con una posa da bishounen (protagonisti manga del genere omoerotico, graficamente attraenti).
Da un’altra ferita da costato, quella di Adamo, vediamo scivolare una bambolina/Eva destinata a svanire, supponiamo, in una schiavitù della fellatio, denunciando l’ingiusto destino del genere femminile dettato dalle Sacre Scritture.
Silvestrini Garcia rende disponibile ai nostri sensi il sottile rapporto di potere, dai fragili equilibri, tipico del mondo Manga, che si apparenta al sempreverde Marchese De Sade, di personaggi Uke (ruoli passivi), di quelli Seme (ruolo attivo) e di quelli Reversible (Uke e Seme alternativamente). Un Sebastiano/Uke ci guarda con l’eroica sensualità da Slave mentre una Maddalena/Seme, similmente a quella di Dürer, attira lo sguardo avido degli uomini con il piglio da pin-up.
Le opere di Roberto Silvestrini Garcia gettano una scapigliata luce su antichi racconti dimostrando che, se non ci conducessero sui sanguinosi campi delle guerre di religione, sarebbero epici e godibili. Sarebbero dei Manga.
Questa è parte della dettagliata descrizione della Crocifissione di Albrecht Dürer (1471-1528) che segna l’avvio de Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago, romanzo ‘eretico’ messo all’indice dal Vaticano.
La lunga citazione ci è utile, in tempi di doppio regime convergente stato-papato, per sgombrare immediatamente il campo da qualunque importuna e proditoria interpretazione delle opere di Roberto Silvestrini Garcia.
I collage digitali fotografici (corpi/fondi), trasformati in Manga e successivamente stampati su tela e ridipinti a cera calda con pigmenti di affresco di Silvestrini Garcia, sono opera di folgorante sincretismo e geniale conciliazione di elementi eterogenei che s’intersecano prima e si fondono poi per volontà dell’ecclesia Manga unitamente alle altre scuole Shouen-ai, Yaoi, Shotacon.
Il sincretismo è nella genesi stessa delle opere: Silvestrini fa comunicare la fotografia con il disegno, la stampa digitale con la cera e quel che ci arriva è una singolare sinestesia sia psicologica che linguistica.
Ci accorgiamo così che, mentre noi eravamo impegnati a far rinvenire o abbattere residue ideologie, un’altra generazione avanzava nutrendosi di cartoni e Anime (così è detta l’animazione) guardando ad Oriente con giovane curiosità, intanto che noi cercavamo di capire, con qualche sospetto, cosa ci raccontasse Mishima sempre storcendo il naso alla vista dei Dragon Ball che schizzavano in tv.
Silvestrini Garcia costruisce, simulando naïveté, un catechismo per immagini che, partendo dalla determinatezza del racconto biblico e dei vangeli, va ad innestarsi sulla grande fluida indeterminata varietà di generi e di sfumature tipiche dei Manga, senza mai rinunciare alla tradizione pittorica occidentale. Di quell’antica tradizione il comune lessico dell’esperienza erotica e dell’esperienza mistica con al centro il corpo e i sensi smarrendone però la sordida sensazione di colpevolezza.
Un Tommaso scanzonato non rimesta incredulo nella ferita del costato del compagno Gesù. Egli indica la ‘piaga dolce d’amore’ per necessità didattica mentre lo stesso Cristo si mostra alla mondanità con una posa da bishounen (protagonisti manga del genere omoerotico, graficamente attraenti).
Da un’altra ferita da costato, quella di Adamo, vediamo scivolare una bambolina/Eva destinata a svanire, supponiamo, in una schiavitù della fellatio, denunciando l’ingiusto destino del genere femminile dettato dalle Sacre Scritture.
Silvestrini Garcia rende disponibile ai nostri sensi il sottile rapporto di potere, dai fragili equilibri, tipico del mondo Manga, che si apparenta al sempreverde Marchese De Sade, di personaggi Uke (ruoli passivi), di quelli Seme (ruolo attivo) e di quelli Reversible (Uke e Seme alternativamente). Un Sebastiano/Uke ci guarda con l’eroica sensualità da Slave mentre una Maddalena/Seme, similmente a quella di Dürer, attira lo sguardo avido degli uomini con il piglio da pin-up.
Le opere di Roberto Silvestrini Garcia gettano una scapigliata luce su antichi racconti dimostrando che, se non ci conducessero sui sanguinosi campi delle guerre di religione, sarebbero epici e godibili. Sarebbero dei Manga.
06
marzo 2009
Roberto Silvestrini Garcia – Sesso manga religione
Dal 06 marzo al 19 aprile 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PRIMOPIANO HOMEPHOTOGALLERY
Napoli, Via Foria, 118, (Napoli)
Napoli, Via Foria, 118, (Napoli)
Orario di apertura
martedì- mercoledì - giovedì
Altri giorni su appuntamento
Vernissage
6 Marzo 2009, dalle 19 alle 22,30
Autore